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Bambole e balocchi a corte

La rocca Borromeo di Angera

La rocca Borromeo di Angera

Situata in uno strategico punto d’incontro tra le Alpi e la pianura padana, la RoccadiAngera si specchia dall’alto di uno strapiombo roccioso nel lagoMaggiore.

È separata dal vicino castello di Arona solamente dal lago: insieme le due rocche costituivano i baluardi di controllo di tutto il territorio; la posizione strategica regalava un’ottima visibilità sui traffici e sulla navigazione del lago, dove s’incontrano il Ticino, che scende dalla Svizzera, e il Naviglio Grande che arriva fino a Milano. Fu proprio questo il segreto della potenza delle dinastie che vi abitarono.

La rocca venne costruita sul luogo di una precedente torre di avvistamento altomedievale; si compone di quattro diversi fabbricati che si affacciano su un cortile quadrangolare. Il tutto è circondato da una lunga muraglia rafforzata da torrette angolari intermedie.

L’edificio più antico è la Torre Castellana, risalente al XIII secolo, dalla cui sommità si gode un bellissimo panorama del lago. A essa Ottone Visconti affiancò, intorno al 1280, quella che viene chiamata Ala Viscontea, un grande palazzo merlato con splendidi interni.

Il primo piano è occupato da un grande salone ad archi acuti, nientemeno che la famosa Sala di Giustizia, sulle cui pareti vediamo un celebre ciclo di affreschi, tra i migliori dell’arte pittorica profana medievale lombarda; i dipinti sono una vera e propria celebrazione delle gesta di Ottone Visconti, arcivescovo e signore di Milano, contro i Torriani, da sempre nemici della sua casata.

La stanza è la più famosa del castello, ha una pianta rettangolare, divisa in due parti da un grande arco. Il soffitto è ricoperto da disegni geometrici che si alternano a stelle, fiori stilizzati, soggetti astrologici, segni zodiacali e pianeti che circondano le scene narrative. La volta è una vera esplosione di colori.

Tra le altre stanze bisogna ricordare la sala del Buon Romano, della Mitologia, delle Cerimonie, di San Carlo, dei Fasti Borromeo con arredi d’epoca, ritratti e tele.

Proprio sul fianco dell’ala Viscontea, di fronte alla Castellana, s’innalza la Torre di Giovanni Visconti, aggiunta nel XIV secolo.

La cosiddetta Ala Scaligera, posta ad angolo retto rispetto a quella viscontea, venne fatta costruire da Bernabò Visconti tra il 1375 e il 1385 per la consorte Regina della Scala. Proprio di fronte sorge un’altra ala destinata a uso residenziale: si tratta dell’Ala Borromea, che prende il nome dalla famiglia Borromeo, dinastia che divenne proprietaria della rocca nel 1449.

La rocca è ancora di proprietà della famiglia, che la mantiene in buono stato e la valorizza. Al suo interno è stato allestito il Museo della Bambola e del Giocattolo, unico nel suo genere, tra i primi in Italia e tra i più importanti in Europa. Il museo è organizzato in 13 stanze, dove sono esposti ben tre secoli di bambole; la raccolta ha avuto inizio dalla collezione privata della famiglia Borromeo, per poi integrarsi e ampliarsi con diversi esemplari provenienti da varie parti del mondo: si va dalle bambole di stoffa, a quelle in legno, vetro, porcellana, cartapesta e celluloide. Il museo conserva anche accessori, vestitini, mobili in miniatura e molto altro. Un’area raccoglie inoltre antichi giocattoli provenienti da una collezione francese.

Il castello offre al turista anche la possibilità di una visita all’esterno: alla scoperta del Giardino medievale; essa è in realtà una tappa di un itinerario più ampio che si snoda sul lago Maggiore, tra orti botanici e giardini all’italiana.

Per completare la visita della città si consiglia di recarsi anche al Museo civico archeologico di Angera, ospitato presso il Palazzo del Pretorio. Qui sono raccolti reperti interessanti rinvenuti durante alcuni scavi archeologici. L’esposizione è organizzata in due sale: la prima mostra alcuni ritrovamenti risalenti alla preistoria, rinvenuti all’interno dell’antro mitriaco, una grotta situata sulla stessa altura della rocca. L’antro venne in seguito ristrutturato durante l’epoca romana e adibito al culto del Dio Mithra. Sono qui conservati alcuni reperti risalenti al paleolitico, le più antiche testimonianze d’insediamento umano nel territorio varesino. La seconda stanza conserva alcuni reperti provenienti dalle necropoli di epoca romana, databili tra il I e il III secolo d.C.: piatti, ceramiche, monete, chiodi, coltelli, cocci, monili e ossa.

www.lagomaggiore.net/17/rocca-borromeo.htm