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Al lavoro dopo il parto come la Hunziker: si può fare?

Michelle Hunziker torna al lavoro subito dopo il parto e scoppia la polemica. E' una mamma bionica o è un obiettivo alla portata di tutte? Scoprilo!

Michelle Hunziker torna al lavoro subito dopo il parto e scoppia la polemica. E' una mamma bionica o è un obiettivo alla portata di tutte? Scoprilo!

E' la notizia di questi giorni: Michelle Hunziker è tornata al lavoro (in tv) dopo soli 4 giorni dal parto creando non poche critiche e reazioni anche molto negative, soprattutto dal mondo femminile.

Ma tornare al lavoro subito dopo il parto, come la Hunziker, è possibile? Oppure è un privilegio riservato a poche donne fortunatissime?

Tornare al lavoro dopo il parto è una scelta, un'opportunità o un privilegio?

La domanda nasce spontanea soprattutto a giudicare dalle critiche che stanno viaggiando attraverso la rete, i social e anche i giornali. Molte mamme infatti sostengono che tornare al lavoro dopo 4 giorni dal parto è possibile solo

  • se si hanno uno stuolo di aiuti come tate, personal trainer, massaggiatori e collaboratori vari
  • se si è ricche e privilegiate
  • se si fa un lavoro poco impegnativo

Innanzitutto c'è da dire che, effettivamente, avere degli aiuti è un aspetto fondamentale perchè gestire un neonato è di per sè un impegno gravoso per una neo-mamma, soprattutto nelle prime settimane di vita.

  • Ma va anche detto che il parto è solo un momento di un lungo percorso, iniziato 9 mesi prima, la cui preparazione complessiva può fare la differenza. Escludiamo ovviamente tutti i casi particolari in cui ci sono problemi di salute per la mamma o per il nascituro.

In generale l'atteggiamento psicologico, lo sport, la giusta alimentazione e in buona misura anche la propria naturale inclinazione all'attività, sono tutti elementi importanti per affrontare la gravidanza, il parto e il periodo successivo nel modo migliore possibile.

Anche l'aspetto economico è importante:

In Italia la legislazione sulla maternità concede alle mamme un tempo di 5 mesi di assenza dal lavoro, pagata interamente e ulteriori mesi , a discrezione delle mamme, con una riduzione progressiva dello stipendio, fino al 30% dello stesso. A questo vanno aggiunti i congedi parentali, fruibili anche dai papà e alcune indennità a seconda della condizione della lavoratrice e del contratto.

  • In altri Paesi del mondo la legislazione concede tempi e retribuzione differenti, anche molto inferiori a quelli previsti in Italia. Negli Stati Uniti sono solo 3 mesi a zero retribuzione; in Francia circa 4 mesi, in Svizzera come in Italia ma subito all'80% della retribuzione e così via.

E' evidente che i tempi di rientro al lavoro dopo il parto sono in genere più veloci per quelle mamme (e famiglie) a basso reddito.

Eppure Michelle Hunziker, che certamente non ha problemi dal punto di vista economico, ha voluto bruciare i tempi e rientrare al lavoro a meno di una settimana dal parto, un fatto che ci porta a concludere che non è una scelta impossibile da fare per la maggior parte delle donne.

Mettendo da parte, ancora una volta, casi particolari e singole criticità, occorre ricordare che la gravidanza non è una malattia come non lo è il parto. La preparazione al parto, sia dal punto di vista fisico che psicologico è un passaggio fondamentale che ci può permettere di diventare mamme nel migliore dei modi.

Quattro tasselli:

Tornare al lavoro dopo il parto sarà sempre una scelta personale, ma sarà certamente più facile affrontarla se siamo in forma.

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