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Sci sulle piste dei Sanniti

In Abruzzo un connubio di sport, tradizione e benessere

In Abruzzo un connubio di sport, tradizione e benessere

Nel cuore dell’Appennino abruzzese, nell’area della Maiella, c’è un comprensorio sciistico che offre 130 chilometri di piste. Stiamo parlando dell’area Alto Sangro, dove i territori di alcuni comuni che fanno parte dell’area sono compresi anche nel Parco Nazionale della Maiella. Dalla cima delle Toppe del Tesoro, a 2140 metri, le piste adatte per tutti gli sciatori scendono e si diramano fino a circa 1450 metri.

Il comprensorio sciistico Alto Sangro è nato di recente, e riunisce diversi comuni, fra cui Roccaraso, Rivisondoli, Pescasseroli e Pescocostanzo. Un unico skipass permette di utilizzare 32 impianti di risalita, fra cui anche una moderna cabinovia; le piste sono predisposte anche per l’innevamento artificiale. Per chi ama lo sci di fondo vengono preparati due anelli che partono direttamente da Roccaraso e altre tre anelli liberi per muoversi nel silenzio e nella pace per altri 24 chilometri. Nell’area sciistica di Pescocostanzo il Pesco Swup Snowpark offre uno spazio agli amanti dello snowboard e del free ride riservato solo a loro. Dalle Toppe del Tesoro, poi, esiste la possibilità di praticare lo snowkite, dove, muniti di sci o snowboard, ci si lancia con una sorta di paracadute-vela (il kite, appunto) fino a scendere, volando, sui pendii innevati sottostanti. A Roccaraso si può fare pattinaggio su ghiaccio sulla grande pista di 30 metri per 60 del Palaghiaccio.

La storia di queste località come stazioni turistiche è piuttosto antica. Roccaraso è ubicata a 1200 metri di altitudine, nel piano di Cinquemiglia. Per secoli è stato crocevia per la transumanza e i commerci tra Nord e Sud. Con l’arrivo della ferrovia alla fine dell’Ottocento divenne anche una famosa località turistica estiva, frequentata per i paesaggi montani e l’aria salubre. All’inizio del XX secolo, poi, si trasformò anche in località sciistica, dotandosi di un trampolino per il salto negli anni Venti; anche la famiglia reale dei Savoia l’aveva scelta come meta di villeggiatura. Durante la seconda guerra mondiale il paese fu minato e distrutto dai tedeschi durante la ritirata, e quindi venne ricostruito.

Pescocostanzo sorge a 1390 metri di quota. Di antica origine, si sviluppò soprattutto dal Trecento al Cinquecento, parallelamente al fiorire di una ricca economia, che richiamò nel paese anche artigiani di altre regioni, come i Maestri Comacini giunti da Como. Nonostante i danni subiti durante la seconda guerra mondiale, conserva interessanti monumenti. La basilica di Santa Maria del Colle (o dell’Assunta), tra le più belle chiese d’Abruzzo, presenta, nella facciata, un portale del 1588 e uno romanico sul lato; l’interno, a cinque navate con notevole soffitto ligneo intagliato e dorato, conserva, tra l’altro, una scultura in legno dipinto (fine dell’XI secolo) detta della Madonna del Colle. Notevoli alcuni edifici civili rinascimentali e barocchi, tra cui i palazzi Cocco (1750), Grilli-De Capite, secentesco, e Ricciardelli (XVII-XVIII secolo).

Il luogo, dunque, offre sport e divertimento ma anche cultura e tradizione. L’artigianato è fiorente: sono ancora vive attività come la lavorazione al tombolo, il ferro battuto e la filigrana. Dal punto di vista della gastronomia, è possibile gustare salumi e formaggi, anche questi preparati con lavorazioni artigianali. Qui si coltivano ancora antiche varietà di ortaggi, legumi e cereali, come la segale, tipica delle coltivazioni di montagna, o il grano tenero Solina, un grano rustico, resistente al freddo, che cresce bene anche su terreni poco fertili, caratterizzato da un particolare profumo e sapore, avvertibili nel pane e nella pasta fresca.

 

Infine, dopo una giornata trascorsa sulle piste, è possibile concedersi una piacevole pausa relax alle Terme Alte, nel vicino paese di Rivisondoli. Qui l’acqua che sgorga dalla fonte Strapuzio, utilizzata per trattamenti estetici e terapeutici (aerosol) è ricca di zolfo, dunque ha una funzione lenitiva sulla pelle; i fanghi sono ricchi di ceramidi e sono ideali per la cura di dermatiti.

www.roccaraso.net