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Andrea Batilla: «Vi racconto la vera storia del tubino nero»

È considerato uno dei più iconici oggetti della storia della moda, simbolo di eleganza universale incontestabile. Scopriamo la vera storia del tubino nero con Andrea Batilla!

STEREOTIPO: Il tubino nero che porta Audrey Hepburn nella prima scena di Colazione da Tiffany è universalmente considerato uno dei più iconici oggetti della storia della moda. È un simbolo di eleganza universale incontestabile.
Ma perché è incontestabile? Solo perché è minimalista e nero e quindi sfina la figura? O ci sono motivi più profondi che non conosciamo?

RIBALTAMENTO STEREOTIPO: Riuscireste a riconoscere un monaco se non fosse vestito da monaco? Impossibile. Ogni capo di abbigliamento, soprattutto quelli considerati iconici, ha un significato che viene da molto lontano e che quasi sempre diamo per scontato non conoscendone l’origine.

In pratica assumiamo che certe caratteristiche siano insite nell’oggetto, siano oggettivamente vere e che non dipendano da niente di esterno. Devo dirvi, purtroppo, che questa è un modo molto sbagliato di vedere le cose. Vediamo perché partendo proprio dall’icona delle icone. Il tubino nero di Audrey Hepburn, reso celebre dal film Colazione da Tiffany di Blake Edwards del 1961 è di Hubert de Givenchy ma non tutti sanno che quello che si vede nel film non è in realtà l’originale di Givenchy ma una copia più castigata ridisegnata dalla famosissima costumista Edith Head per nascondere le gambe di Audrey, all’epoca considerate troppo provocanti.

Altra cosa che non tutti sanno è che questo universale simbolo di stile non è stato inventato da Givenchy nel ’61 ma la sua storia parte da molto prima.

Il tubino, o little black dress o petite robe de soir, è in realtà un pezzo di abbigliamento reso popolare da Coco Chanel nel 1926. Esatto. Proprio lei. La più rivoluzionaria delle rivoluzionarie che ha contribuito in gran parte a formare quello che ancora oggi è il guardaroba femminile.

Quando Chanel lo presentò, negli anni seguenti la Prima Guerra Mondiale, il nero era considerato esclusivamente un colore da lutto e l’estrema semplicità delle linee del tubino venne scambiata all’inizio per povertà di idee. In realtà questo oggetto rivoluzionario contribuì fortemente a restringere la distanza tra la classe media e i super ricchi, donando alle donne forse il primo vero strumento di moda democratica che sia mai esistito.

Il tubino nero aveva la caratteristica di poter essere indossato in ogni tipo di occasione, da quella più familiare a quella più formale, semplicemente sostituendo gli accessori e questo lo rendeva adatto ai tempi e agli stili di vita che stavano velocemente cambiando.
Quando la Hepburn lo indossa è in realtà un oggetto sdoganato e attraverso quel film diventa, all’opposto di come l’aveva pensato Coco, il pezzo di abbigliamento più borghese e classico che sia mai esistito, perdendo definitivamente la sua carica innovativa ma acquisendo uno status di popolarità e accettabilità sociale che ancora oggi esiste.

CONCLUSIONE: Holly Golightly, la protagonista di Colazione da Tiffany, è in realtà una poco di buono che si mantiene lavorando per un boss mafioso e che, nel libro ma non nel film, lascia il suo Paul per sposarsi con un miliardario brasiliano in un inatteso colpo di scena finale. È probabile insomma che il tubino nero, anche nel film, racconti più una storia di autodeterminazione e liberazione femminile che non una, stucchevole e finta, storia d’amore.

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