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L'uomo tra spirito e natura

In Umbria l'itinerario nel bosco di San Francesco d'Assisi

In Umbria l'itinerario nel bosco di San Francesco d'Assisi

Esistono luoghi che vanno a braccetto con la storia, dove l’eco di avvenimenti passati riesce, dopo secoli, a farsi ancora percepire da chi vi cammina. Il bosco di San Francesco d’Assisi è uno di questi posti. Tornato da pochi anni alle sue originarie e naturali condizioni, grazie a una lunga opera di pulizia e restauro da parte del Fai (Fondo Ambiente Italiano), oggi riesce a far rivivere quell’esperienza spirituale di vicinanza tra uomo e natura che era il caposaldo del messaggio del Santo patrono d’Italia.

Situato a meno di trenta minuti di auto da Perugia, fa parte di quei siti francescani che compongo uno dei più importanti centri di pellegrinaggio cattolico in Italia. Il bosco si estende per 64 ettari di terreno ed è un fulgido esempio di territorio rurale. Il sentiero, che guida i passi dei visitatori, attraversa zone alberate e aree coltivate, tipici oliveti toscani e numerose radure segnate da una fitta e rigogliosa vegetazione. L’itinerario inizia dalla Basilica di Assisi, posta nel punto più alto del colle dove sorge la cittadina, e scende fino a valle in un percorso che può seguire tre diverse visioni: quella naturalistica, quella storica e quella spirituale. La discesa incontra l’ambiente dove per anni vissero le monache benedettine realizzando un vero e proprio ‘microcosmo’ a parte. I resti dell’ospedale, il monastero, la chiesa, il ponte e il mulino si sposano senza contrasti con la natura che li ospita. Poco più avanti, dopo aver attraversato i campi della vallata del Tescio, si arriva a una antica torre-opifico da cui, una volta saliti sulla parte più alta, si può ammirare l’opera d’arte ‘Terzo paradiso’. Realizzata durante il restauro del Fai, è un esempio di ‘Land Art’ composta di tre cerchi alberati pensati dal maestro Michelangelo Pistoletto appositamente per il bosco di San Francesco.

La ristrutturazione dell’area da parte del Fai, avviata nel 2010 e terminata circa due anni dopo, permette, finalmente, di poter visitare tutti i luoghi simbolo della vita del Santo d’Assisi. Tra questi la più celebre è forse la Basilica papale, dove sono custodite le spoglie di San Francesco dal 1230, quattro anni dopo la sua morte. La chiesa, resa estremamente suggestiva dalla sua posizione sulla vetta del colle dove sorge la città, è stata dichiarata patrimonio dell’umanità nel 2000 dall’Unesco. Esempio lampante dello stile gotico italiano, fu costruita per volere di Papa Gregorio IX sul cosiddetto Collis inferni, al tempo luogo di sepoltura dei criminali. La Basilica, all’esterno, è interamente di colore bianco, come tutto il complesso circostante, esaltata anche dal contrasto con il verde del prato posto di fronte all’ingresso principale. All’interno si possono ammirare straordinarie decorazioni, sia nella parte inferiore che in quella superiore, opera di vari Maestri del tempo e del celebre pittore Cimabue.

Assisi, che in treno si raggiunge esclusivamente scendendo alla stazione di Santa Maria degli Angeli a circa 3 km dal centro della città, ospita altri luoghi di grande importanza storica e religiosa. Immerso nelle campagne della città si può visitare San Damiano d’Assisi, un complesso di costruzioni rurali con un chiesa a navata unica dove San Francesco nel 1205 sentì parlare il crocifisso rimanendo fortemente colpito e impressionato. In questo luogo scrisse poi il celebre Cantico delle Creature, il più antico testo poetico conosciuto della storia della letteratura italiana. Nella città adiacente di Santa Maria degli Angeli, all’interno dell’omonima chiesa, è custodita la Porziuncola, costruita, secondo la tradizione, nel IV secolo d.C. Questa piccola e suggestiva cappella fu uno dei luoghi simbolo del santo, che vi morì il 3 ottobre del 1226. La Porziuncola è anche protagonista di una celebre curiosità. Due frati francescani, che assieme a un esploratore spagnolo nel 1769 viaggiavano nell’attuale California, diedero il nome di ‘El Pueblo de Nuestra Señora de los Ángeles de Porciúncula de Asís’ a un centro agricolo che negli anni sarebbe diventato la metropoli che oggi chiamiamo, più brevemente, Los Angeles.

www.fondoambiente.it/beni/Index.aspx?q=bosco-di-san-francesco-i-beni-del-fai