Drink e Cocktail
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Caffè in tutte le lingue del mondo: 8 modi per farlo (e berlo)

Dall'italianissimo espresso a quello filtrato, vi sveliamo quanti modi ci sono per fare il caffè: vi si aprirà un mondo!

Dall'italianissimo espresso a quello filtrato, vi sveliamo quanti modi ci sono per fare il caffè: vi si aprirà un mondo!

Quanti modi ci sono per fare il caffè? Molti più di quanti possiate immaginare, ve lo assicuriamo. Contrariamente a quanto pensiamo, ritenendolo spesso una prerogativa tutta italiana, il caffè è una bevanda amata e apprezzata in tutto il mondo. E, come è giusto che sia, in ogni luogo è accompagnato da una varietà e rituali che riflettono la diversità delle diverse culture.

Espresso, lungo, macchiato; nella moka, nella macchinetta, nell’infusore. Sono solo alcuni dei modi di fare e bere il caffè. E non ce n’è uno migliore dell’altro. Se siete curiosi di conoscerli nello specifico continuate a leggere, vi si aprirà un mondo. Andremo infatti a esplorare come tale bevanda viene realizzata e consumata nelle diverse parti del pianeta e scopriamo anche come fare il caffè senza moka (spoiler: è assolutamente possibile!).

Espresso

L'Italia è rinomata per l'espresso: un piccolo, ma rinvigorente, shottino di caffeina. Preparato utilizzando una macchina per caffè specifica, si ottiene facendo passare un getto di acqua calda attraverso uno strato di caffè macinato e pressato. Viene servito in tazzine piccole ed è il rituale quotidiano di molti italiani. C’è poi chi lo preferisce nella tazzina di vetro, chi in quella riscaldata, chi lo vuole macchiato freddo, chi con panna o latte, chi corretto. Ad ognuno il suo.

Caffè turco

La Turchia ha il suo "kahve". Il caffè turco, Wikipedia docet, è un caffè macinato molto fine, cotto in un piccolo pentolino solitamente rivestito in ottone-  detto cezve - e senza filtraggio. Il caffè turco si accomapagna solitamente con qualcosa di piccolo e dolce da mangiare e può essere aromatizzato a piacere con spezie quali cardamomo o ambra grigia. I fondi rimasti dopo averlo bevuto vengono poi usati per predire il futuro.  

French press

Cos’è la french press è presto detto: si tratta di una caffettiera composta da un bicchiere, una base, un manico e uno stantuffo. Nel primo, dotato di base e manico per non bruciarsi, vanno inseriti il caffè macinato e l'acqua calda. Dopo aver mescolato, coperto ed atteso qualche minuto, premete lentamente il filtro a pistone verso il basso. Versate il caffè – che risulterà denso, corposo, in tazza e gustatelo ben caldo. Se ne state valutando l’acquisto, sappiate che la french press è utile anche per preparare tè, caffè freddo e cappuccino.

Dripper

Il dripper – o caffè filtro, o ancora caffè filtrato è un metodo di preparazione del caffè ampiamente diffuso non solo in America, ma anche in Europa Centrale e Settentrionale e in Giappone. La bevanda si ottiene versando acqua calda sul caffè macinato e raccogliendo in una caraffa il liquido risultante tramite l'aiuto di un filtro. In questo modo l'acqua, infiltrandosi nel caffè molto lentamente, ne estrae l’aroma e il sapore.

E’ un metodo di preparazione del caffè che tiene conto di diversi fattori, dalla temperatura dell'acqua al rapporto tra questa e la dose di caffè. Il sapore del caffè con il dripper è più profondo rispetto a quello ottenuto dall’infusione.

Chemex

L’estrazione con metodo Chemex rientra nella categoria dei caffè filtro e deve il suo nome proprio a questa particolare ed elegante caffettiera. La Chemex è stata ideata nel 1941, è realizzata in vetro e vanta la forma di una clessidra. A renderla così di design è l’impugnatura costituita da anelli di legno legati da un cinturino in cuoio.

Come si usa? Per preparare il caffè con la Chemex, iniziate inserendo il filtro di carta, sciacquandolo, e riscaldando la caffettiera. Pesate il caffè macinato (30 grammi), versatelo nel filtro e livellatelo. Iniziate con una preinfusione usando una piccola quantità di acqua calda. Dopo il "blooming" (ovvero dopo aver versato qualche goccia di acqua calda sul caffè ed aver atteso circa 30 secondi), aggiungete l'acqua rimanente fino a 500 grammi. Attendete la percolazione, rimuovete il filtro e servite il caffè.

Caffè americano

Nonostante quando in Italia ci si riferisce al caffè americano si può intendere un tipo di caffè realizzato con metodi americani (quali, ad esempio, il filtro), nel linguaggio comune è tale il caffè al quale viene aggiunta acqua calda al fine di renderlo più lungo. Ecco perché, rispetto al “nostro” Espresso, quello americano ci sembra eccessivamente lungo. Solitamente, il rapporto tra caffè ed acqua è di 1:5.

Il caffè americano viene servito in grandi tazze di vetro o in bicchieri da asporto. Proprio come siamo abituati a vedere nelle scene di film e serie americane, nelle quali lo si vede tenuto in mano dall’attore di turno mentre cammina per strada. E magari lo accompagna con un goloso donut.

Cuccuma napoletana

Non chiamatela caffettiera: la cuccuma (o cuccumella) napoletana seppure simile non è uguale. Ad iniziare dal processo di filtrazione: la napoletana sfrutta la forza di gravità: consente all'acqua di passare attraverso il filtro quando viene capovolta. A differenza della moka, che invece sfrutta il calore e la pressione per far risalire l'acqua attraverso il caffè macinato. Ne consegue che la cuccuma impiega più tempo, ma regala un caffè dal sapore tradizionale, meno amaro e piacevole al palato.

Moka

Non potevamo naturalmente concludere la rassegna dei modi di fare il caffè senza citare la moka. Prodotto famoso in tutto il mondo, è la caffettiera ideata da Alfonso Bialetti nel 1933. Il suo bello è che, da allora, nonostante minime modifiche, è rimasta praticamente identica. Probabilmente fate il caffè con la moka più volte al giorno, ma vi siete mai chiesti come funziona?

Il vapore provocato dall’acqua fa aumentare la pressione all'interno della camera inferiore spingendo l'acqua verso l’alto, in modo che possa passare attraverso il filtro e il caffè macinato. Terminando il suo viaggio nel raccoglitore superiore, dal quale viene versato direttamente nella tazzina.