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Le terme per ‘chi ama se stesso'

Le Stufe di Nerone, in Campania per rigenerarsi, come facevano gli antichi

Le Stufe di Nerone, in Campania per rigenerarsi, come facevano gli antichi

C’è chi dice che le terme siano nate nell’antica Baia, l’insenatura per antonomasia situata lungo la costa flegrea. In questa ‘terra del fuoco’ costellata di crateri vulcanici, infatti, sgorgavano numerosissime sorgenti di acque termali, che erano frequentatissime fin dal II secolo a.C. per le loro virtù rigeneranti e che, grazie anche all’aspetto rigoglioso e paradisiaco della natura circostante, rendevano Baia una delle località di villeggiatura più amate e ricercate dall’opulenta aristocrazia romana, così bella ed elegante che il grande poeta Orazio affermava che non ci fosse nessun golfo in tutto il mondo conosciuto a risplendere di più.

I grandi personaggi della storia che si recarono in queste terre per svagarsi e trarre beneficio dalle sue acque furono così tanti che Baia divenne un importante centro culturale, oltre che ricreativo, e si guadagnò il lusinghiero epiteto di ‘pusilla Roma’, ovvero ‘Roma in miniatura’. Delle figure più importanti che decisero di realizzarvi ville enormi e lussuosissime in cui trascorrere i loro momenti di otium ricordiamo Giulio Cesare, Cicerone e gli imperatori Caligola, Nerone (che vi fece anche uccidere la madre Agrippina) e Adriano, che morì proprio qui nel 138 d.C.

Tra le numerose fonti, calde o fredde, che sgorgavano abbondantemente e disordinatamente qua e là in quest’area, vi erano anche le Terme Silvane, intitolate a Rea Silvia, madre dei celebri gemelli Romolo e Remo e perciò anticamente venerata come dea della fecondità. Oggi le Terme Silvane sono riconosciute nelle Terme Stufe di Nerone, uno stabilimento collocato nello straordinario scenario dei Campi Flegrei a metà strada tra Pozzuoli e Bacoli e attrezzato per assistere i suoi ospiti in diversi tipi di cure termali e di trattamenti.

Il loro motto è ‘Qui se ipsum amat in hunc locum venit’, quasi a dire che chi ama se stesso non può non recarvisi per coccolarsi e trovare ristoro dalle fatiche della vita quotidiana rigenerando corpo e mente all’insegna del benessere totale. Il grande parco termale si trova vicinissimo al mare, da una parte, e al lago di Lucrino, dall’altra, e dispone di un’ampia area all’aperto fruibile per tutto l’anno grazie al particolare microclima temperato della zona.

Esso si presenta come una sorta di Eden, caratterizzato da una vegetazione variegatadi macchia mediterranea, pergole ricoperte di viti autoctone o americane, due laghetti termali (uno con fondale roccioso e uno con fondale fangoso), molteplici sorgenti che sgorgano a temperature comprese tra i 38 °C e il 58 °C, una piscina termale e prati verdissimi con tanti lettini per prendere il sole o rilassarsi godendo della frescura ombrosa, magari avendo tra le mani un buon libro.

Ma ciò che più di ogni altra cosa distingue questo centro termale rispetto agli altri e che è responsabile del suo nome particolare) è la presenza di due stufe naturali, riscaldate dalle sottostanti acque termali che fanno aggirare la loro temperatura interna attorno ai 53 °C. Si tratta di ambienti molto spartani, frequentati fin dall’antichità e conosciuti come ‘Sudatorio di Tritoli’, dove, attraverso dei cunicoli, veniva convogliato il vapore caldo generato da una caldissima sorgente termale di origine vulcanica.

In queste stufe naturali si può praticare l’antroterapia, un particolare trattamento che consiste nel permanere in queste ‘grotte’ e sfruttarne l’azione terapeutica. L’elevato calore e la presenza di un’alta saturazione di vapore contenente sali minerali, infatti, favoriscono la liberazione delle vie respiratorie e una sudorazione abbondante che, oltre a espellere le tossine nocive, esercita una sorta di ginnastica vascolare di grande beneficio per il sistema circolatorio.

Infine, per chi ama l’archeologia, all'interno delle Stufe è visibile una porzione di esedra in opera cementizia di età romana, sulla quale si trovano ancora resti di intonaco databili al II secolo d.C.: si tratta di ciò che rimane di un antico ninfeo, orientato verso il vicino lago Lucrino e dedicato alle divinità protettrici delle sorgenti e della salute.

www.termestufedinerone.it