Prevenzione
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7 cose da sapere sulla Vespa Orientalis

Quanto ci deve preoccupare la presenza di Vespa orientalis nelle nostre città? Nidi e sciami possono costituire un rischio per la nostra salute? Ecco 7 cose da sapere per evitare di incappare in paure irrazionali.

Quanto ci deve preoccupare la presenza di Vespa orientalis nelle nostre città? Nidi e sciami possono costituire un rischio per la nostra salute? Ecco 7 cose da sapere per evitare di incappare in paure irrazionali.

Tormentoni estivi destinati a finire nel dimenticatoio con i primi brividi sulla pelle coperta d’autunno. Sempre che non siano punture di vespa. O di Vespa orientalis, l’insetto che da luglio ha destato molta preoccupazione nell’opinione pubblica in quanto l’aumento della sua presenza negli ambienti urbani di centro e nord Italia ha fatto pensare – erroneamente - a una “invasione” di una specie potenzialmente pericolosa nelle nostre città. Ma pericolosa per chi?

Ecco 7 cose da sapere su Vespa orientalis in questo vademecum preparato insieme all’ecologo e naturalista Andrea Bonifazi, fondatore della pagina social Scienze Naturali, attiva sia su Fb che su Ig.

  1. Vespa orientalis è un vespide appartenente al genere Vespa che, nel linguaggio comune, identifica il calabrone. Nel gergo comune siamo abituati a definire “vespa” tutto ciò che rientra nella famiglia Vespidae col rischio di fare confusione rispetto ai nomi scientifici delle diverse specie. Non sbagliamo mai, invece, se diciamo che il calabrone è una vespa perché il calabrone, semplificando, è la “vera vespa”.
  2. Vespa orientalis NON è una specie aliena. O meglio, è oggi ritenuta una specie autoctona in quanto il suo areale di naturale distribuzione comprende aree del Mediterraneo tra cui le regioni dell’Africa settentrionale, i Balcani, le regioni del sud Italia e più a est l’Asia sud-occidentale.
  3. Vespa orientalis ha aumentato la sua presenza in ambienti antropizzati come i centri città di Roma, Trieste, Firenze o Genova perché è un insetto termofilo che gradisce le temperature più alte: quest’estate, anche a causa delle isole di calore che si formano in città, portando a un aumento delle temperature e talvolta alla siccità, la sua presenza è cresciuta notevolmente.
  4. Vespa orientalis è carnivora e non disdegna gli scarti di cibo umano. Anche per questo motivo trova in ambiente antropizzato nutrimento nei punti di raccolta dei rifiuti urbani o là dove sono lasciati all’aria aperta o, peggio, abbandonati. Ancora, Vespa orientalis si nutre di api, motivo per cui può rappresentare un pericolo, perlopiù economico, per l’apicoltura.
  5. Non c’è evidenza di un aumento delle punture di insetto causate da Vespa orientalis e non è documentato che il veleno di Vespa orientalis sia più pericoloso di quello di altri imenotteri. Il pericolo riguarda soprattutto i soggetti allergici al veleno di imenotteri, e dunque al rischio di shock anafilattico da puntura di insetto.
  6. Il ciclo di vita di Vespa orientalis prevede che in autunno la regina della colonna entri in una condizione di quiescenza mentre il resto della colonia in parte muoia. Anche l’allarme, più mediatico ma non sanitario, è destinato a rientrare nel mese di ottobre
  7. Qualora vi trovaste di fronte a un nido di Vespa orientalis in una cavità delle pareti di casa vostra o in un albero del vostro giardino o sul tetto, è necessario evitare il fai da te e contattare personale specializzato per la rimozione del nido. L’insetto è portato a pungere per difendersi da eventuali minacce. Un inesperto tentativo di eradicazioni dei nidi potrebbe rivelarsi pericoloso.