Neonati
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Come prevenire i disturbi dell'udito

L'udito è un bene prezioso e per tutelarlo si può fare molto grazie allo screening uditivo per prevenire i disturbi dell'udito e intervenire in tempo.

L'udito è un bene prezioso e per tutelarlo si può fare molto grazie allo screening uditivo per prevenire i disturbi dell'udito e intervenire in tempo.

I disturbi dell'udito possono essere di diverso genere e anche più o meno gravi, ma in tutti i casi, per i bambini l'udito è uno dei beni primari perchè è attraverso l'udito che possono imparare correttamente a parlare e a interagire con il mondo esterno.

  • Secondo le statistiche in Italia 5 bambini su mille, nascono con problemi all'udito di vario genere. In tutti questi casi una diagnosi e un trattamento precoce è la strada migliore da percorrere perchè anche la sordità si può correggere.

Per questo l'Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, insieme al Policlinico Umberto I e al Policlinico Gemelli di Roma, hanno messo a punto uno screening uditivo neonatale, ovvero il modo migliore per valutare la salute dell'udito dei nuovi nati.

Il percorso di screening è stato appena avviato su apposita delibera della Regione Lazio e si articola su tre livelli:

  • un primo livello viene eseguito, presso il Punto Nascita, dove viene effettuata una prima selezione mediante lo studio delle otoemissioni acustiche
  • un secondo livello, presso il Centro Audiologico, in cui viene confermata la diagnosi mediante A-ABR (Automatic Auditory Brainstem Responses)
  • un terzo livello, presso il Centro Audio-Otologico pediatrico di riferimento, dove vengono effettuati l’approfondimento diagnostico, il trattamento (protesico/chirurgico/riabilitativo) e dove verrà seguito il neonato nel caso si evidenziasse una  sordità, cioè la sua complessiva presa in carico.

Le linee guida dello screening uditivo prevedono anche una rete di collegamento tra i Punti nascita, i centri Audiologici e i centri Audio-Otologici di riferimento.

In questo nuovo servizio è stata data molta attenzione è stata dedicata alle modalità di comunicazione dell’esito degli esami ai genitori al fine di evitare ansie e falsi allarmismi e per supportarli nel percorso di approfondimento diagnostico e nel trattamento riabilitativo.

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