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Un mulino a cinque stelle alla Giudecca

Molino Stucky: il mulino più grande di Venezia divenuto albergo di lusso

Molino Stucky: il mulino più grande di Venezia divenuto albergo di lusso

Una squadrata e imponente costruzione si erge compatta sulla punta nord-occidentale della Giudecca, l’insieme di otto isole connesse tra loro e situate immediatamente a sud del centro storico di Venezia: si tratta del Molino Stucky (che va letto così com’è scritto!), fervido esempio di archeologia industriale perfettamente recuperata e riconvertita per poter tornare ad essere un punto focale per la vita della Venezia contemporanea.

La sua struttura mastodontica cattura immediatamente lo sguardo dell’osservatore e fa svettare il molino rispetto a tutte le altre costruzioni circostanti. Inoltre, esso si distingue ampiamente da tutti gli altri edifici della Laguna per la sua architettura particolarissima, anomala rispetto al contesto veneziano per due caratteristiche essenziali: per le forme architettoniche neogotiche, proprie di un contesto europeo più continentale e nordico, e per l’uso del laterizio, che conferisce al Molino Stucky il suo inconfondibile colore rossastro.

Ma chi era quel G. Stucky il cui nome campeggia ancora sulla sua facciata? E quali sono le origini di questo complesso? La ‘G’ sta per Giovanni, ambizioso fondatore del mulino e appartenente all’importante famiglia svizzera degli Stucky. Borghese, uomo istruito e abile oratore, Giovanni Stucky si formò attorno alla metà dell’Ottocento in Italia, Svizzera, Francia, Germania e Ungheria, accumulando esperienze diverse che lo portarono a sviluppare nuove tecniche di lavorazione del grano e nuovi metodi che gli permettessero di sfruttare al massimo il grande potenziale del trasporto via mare.

Attorno al 1880, perciò, Stucky acquistò un ampio terreno nella Giudecca veneziana sul quale sorgevano anticamente la chiesa e il convento di San Biagio e Cataldo, soppressi da Napoleone nel 1809, con l’intenzione di costruirvi un grande mulino e di sfruttare il canale veneziano per un rapido trasporto via mare del grano. Inizialmente la struttura del mulino era molto semplice e modesta, legata più a scopi di efficienza che a esigenze decorative; ma con il passare del tempo e l’incremento delle attività, Giovanni Stucky optò per un ampliamento che comunicasse, inoltre, alla cittadinanza veneziana un’idea di solidità e magnificenza. A questo scopo affidò la costruzione del silos e della torre d’angolo all’architetto tedesco Ernst Wullekopf, che tra il 1895 e il 1897 realizzò uno dei maggiori esempi di architettura neogotica applicata a un edificio industriale.

Negli anni di maggior sviluppo, il mulino produceva quotidianamente oltre 2500 quintali di farina, dando lavoro a circa 1500 operai organizzati in turni che coprivano tutto l’arco della giornata grazie all’uso innovativo dell’energia elettrica. Tuttavia, il declino del Molino Stucky iniziò già con la tragica fine del proprietario, assassinato da un folle nel 1910, aggravandosi sempre di più a causa dell’aspra concorrenza del trasporto su rotaia e delle difficoltà causate dalle due guerre mondiali, fino alla definitiva chiusura dell’attività nel 1955.

Per quasi quarant’anni questo gigante della Laguna rimase abbandonato al suo destino, come un rudere affacciato sul canale, ma nel 1994 fu rilevato dalla società Acqua Pia Antica Marcia e, quattro anni dopo, furono avviati i lavori per riportarlo al suo antico splendore, avviando così uno dei più grandi restauri conservativi d'Europa per quanto riguarda antichi opifici. Malgrado una brusca interruzione dei lavori dovuta a un gravissimo incendio che colpì il mulino il 15 aprile 2003 distruggendone ampie porzioni, nel 2007 venne inaugurata la nuova struttura, attuale sede dell'albergo a cinque stelle Molino Stucky Hilton.

L’hotel, che risulta essere il più grande della città lagunare, vanta numerosissime attrattive, tra le quali quasi 400 stanze dotate di ogni confort, 14 spaziosissime sale congressi, 3 ristoranti di alto profilo nei quali guastare piatti preparati da rinomati chef, un’ampia Spa di 600 mq, una piscina all’ultimo piano e un rooftop bar, lo ‘Skyline’, dove rilassarsi sorseggiando un cocktail e godendo di un panorama senza paragoni di Venezia e della sua laguna.

www.molinostuckyhilton.it