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Pandemic posture, quando è la schiena a pagare il prezzo dello smart working

Non scambiamola per un mal di schiena passeggero: la pandemic posture, cioè la cattiva postura dovuta alle interminabili giornate in smart working, va corretta per evitare spiacevoli fastidi.

Non scambiamola per un mal di schiena passeggero: la pandemic posture, cioè la cattiva postura dovuta alle interminabili giornate in smart working, va corretta per evitare spiacevoli fastidi.

La pandemia ci sta spaccando la schiena?”. Così titola un articolo del New Yorker dedicato a una delle tante, tantissime conseguenze di questi lunghi mesi forzatamente sedentari: la cosiddetta pandemic posture, cioè la postura scorretta che si porta dietro uno strascico di piccoli e grandi fastidi.

Perché siamo alle prese con la pandemic posture

Sembrano passati secoli, già, ma chiudiamo un attimo gli occhi e ripensiamo alla giornata-tipo di “prima”. Suona la sveglia, un veloce colazione e subito in metropolitana verso l’ufficio. In pausa pranzo, un caffè con i colleghi al bar di fronte è d’obbligo; così come è d’obbligo, alla fine dell’orario di lavoro, fare un salto al supermercato per comprare l’occorrente per la cena. Almeno tre volte alla settimana ci aspetta il corso di pilates o fit boxe in palestra, mentre il weekend è dedicato agli aperitivi con gli amici, alle visite ai genitori, a una bella scarpinata in montagna. 

Ecco, ora l’ufficio è il tavolo della cucina, il bar è la moka, la palestra è il tappetino sul pavimento del soggiorno. Certo, non siamo più confinati in casa come ai tempi del primo lockdown, ma abbiamo comunque dato una bella sforbiciata a tutti quei piccoli spostamenti quotidiani a cui prima quasi non facevamo caso. Che dire, poi, della nostra postazione di lavoro? L’azienda è legalmente obbligata a predisporre postazioni ergonomiche in cui lo schermo è alla giusta distanza dagli occhi, a un’altezza che non impone di stare chinati, e così via. Possiamo dire lo stesso della sedia della nostra cucina? Per non parlare di chi si porta il computer portatile a letto o sul divano!

Le conseguenze di una postura scorretta

Quando ci si rende conto di rispecchiare al 100% questa descrizione, la reazione istintiva è quella di minimizzare. In fondo, cosa sarà mai un po’ di mal di schiena? Ecco, la brutta notizia è che una postura scorretta trascinata troppo a lungo può portare svariate conseguenze, non sempre piacevoli.

Per descriverla con un aggettivo, la pandemic posture è logorante. Alcuni muscoli vengono sollecitati troppo mentre altri sono sotto-utilizzati, e questo si traduce in mal di schiena, formicolio a gambe e braccia, indolenzimento, cattiva circolazione, mal di testa. Osservate speciali sono la zona cervicale e quella lombare: chi soffre di dolori localizzati in queste due aree ha imparato a sue spese a non sottovalutare neanche il minimo accenno di fastidio. 

Pochi immaginano però che la cattiva postura possa compromettere anche la funzionalità degli organi interni. “Ad esempio comprimendo addome e intestino si rischiano stitichezza o reflusso gastroesofageo, o problemi respiratori. Allo stesso modo, un bacino non in linea potrebbe provocare problemi all’apparato urinario o ginecologico, mentre chi soffre di dolori e tensioni cervicali lamenta anche acufeni o vertigini”, spiega la dottoressa Lara Castagnetti dell’ospedale Humanitas.

Qualche trucco per combattere la pandemic posture

Nella pratica, però, come dev’essere disposta una scrivania a prova di pandemic posture? A darci qualche dritta sono gli esperti di Yale Medicine. Ben venga la classica sedia da ufficio perché permette di regolare l’altezza e di norma prevede un supporto per la fascia lombare (se manca, si può rimediare con un cuscino ad hoc o un semplice asciugamano arrotolato). È infatti fondamentale sedersi con la schiena dritta, le spalle rilassate ed entrambi i piedi per terra. Le ginocchia devono essere piegate a 90 gradi, così come i gomiti. 

Collocando lo schermo al livello degli occhi si evita di stare leggermente piegati in avanti con il collo: chi usa un portatile quindi farebbe bene a investire poche decine di euro in un semplice supporto che lo porti all’altezza giusta (o, in alternativa, a posizionare il pc sopra un libro!). Una volta messo a punto il proprio piccolo ufficio domestico, la parola d’ordine è muoversi, muoversi, muoversi: sembrerà banale, ma le telefonate girovagando per casa e i caffè bevuti in piedi sono un toccasana per una schiena messa così a dura prova!

Foto apertura: fizkes/123rf.com