Tempo Libero People
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Il senso di Miley per le cover

Per fare carriera si è data al pop più commerciale, ma nelle sue vene scorre il country e, con la voce che si ritrova, potrebbe cantare di tutto: quando reinterpreta grandi classici dà il meglio di sé stessa.

Per fare carriera si è data al pop più commerciale, ma nelle sue vene scorre il country e, con la voce che si ritrova, potrebbe cantare di tutto: quando reinterpreta grandi classici dà il meglio di sé stessa.

Il pregame show del 55esimo Super Bowl (la spettacolarizzazione dello spettacolo), che ha visto Miley Cyrus interpretare classici come Jolene e Heart of Glass, nonché duettare con Billy Idol e Joan Jett, ha portato alla conoscenza di molti ciò che avevo notato (non solo io, ovviamente) da qualche tempo. Ovvero, che Miley Cyrus non è affatto male. No, non in quel senso. Non solo almeno: stiamo parlando di una cantante con una grandissima voce, che fa cover da dio. E che dovrebbe incidere un album esclusivamente reinterpretando pezzi altrui.

Da Hannah Montana al twerking

Come quasi tutte le persone della mia generazione, ho seguito distrattamente la carriera di Miley Cyrus. Sì, sapevo che era della scuderia Disney, ero a conoscenza che avesse interpretato la “bella di notte” Hannah Montana e che, come molte altre sue colleghe, aveva avuto una svolta nell’immagine. Era successo a Britney Spears, a Christina Aguilera, persino a Nelly Furtado. A un certo punto, Miley Cyrus aveva iniziato a vestirsi sempre meno, in compenso però cavalcava palle demolitrici, leccava martelli, faceva twerking con (su) Robin Thicke. Un paio di anni fa, scegliendo di guardare la miniserie di Woody Allen Crisis in Six Scenes, mi sono imbattuto in Miley Cyrus attrice e, in lingua originale, è stato un trauma. Da un viso grazioso usciva una voce profonda, quasi cavernosa. Mi ha colpito, lo ammetto. Persino un po’ turbato. Fast forward fino a pochi mesi fa, fine 2020, quando facendo i soliti giri su YouTube, scorgo tra i suggerimenti “Miley Cyrus - The Backyard Sessions - Jolene”. Decido di dargli fiducia e vengo ripagato.

In queste Backyard Sessions, Miley Cyrus canta effettivamente in un giardino (di casa sua, chissà). Ma è come canta che colpisce, certo non l’ambientazione. Nel corso degli anni ha pubblicato diversi video del genere, ma niente che possa arrivare a questa interpretazione di Jolene: non a caso (il video è addirittura del 2012) è poi diventata la cocca di Dolly Parton. E questo ci porta al discorso del country, perché Miley ce l’ha nel sangue e non potrebbe essere altrimenti, essendo nata a Nashville con il vero nome di Destiny Hope (molto Bible Belt) e figlia di un artista molto apprezzato nel genere, ovvero Billy Ray Cyrus.

Si sa, su YouTube un video tira l’altro e così scopro in leggero (ma colpevole ritardo) che Miley Cyrus all’iHeartRadio Music Festival non solo ha sfoderato un notevole body trasparente, ma anche una strepitosa cover di Heart Of Glass. Ora, è praticamente impossibile arrivare ai livelli del classico dei Blondie, nonché di Debbie Harry e dei suoi zigomi, però la versione della fu Hannah Montana è di assoluto rilievo (così come questo mash-up): vista la popolarità ottenuta, Miley Cyrus ha deciso di pubblicarla sulle piattaforme di ascolto. E qualche settimana più tardi, ha fatto lo stesso con la cover di Zombie cantata nel mitico Whisky a Go Go per l’iniziativa #SaveOurStages.

Di nuovo una grande versione, condivisa su Twitter dal profilo dei Cranberries: «È una delle cover migliori che abbiamo mai ascoltato. Pensiamo che Dolores ne sarebbe rimasta molto colpita». Per la cronaca, in quest’occasione Miley Cyrus ha cantato anche Boys Don’t Cry dei Cure. Non male nemmeno questa.

Nel corso della carriera, Miley ha reinterpretato (con alterni risultati, specie quando era più giovane) classici veri e proprio come My Way di Frank Sinatra e classici “moderni” come Smells Like Teen Spirit dei Nirvana, cantata durante il Gypsy Heart Tour del 2011. Di particolare interesse il suo amore per i Metallica: non solo ha cantato Nothing Else Matters a Glastonbury nel 2019, ma sta addirittura lavorando a un intero album di cover del suo gruppo (a questo punto) preferito. Come ha svelato durante un’intervista di inizio 2021, ha già inciso proprio Nothing Else Matters, per la quale si è avvalsa della collaborazione di Elton John, con cui grazie alla sua estensione vocale da mezzosoprano aveva già duettato in passato.

Tra le sue principali influenze, a quanto pare, c’è anche Billy Idol e questo non può che farmi piacere, visto che si tratta di un guilty pleasure che mi concedo di tanto in tanto, da quando l’ho “scoperto” nel 2005, all’Heineken Jammin Festival di Imola. Durante il pregame show del Super Bowl, i due hanno cantato insieme White Wedding. Carina, ma niente in confronto alla Rebel Yell proposta nel 2016 all’iHeartRadio Music Festival. Billy Idol, che a Imola già mi sembrava agée per cantare a petto nudo, all’epoca aveva 61 anni.

Altro? Certo, come no. Sempre all’iHeartRadio Music Festival, ma nel 2019, Miley Cyrus si è cimentata in una cover di Comfortably Numb dei Pink Floyd, introducendola così: «Canto canzoni come Can’t Stop per voi, ma ora ne canto un paio per me».

Al già citato festival di Glastonbury, ha anche omaggiato i Led Zeppelin con una sua versione di Black Dog. E nel 2014, durante il Bangerz World Tour, ha intonato la psichedelica Lucy In The Sky with Diamonds dei Beatles. Certo, lo ha fatto in mutande e con un 69 a caratteri cubitali sulla maglietta, ma cerchiamo di non formalizzarci. La sensazione è che Miley Cyrus usi i tour per fare quello che non può fare in studio, spaziando da Why’d You Only Call Me When You’re High? degli Arctic Monkeys a Landslide dei Fleetwood Mac (leggendo in questo caso il testo sullo smartphone) e così via. Da attrice, poi, ha partecipato a un episodio della quinta stagione di Black Mirror cantando Head Like A Hole dei Nine Inch Nails. Ma non c’è proprio niente di distopico in una Miley Cyrus rocker. Anzi, è un vero peccato che il suo ultimo album, intitolato Plastic Hearts, non sia rock quando avrebbe potuto essere. In attesa del disco (sì, disco) di cover dei Metallica, se non vi siete stancati di ascoltarla, eccola ospite di James Corden a Carpool Karaoke. Parla un bel po’, in effetti. Ma in un commento al video, la frase di una fan dice tutto: «Se avessi la voce di Miley, non starei mai zitta».