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Vita da Mamma: la rubrica di Federica Federico

Gravidanza
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Mamme pancine = mamme ignoranti, ma non c’è niente da (de)ridere

Chi sono le mamme pancine? Chiunque potrebbe rispondere a questa domanda riassumendo il fenomeno nel pregiudizio largamente diffuso delle “mamme ignoranti”.

Chi sono le mamme pancine? Chiunque potrebbe rispondere a questa domanda riassumendo il fenomeno nel pregiudizio largamente diffuso delle “mamme ignoranti”.

Le mamme pancine sono associate alla superstizione, alla inconsapevolezza, alla carente coscienza della propria fisicità e sessualità e alla assoluta arretratezza culturale che fa di queste madri donne scarsamente consapevoli del proprio ruolo e ancora fortemente legate a schemi familiari sorpassati, nonché vittime di un rapporto sminuente con l’altro sesso.

Le mamme pancine provano a indovinare il sesso del bebè dalla pipì che frizza; ricevono in regalo braccialetti o robot da cucina iconici e in cambio si danno al marito; indossano ciondoli prodotti col latte del loro stesso seno; chiamano il ciclo rugiada o i giorni delle rosse, il ginecologo è definito gine e il pediatra è il pedy; viene imputato loro di contare gli anni dei figli in mesi (12 per dire un anno, ma anche 36 per dire tre anni e così via); sono tacciate di essere le mamme a più alto contatto patologico (in)ammissibile; organizzano party in stile serie televisive americane con torte in PDZ (pasta di zucchero) delle più stravaganti forme e specie, anche per il menarca delle figlie. Per non parlare delle cosiddette torte partoritrici, ovvero torte che evocano l’atto di espulsione del neonato nel momento del parto; discutono tra di loro di tecniche alternative per “beccare la cicogna”, ovvero per concepire; vivono il sesso come procreativo e quando il compito è assolto come doveroso

Questa grigia fama le precede nel web. A dire il vero le perseguita, almeno da quando i messaggi delle mamme pancine, le loro confidenze e le conversazioni che intrattengono in rete sono diventate un ricercato e deriso oggetto di scherno online.

I delatori dell’ignoranza delle mamme pancine

Le mamme pancine hanno fatto la fama dei delatori dell’ignoranza delle giovani madri; sono fioriti i gruppi e le pagine che ri-postano i messaggi di dette mamme e che letteralmente espongono l’incoscienza sociale al pubblico ludibrio

Spesso chi fa fenomenologia delle mamme pancine tende a trattarle come un “residuato antropologico”, le pone figuratamente in una teca e le osserva come se fossero irreali, questa decontestualizzazione è fuorviante, oltre che insensibile e improduttiva: le mamme pancine sono tra noi, la differenza che sussiste tra la rete e la vita relazionale in presenza sta nel fatto che nel web i loro comportamenti e atteggiamenti mentali si sommano e nel branco si fortificano. In altre parole, quando le mamme pancine si incontrano nei gruppi online, si saldano e si convincono reciprocamente della correttezza e della verità di ciò che può essere persino pericoloso e dannoso.

mamme pancine chi sono

Cosa c’è di vero nelle mamme pancine

Basta una ricerca Facebook a svelare quanti siano i gruppi di giovanissime mamme pancine. Personalmente le trovo simili alla moglie che fu mia nonna e alle mogli che furono le sue sorelle, leggendo mi sembra di cadere nell’arretratezza e nella sofferenza di un passato non così lontano. Questo mi fa meno male dei commenti ghettizzanti che accompagnano i racconti, le rivelazioni, le confidenze e, se vogliamo, il dolore delle mamme pancine. Concentrate sul loro ruolo crescono figli che stentano a prendere il passo dell’autonomia.

  • Si possono specchiare i bambini prima del battesimo?
  • La pipì frizza.
  • Il rito dell’assorbente, finito bruciato nei giorni delle malefiche, viene condotto al fine di restare incinta. 

Sono solo alcuni esempi di quanto aiuto sia necessario dare a queste madri, piuttosto che deriderle ed esporle, con la ricondivisione dei loro post, al pubblico scherno.

Vita da Mamma è una realtà presente in rete da molti anni prima della fenomenologia delle mamme pancine, tante domande come queste sono giunte alla nostra attenzione, abbiamo sempre scelto di rispondere accogliendo, di spiegare con garbo e delicatezza: la società non può cambiare (più poeticamente potremmo dire che il mondo non può migliorare) se il meno consapevole, quello che si comporta come un bambino, viene schernito, guardato con disprezzo e abbandonato senza nessun aiuto. Le mamme pancine vivono in branco e si nutrono di una ritualità per loro confortante, hanno un loro linguaggio e condividono paure e tabù. Tutto questo può essere vinto.

Il parto in casa, per esempio, è un'altra pratica che espone la mamma a numerosi pericoli se condotto con l’ostinazione di una moda. Eppure non tutte le madri che hanno partorito in casa possono essere oggetto di discriminazione o possono essere accusate di fare cattiva informazione, la fanno se raccontano la nascita come un miracolo olistico omettendo di porre l’attenzione sui pericoli e sulle cautele che si devono a una scelta simile.

Le mamme pancine sono tendenzialmente ignoranti? 

Ignorare vuol dire non conoscere e l’humus culturale di moltissime di queste mamme è contaminato dalla non conoscenza. Certamente le pancine sono mamme intrappolate in una cultura “tribale” che non dappertutto è superata. Tuttavia prendersi gioco di loro fa del presunto saccente, che si erge a magister, nulla più di un bullo che col suo comportamento spinge il più debole nel buio dell’isolamento. 

Le mamme pancine sono sempre esistite, oggi incarnano il peggior volto della rete e rappresentano il fallimento di quella società moderna che non sa fare buon uso di uno strumento rivoluzionario, quale è internet.

Cosa significa pancina

Pancina è un diminutivo e significa piccola, lo dimostrano in rete loro stesse: queste mamme sono come delle preadolescenti a cui la famiglia non ha dato una educazione critica, moderna, al passo con i tempi. Ciò non vale, però, il disprezzo che raccolgono. 

Il disprezzo stesso è ignoranza, a dire il vero è la peggiore forma di ignoranza, quella più vicina alla violenza. Le mamme pancine meritano risposte consapevoli, guidate verso la conoscenza, meritano di uscire dai gruppi chiusi in cui il bullismo della rete continua a spingerle e in questo vanno aiutate: hanno bisogno di una rivoluzione femminile che parta dalla solidarietà. 

Le nostre nonne, le loro madri e le nonne delle nonne sono state tutte mamme pancine. L’attaccamento ai figli che hanno mostrato è il risultato di una vita che non trova altro senso che non quello di essere diventate generatrici; la devozione ai mariti si radica nella bassa autostima con cui sono state cresciute e che ora patiscono come una ferita; la superstizione si insinua dove non c’è comprensione.

Chi deride, ghettizza, accusa di ignoranza non fa altro che pavoneggiarsi  sulle ceneri di una società che lascia bruciare se stessa. Se potete essere acqua su questo fuoco, aiutate! Se volete lanciare un messaggio di speranza, consigliate smettendo di giudicare… illuminate e sarete a vostra volta illuminati!

Si parla tanto di bullismo, eppure la pratica della avversione resta nella quotidiana opposizione all’altro, nella stigmatizzazione degli atteggiamenti dei deboli. I veri eroi sono gli uomini e le donne capaci di accogliere e tendere una mano. Se le mamme pancine vanno salvate dai ciondoli fatti col latte di mamme e dagli assorbenti bruciati ogni mese, la rete va salvata dalla violenza della discriminazione