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Come capire se tuo figlio soffre di anedonia

Tutto sull'anedonia, un disturbo mentale di cui sempre più ragazzi sembrano soffrire: ecco come riconoscere i sintomi

Tutto sull'anedonia, un disturbo mentale di cui sempre più ragazzi sembrano soffrire: ecco come riconoscere i sintomi

L’anedonia è un disturbo mentale poco conosciuto, su cui recentemente si è puntato l’interesse dell’opinione pubblica dopo il caso di Loren Del Santo, figlio della showgirl Lory, che lo scorso agosto si è tolto la vita proprio per le conseguenze che questa condizione ha avuto sulla sua vita e il suo stato mentale. A oggi, però, per molte persone ancora non è chiaro cosa sia esattamente l’anedonia e cosa provochi, né quali sono i sintomi.

Che cos'è l'anedonia

L’anedonia è il disturbo mentale dell’assenza di piacere: chi ne soffre è incapace di provare piacere, come suggerisce il termine greco da cui la parola deriva. Comportamenti che solitamente vengono associati alla gioia e alla gratificazione come mangiare, uscire, intrattenere rapporti sociali, sessuali e d’amore non provocano alcuna sensazione di benessere, e si genera un vero e proprio appiattimento emotivo.

L’anedonia è considerata uno dei sintomi più evidenti di disturbi e malattie mentali, in primis depressione, schizofrenia e morbo di Parkinson. In certi casi l’anedonia è associata anche a disturbi della personalità e dell’umore che arrivano anche a manifestazioni psicotiche.

Foto: Agnieszka Jonik© 123RF.com

La conseguenza più grave dell’anedonia è lo sviluppo di pensieri ossessivi e inquietanti legati all’incapacità di provare emozioni, che possono portare alla decisione di togliersi la vita, ma chi soffre di anedonia in generale precipita in uno stato di apatia che condiziona tutta l’esistenza e gli rende impossibile vivere in modo sereno anche gli aspetti più semplici della quotidianità.

Anedonia nell'adolescenza: sempre più diffusa

Ancora non sono chiare le cause dell’anedonia, né se si tratti di un disturbo che provoca o è conseguenza della depressione. Gli esperti ipotizzano cause legate a fattori genetici, ambientali, culturali e sociali, senza escludere cause di natura organica: non è escludo che venga provocata dalla mancanza di dopamina, un neurotrasmettitore fondamentale per regolare umore, sonno, memoria, apprendimento e in generale il comportamento.

Il fatto che insorga in maniera sempre più frequente negli adolescenti, però, lascia pensare che la causa vada ricondotta all’ambiente e ai contesti sociali e culturali: il senso di noia profonda, l’apatia, la mancanza di sensibilità emotiva che a volte sembra caratterizzare i ragazzi può essere paradossalmente provocata, secondo gli psicologici, da una mole eccessiva di stimoli che finiscono per inibire la capacità di provare piacere da ciò che si fa. Se il proprio figlio sembra non reagire ad alcuno stimolo e non trarre gioia o benessere da comportamenti e attività cui questa tipologia di sentimenti è solitamente associato, può essere il caso di rivolgersi a un medico per un controllo.

Anedonia (o apatia): i test psicologici

Come detto, le cause dell’anedonia ancora non sono chiare e anche diagnosticarla può risultare complicato. Indispensabile dunque rivolgersi a un esperto per sottoporre la persona che potrebbe soffrirne a test psicologici che comportano spesso un’autovalutazione e risposte a una serie di domande specifiche che hanno a che fare con sentimenti e stati d’animo.

I test vengono poi elaborati per cercare di capire il grado di appiattimento emotivo, e possono essere associati anche ad analisi specifiche che riguardano l’attività neurologica: una volta ottenuta la diagnosi è possibile iniziare un percorso di cura che può comprendere farmaci per regolare l’umore, proprio come accade per la depressione, e psicoterapia. Un valido aiuto può arrivare dall’esterno: lo sport aiuta ad apprezzare l’attività fisica, che contribuisce a produrre le endorfine, neurotrasmettitori responsabili del benessere.  

Foto di apertura: Tyler Olson © 123RF.com