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Un monte, tre nazioni

A Tarvisio, in Friuli, piste da sci tra santuari, storia e confini

A Tarvisio, in Friuli, piste da sci tra santuari, storia e confini

Arroccata tra monte e valle, Tarvisio è una di quelle piccole località a cui la storia ha però riservato un posto d’onore tra le sue pagine. Posta al confine tra tre nazioni (Italia, Slovenia e Austria), è la municipalità più a est della provincia di Udine, posta sul versante alpino esterno all’Italia nel bacino idrografico del Danubio e del Mar Nero. Oggi è un’importante meta turistica invernale, ma non solo, che richiama visitatori da numerosi Paesi rendendo onore alla sua natura di “località di frontiera”.

Considerato uno tra i borghi più belli d’Italia, Tarvisio è il centro più famoso della Val Canale, una lunga vallata percorsa dal fiume Fella che separa le Alpi Carniche dalle Alpi Giulie. La zona, raggiungibile in un’ora da Udine, fu annessa all’Italia solo dopo la Prima Guerra Mondiale, nel 1919. È ancora oggi un esempio lampante di convivenza tra popoli ed etnie diverse: si parlano infatti, oltre all’italiano, ben tre lingue (il friuliano, lo sloveno e il tedesco) a testimonianza della particolarità e della ricchezza culturale che contraddistingue questa valle ai confini delle Alpi. 

Da quasi un secolo, dopo essere stata scoperta dal duca Amedeo d’Aosta, è un’apprezzata meta turistica, soprattutto per quanto riguarda gli sport invernali. Tarvisio vanta infatti, con le sue 18 piste, il comprensorio sciistico più grande del Friuli-Venezia Giulia e ha come fiore all’occhiello la “Di Prampero”, una discesa di oltre 4 km che dal Monte Lussari giunge a valle dopo circa 1000 metri di dislivello. Questa è anche il fulcro dell’offerta sciistica in notturna che è possibile effettuare per due giorni alla settimana. La fama della zona, però, non si ferma certo qui: gli amanti dello sci di fondo possono contare su decine di chilometri di piste in tutto il Tarvisiano che arrivano a superare i confini nazionali fino in Slovenia, mentre non mancano le opportunità per gli appassionati di camminate con le ciaspole, pattinaggio sul ghiaccio, arrampicate indoor e altri sport invernali.

L’estate a Tarvisio può essere tanto ricca quanto l’inverno. Il verde sconfinato di prati e boschi che ricoprono la valle e i monti che la proteggono, diventa il palcoscenico dove poter ambientare escursioni che si snodano tra i rifugi (particolarmente suggestivo il Sentiero dei laghi), giornate in mountain bike e persino canottaggio o arrampicate. Tutto questo unito, naturalmente, a una ricchezza  e varietà gastronomica capace di dare una carica in più alla vacanza. A partire dal Montasio, un formaggio DOP realizzato solo in questa regione e in alcune parti del Veneto, che rispetta antiche tecniche di preparazione e regala un sapore estremamente particolare e genuino. Il Szegediner gulasch, derivato dal tipico piatto dell’Europa più continentale ma rivisitato in salsa tarvisiana, consiste nello spezzatino di collo di maiale arricchito da paprica dolce, crauti e gnocchi. 

Una visita a Tarvisio va però oltre sport e cibo. L’unicità del luogo è dovuta anche a un “gioiello” spirituale, importante meta di pellegrinaggio: il Santuario del Monte di Lussari. Conosciuta anche come “chiesa dei tre popoli”, la struttura è posta sul crinale del monte e la prima cappella, poi andata completamente distrutta, fu eretta nel 1360. Si narra che qui apparve la Madonna e fu ritrovata una sua statuetta con Gesù in braccio. L’edificio che vediamo oggi risale al Cinquecento ed è raggiungibile tramite telecabina essendo il crinale del monte anche un importante svincolo sciistico da cui parte la “Di Prampero”. La visita a Tarvisio non può prescindere anche dal Museo storico-militare delle Alpi Giulie e dal Museo della Foresta. Il secondo è immerso nel bosco ed è l’opportunità di conosce da vicino flora e fauna del posto. Il giardino botanico offre un viaggio in mezzo alla vegetazione alpina posta nell’ordine di altitudine a cui cresce, mentre camminando nella riserva si possono ammirare i cervi, camosci, caprioli e stambecchi che popolano e vegliano su questi monti di confine.

www.tarvisiano.org