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Dove le vigne sono in montagna

Un breve ma intenso viaggio ai piedi del monte Emilius

Un breve ma intenso viaggio ai piedi del monte Emilius

La Valle d’Aosta, nella sua piccolezza, concentra in sé caratteristiche veramente interessanti: le sue dimensioni sono quelle di una provincia media, la sua densità di popolazione è di soli 39 abitanti per chilometro quadrato, ma in essa si concentrano ben 2000 chilometri quadrati di alta montagna, per cui l’altitudine media della regione è di ben 2100 metri di quota. Eppure nelle vallate più basse, lungo la Dora Baltea, fin dai tempi dei Romani i tenaci agricoltori sono riusciti a coltivare i vigneti, ottenendo una notevole produzione di vini DOC e DOCG.

Il percorso della Strada dei Vini del Monte Emilius si noda per 35 chilometri lungo la valle della Dora Baltea; il suo perno è la città di Aosta, mentre gli altri comuni coinvolti sono Charvensod, Gressan, Jovençan, Nus, Quart, Saint-Oyen e Saint-Rhemy. I vitigni autoctoni coltivati sono: Cornalin, Fumin, Mayolet, Prëmetta o Prié rouge, Petit Rouge, Vien de Nus e Malvoisie. Ognuno di questi ha una storia interessante da raccontare: il Cornalin cresce fino ai 700 metri di quota e i suoi grappoli vengono usati per alcuni grandi DOC rossi della regione. Il Fumin viene coltivato in tutto il centro della valle ed è l’uva base per la produzione del robusto rosso DOC Valle d’Aosta Fumin. Il Mayolet è caratterizzato dalla maturazione precoce ed è una riscoperta enologica degli ultimi anni. Il Prëmetta produce un vino rosato che si sposa perfettamente con i piatti tipici della vallata. Il Petit Rouge, insieme al Vien de Nus, sono i vitigni più diffusi della regione; si coltivano fino a 750 metri di quota. Infine il Malvoisie, una selezione locale di Pinot Grigio dal quale si ricava, oltre a un bianco, anche una malvasia e delle grappe.

Domina il fondovalle, in questa zona, il monte Emilius, che si erge con i suoi oltre 3500 metri di quota. Il suo impervio versante settentrionale è rivolto verso Aosta, dominando tutta la zona. Il percorso proposto si muove da est verso ovest, risalendo la valle della Dora Baltea. Prima tappa è Nus, centro della media valle, allo sbocco del vallone percorso dal torrente Saint-Barthélemy, area alpina di grande interesse naturalistico. Di origine romana, fra l’XI e il XVII secolo fu sede di una delle venti signorie feudali in cui era divisa la regione. Non lontano dall’abitato sorge il cosiddetto ‘castello di Pilato’, dove secondo la leggenda il famoso procuratore romano avrebbe sostato durante il viaggio di esilio verso le Gallie: in realtà si tratta di una casa-forte del sec. XIII, oggi restaurata e visitabile. Si giunge quindi a Quart; situato lungo la strada romana delle Gallie, Ad Quartum Lapidem appartenne nel Medioevo alla potente famiglia dei signori di Quart. La valle Fontin, nelle vicinanze, pare abbia dato il nome alla celebre fontina. Aosta è situata presso la confluenza del torrente Buthier, dove si congiungono le strade del Piccolo San Bernardo (valle dell’Isère) e del Gran San Bernardo (valle del Rodano). Delle venti torri a pianta quadrata distribuite lungo la cinta muraria sopravvivono, in ottimo stato di conservazione, quelle del Pailleron e del Lebbroso. All’esterno del perimetro si estendono i borghi medievali del Ponte di Pietra, di Sant’Orso e di Saint-Étienne, con le caratteristiche viuzze tortuose sulle quali si affacciano le basse case dai tetti in ardesia; alla fine di gennaio la città è teatro della caratteristica fiera di Sant’Orso.

Posto su un ripiano del versante destro della Dora Baltea, poco a sud del capoluogo, è Charvensod, lungo la strada che conduce a Pila. Nel bosco, a oltre 1700 metri di quota, è ubicato l’Eremo di San Grato. Poco distante, immersa tra frutteti e vigneti, è Gressan; abitata in epoca romana (fundus Grattiani, da cui l’attuale nome), nel Medioevo fu feudo dei signori di Rhins. Nei dintorni, la chiesetta romanica di Santa Maria Maddalena (XII secolo), che conserva sulla facciata affreschi quattrocenteschi. Domina il borgo la torre merlata del castello Tour de Villa. Anche Jovençan conserva tracce del suo passato medievale, con la Tour des Tyrans e, su un picco a strapiombo sulla Dora Baltea, i resti del castello quattrocentesco. Gli amanti dei rimedi naturali possono fare una visita alla ‘Maison des anciens remèdes’: in un antico edificio rurale è stato allestito un centro che illustra le piante officinali della regione e i loro utilizzi, attraverso uno stimolante percorso interattivo adatto anche ai ragazzi.

Route des vins Vallée d'Aoste
Corso Lancieri 32
11100 Aosta

www.routedesvinsvda.it