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Bambini e intolleranze alimentari: lo svezzamento

Lo svezzamento è un momento molto importante nella crescita di un bambino: impara a introdurre i giusti cibi per evitare di incorrere in future intolleranze alimentari

Lo svezzamento è un momento molto importante nella crescita di un bambino: impara a introdurre i giusti cibi per evitare di incorrere in future intolleranze alimentari

Le intolleranze alimentari colpiscono sempre più bambini, per questo si raccomanda a tutte le mamme di prestare molta attenzione alla fase di svezzamento dei piccoli che, se non effettuata in modo corretto, può facilmente portare all’insorgere di intolleranze alimentari.

Ai fini di un corretto svezzamento è buona norma introdurre i cibi gradualmente e, uno alla volta, nella dieta del bambino

Lo svezzamento è il momento alimentare più importante del bambino. Esso deve essere eseguito, gradualmente, a partire dal sesto mese di vita per poi proseguire fino al compimento dell’anno. In questo periodo il bambino passa dall’assunzione del latte materno (o adattato) all’assunzione di cibi sempre più solidi. Seguendo alcune semplici regole, come evidenziato anche da una ricerca dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma, il rischio che il piccolo sviluppi allergie o intolleranze alimentari sarà minore.

Una delle prime cose da evitare è la somministrazione di latte vaccino subito dopo l’interruzione di quello materno. È consigliabile, quindi, l’uso del latte di mantenimento fino all’anno di vita del bambino.

Tutti i nuovi alimenti che andranno a comporre le pappe del bebè dovranno essere inseriti in maniera molto graduale a partire da quelli meno allergizzanti. L’ideale è cominciare dal riso per poi proseguire con il mais, l’avena e il grano. Man mano che il bambino cresce, la mucosa intestinale avrà consolidato la sua barriera e quindi si potrà passare all’introduzione di vegetali, carni, legumi e, solo alla fine dello svezzamento, ad alimenti quali uova, pesce e arachidi.

Ogni alimento va introdotto uno alla volta, sempre ben cotto e in piccole quantità per saggiare la tollerabilità del bambino ad esso. Seguendo queste semplici ma, fondamentali regole, si ridurranno al minimo i rischi di insorgenza di intolleranza alimentare