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Orso M49 del Trentino: quale futuro dopo la cattura?

È sfuggito più volte alla cattura, guadagnandosi il soprannome Papillon, ma alla fine l’orso M49 è stato preso e rinchiuso nell’area faunistica del Casteller: che futuro l’attende? 

È sfuggito più volte alla cattura, guadagnandosi il soprannome Papillon, ma alla fine l’orso M49 è stato preso e rinchiuso nell’area faunistica del Casteller: che futuro l’attende? 

Dopo nove mesi di vagabondaggio, a fine aprile 2020 è terminata l’avventura dell’orso M49 su cui pendeva un mandato di cattura, vivo o morto, emanato dalle province autonome di Trento e Bolzano.

Uscito un po’ prima dal letargo, forse a causa dei cambiamenti climatici innescati dal riscaldamento globale, l’orso bruno è stato avvistato in diverse occasioni dando così nuovamente inizio all’organizzazione della sua cattura.

Papillon, l’orso M49 

L’orso M49, soprannominato Papillon, è un giovane maschio di orso bruno (Ursus arctos) di quasi quattro anni di età e del peso di 140 chili.

In media un orso bruno adulto ha una lunghezza testa-corpo che è compresa tra gli 1,7 e i 2,8 m e un'altezza al garrese tra i 90 e i 150 cm.

Il nome Papillon è stato scelto dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, perché la sua fuga e la sua propensione a non farsi catturare, hanno fatto ricordare l’omonimo film del 1973 con Steve McQueen e Dustin Hoffman.

Orso M49: la fuga dal Trentino 

Nel luglio 2019, l’orso M49 si trovava nell’area faunistica del Casteller, a sud di Trento, ma subito dopo poco essere stato catturato, non si sa come, è riuscito nuovamente a fuggire, facendo perdere le proprie tracce.

Considerato aggressivo e pericoloso per l’uomo, dopo diversi tentativi d'intrusione in zone abitate e varie uccisioni di animali, Papillon era stato catturato e rinchiuso nel centro faunistico del Casteller, circondato da recinzioni elettrificate alte 4 metri che evidentemente non sono bastate per fermare l’irrequieto plantigrado.

La cattura dell’orso M49 

La fuga di Papillon, i cui spostamenti non sono completamente chiari perché privo di radiocollare, è terminata a fine aprile 2020, quando gli uomini del Corpo forestale del Trentino lo hanno catturato sui monti sopra Tione con una trappola tubo.

L’animale in gabbia, rimasto sveglio e tenuto sotto controllo veterinario, è stato quindi nuovamente trasportato nell’area del Castellar.

Orso M49: le reazioni del mondo animalista

La notizia della cattura dell’orso M49 del Trentino ha subito scatenato le reazioni del fronte animalista.

In particolare la Lav ha chiesto di rimettere subito in libertà l’orso, anche perché in questi mesi di latitanza ha chiaramente dimostrato di non essere mai stato un serio pericolo per l’uomo.

Oltretutto il Casteller si è dimostrata essere un’area inadatta ad assicurare il rispetto delle caratteristiche etologiche dell’orso.

La Lav ha dunque annunciato azioni legali e una denuncia alla Provincia di Trento per il reato di maltrattamento di animali ai sensi dell’art. 544 ter del Codice Penale.

Il precedente dell’orsa Daniza

Papillon non è l’unico orso ad aver provocato scompiglio in Trentino: tutti ricordano ancora lorsa Daniza, che però non è stata altrettanto fortunata.

L’orsa Daniza, dopo quasi un mese di latitanza, non era sopravvissuta alla telenarcosi, cioè all’anestesia sparatale per sedarla durante le fasi della sua cattura, avvenuta nel settembre 2014.

Proprio per non ripetere un tale errore, l’orso M49 è stato mantenuto sempre sveglio durante tutte le fasi del suo recupero.

Il futuro dell’orso M49 

La Provincia di Trento e il Ministero dell'Ambiente si sono dichiarate pronte a collaborare per trovare a Papillon una nuova casa all’estero, dove poter vivere in totale libertà.

Al momento però pare che l’orso si sia ben adattato al suo nuovo alloggio con tanto di grotta nell’area del Casteller.

Foto apertura: Sergei Uriadnikov - 123RF