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Love & Care: la Cura del Bebè

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Ruttino dopo la poppata: è davvero così importante?

Perché i neonati fanno il ruttino dopo la poppata? Se tuo figlio proprio non ne vuole sapere, significa che ti devi preoccupare? Con quest’articolo chiariremo tutti i tuoi dubbi sulla delicata digestione del tuo bebè e ti insegneremo i segreti per un ruttino “a regola d’arte”.

Perché i neonati fanno il ruttino dopo la poppata? Se tuo figlio proprio non ne vuole sapere, significa che ti devi preoccupare? Con quest’articolo chiariremo tutti i tuoi dubbi sulla delicata digestione del tuo bebè e ti insegneremo i segreti per un ruttino “a regola d’arte”.

Il bagnetto, il cambio del pannolino e il ruttino dopo la poppata. Puoi scommetterci: se chiedi a qualsiasi amica (mamma o meno) quali sono i “simboli” dei primi mesi, questi salteranno fuori di sicuro. Ma ti sei mai chiesta perché è così importante che il neonato faccia il ruttino? E quando non lo fa, significa che per caso c’è qualche problema?

Perché il neonato fa il ruttino

Sembrerà banale, ma per vederci chiaro è bene partire dalle basi. Durante la poppata, il tuo bimbo ingurgita insieme al latte anche una certa quantità di aria, che si “ferma” all’estremità dello stomaco formando una bolla. Grazie al ruttino, questa bolla risale attraverso l’esofago e viene espulsa via bocca; in caso contrario rischierebbe di bloccarsi e impedire la digestione. È lo stesso processo che accade per noi adulti, ma non è altrettanto ben visto in società!

A volte capita che, oltre all’aria, risalga anche una piccola quantità del cibo ingerito; in questo caso si parla di rigurgito. Verso i cinque-sei mesi di vita, quando l’apparato digerente del piccolo si è sviluppato e lui inizia ad assaggiare le prime pappe, c’è sempre meno bisogno del ruttino.

Il tuo bimbo deve sempre fare il ruttino?

Se incroci quello che hai appena letto con i consigli tramandati da nonne e zie, arriverai a una conclusione: il ruttino è d’obbligo, perché in caso contrario significa che il tuo bimbo non ha digerito ed è destinato a stare poco bene. In realtà, questa è solo una mezza verità.

In genere ad avere più bisogno del ruttino sono i bebè che succhiano il latte con particolare ingordigia, che non si attaccano bene al seno o che prendono il biberon, soprattutto se la tettarella non è sempre piena. In questi casi, infatti, è molto più facile che si formino le bolle di gas. Anche l’alimentazione della mamma ha una sua influenza: se scegli alimenti che tendono a “gonfiare”, come cavoli, broccoli, legumi, bibite gassate o chewing gum, è più probabile che il tuo bimbo abbia a sua volta un po’ di aria nello stomaco.

Se a metà poppata tuo figlio smette all’improvviso di succhiare, puoi considerarlo come il classico segnale d’allarme: fermati, aiutalo a fare il ruttino e poi riattaccalo al seno. A fine pasto è più difficile capire se il tuo bebè ha accumulato aria nello stomaco, quindi i pediatri consigliano di provare in ogni caso a fargli fare il ruttino, per sicurezza. Per qualche minuto, in ogni caso, è bene evitare di agitarlo con giochi troppo movimentati.

E se tuo figlio non fa il ruttino? Evidentemente sta bene così! A lungo andare, eventuali difficoltà digestive si manifesterebbero in altro modo, per esempio con macchie sulla pelle, un aumento di peso più lento del previsto o problemi intestinali. Se tuo figlio non mostra nessuno di questi sintomi, significa semplicemente che è uno dei numerosi casi in cui la digestione procede per il meglio senza bisogno del ruttino a ogni pasto.

Le posizioni migliori per il ruttino

Ora che abbiamo chiarito quando serve il ruttino e perché, passiamo alle due principali tecniche consigliate dal video tutorial del Kravis Children’s Hospital.

  • Partiamo con un grande classico: metti il tuo bimbo in posizione verticale, rivolto verso di te e con la testa appoggiata sulla tua spalla (coperta con un piccolo asciugamano, per evitare di sporcarti). Passagli la mano sulla schiena, alternando con qualche colpetto.
  • Fai sedere il bebè sulle tue ginocchia e sorreggilo con la tua mano ben aperta sul suo torace, tenendogli le dita ben salde sotto il collo e le ascelle. Con la mano libera, dagli qualche piccolo e delicato colpo sulla schiena. Non dimenticare il bavaglino, utile per ripulire l’eventuale rigurgito.

Magari ai primi tentativi ti sentirai un po’ a disagio, ma non ci vorrà molto perché i movimenti diventino automatici!

Foto apertura: yupiramos © 123RF.com