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Tic nei bambini: le cose da sapere

Strizzare gli occhi, muovere la testa, schiarirsi la gola in maniera ripetuta e inconsapevole: sono gesti che potrebbero avere origini nervose, ecco di cosa si tratta.

Strizzare gli occhi, muovere la testa, schiarirsi la gola in maniera ripetuta e inconsapevole: sono gesti che potrebbero avere origini nervose, ecco di cosa si tratta.

Nel percorso di crescita di un bambino, è possibile accorgersi di alcuni comportamenti o segnali che possono destare preoccupazione. È il caso dei tic nervosi, movimenti involontari di origine appunto nervosa che si manifestano in diversi modi: c’è chi strizza gli occhi, chi emette suoni particolari, chi muove la testa, le mani o altre parti del corpo in maniera rapida e apparentemente incontrollata. Ma tic cosa significa esattamente?

Perché e come si manifestano i tic nei bambini

Come detto, il tic è un movimento involontario, molto rapido e ripetuto in maniera frequente, e può essere di due tipi: motorio, che coinvolge cioè parti del corpo (e che a sua volta può essere semplice o complesso a seconda di quanti muscoli coinvolge), o vocale, che comporta l’emissione di suoni. E dunque sbuffare, schiarirsi la gola o tossire, emettere suoni o grugniti.

Tra i tic più diffusi ci sono il tic all’occhio, con uno strizzare compulsivo delle palpebre, tamburellare con le dita, tirare su con il naso o alzare le spalle, ma nel caso in cui il bambino presenti diverse tipologie di tic, e dunque tic motori multipli e almeno un tic vocale, si procede solitamente con una diagnosi (ovviamente accertata da parte di uno specialista) di sindrome di Tourette.

I tic si presentano solitamente a partire dai 5-6 anni d’età, più tra i maschi che tra le femmine, ma le cause esatte non sono ancora chiare. Da un lato è stata accertata una certa predisposizione familiare - se un parente stretto ne ha sofferto, è possibile che si ripresenti - dall’altra alcuni studi hanno dimostrato che si manifestano sopratutto nei bambini che hanno difficoltà a esprimere le proprie emozioni e i propri stati d’animo, e che la loro frequenza e intensità aumenta in concomitanza con eventi e situazioni stressanti o emotivamente molto coinvolgenti.

tic bambini

Foto: vejaa © 123RF.com

Tic nei bambini: come comportarsi

I tic spesso si manifestano in una particolare fase della vita e, se adeguatamente gestiti, spariscono senza lasciare strascichi. Il primo passo è osservare attentamente il bambino per capire in che modo li manifesta, senza tentare di correggerlo e senza rimproverarlo per non aumentare ulteriormente il livello di stress. Spesso il bambino non si accorge neppure di avere un tic, e costringerlo a farci i conti potrebbe peggiorare la situazione.

Alcuni studi hanno dimostrato che spesso il tic non si manifesta quando il bambino è concentrato su altre attività, che si tratti di giochi o sport: lo scopo è aiutarlo a rilassarsi, a scaricare lo stress e a non farlo sentire al centro dell’attenzione. Nuoto, yoga, pilates, disegno e pittura sono attività che rilassano e non costringono il bambino a misurarsi con gli altri, in competizione.

Tic nei bambini: quando preoccuparsi?

Come detto, i tic nervosi solitamente spariscono con l’età, o comunque si attenuano al punto da non venire neanche più notati. Se però sono molto accentuati, e nonostante il trascorrere dei mesi non si attenuano, è preferibile consultare uno specialista in neuropsichiatria per escludere eventuali disturbi neurologici e sviluppare una terapia in grado di aiutare il bambino e la sua famiglia a superare il momento.

Foto d'apertura: Ion Chiosea © 123RF.com