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La ricchezza immortale del palazzo Topkapi a Istanbul

In Turchia per visitare l’incredibile reggia del sultano, per tuffarsi nelle magie e negli intrighi dell’impero ottomano.

In Turchia per visitare l’incredibile reggia del sultano, per tuffarsi nelle magie e negli intrighi dell’impero ottomano.

Forse qualcuno ricorda ancora un film del 1964 dal titolo Topkapi: racconta di una banda di abili ladri che decide di rubare dal Tesoro del palazzo omonimo, a Istanbul, un prezioso pugnale. La storia è divertente, avventurosa e rocambolesca, e permette di ammirare il grandioso edificio in tutta la sua bellezza. Il film, che ebbe come interpreti Melina Mercouri, Peter Ustinov e Maximilian Schell, ottenne anche un Oscar e numerosi altri premi.

Il palazzo è sicuramente l’edificio più visitato della città: fu costruito nell’arco di 4 secoli, dal 1470 al 1850, e colpisce immediatamente per la ricchezza e l’opulenza

Era la residenza del sultano, e arrivò a ospitare anche 4000 persone, che vi lavoravano ed erano al servizio del sovrano. Una visita fatta con calma tra queste mura porta veramente indietro nel tempo e permette di conoscere in modo approfondito l’antico mondo islamico.

 
L’ingresso principale, la Porta Imperiale, conduce alla prima corte, punto d’accesso per il parco Gülhane, oggi giardino pubblico e per il Museo Archeologico. Intorno alla seconda corte, invece, si muovevano tutti i servi e coloro che lavoravano per il sultano: molto interessanti le grandissime cucine, che ospitavano un migliaio di cuochi, dedicati alla preparazione dei cibi a ogni ora del giorno, compresi i pasti per l’harem e per la famiglia del sovrano.
 
Sempre dalla seconda corte si può accedere ad altre ali del palazzo, come le Scuderie (oggi museo delle carrozze e spazio per mostre) e soprattutto l’Harem (la cui visita richiede un supplemento di prezzo, ma ne vale assolutamente la pena). Qui abitavano il sultano e la sua famiglia, nonché le numerose concubine: l’opulenza è visibile nelle vetrate colorate e nella delicatezza delle manifatture degli elementi architettonici. Si prosegue poi ammirando la Stanza Imperiale, dove trascorreva il suo tempo libero il sultano insieme alla famiglia, gli appartamenti della Regina madre e l’area con la corte degli Eunuchi.
 
La Porta della Felicità conduce nei luoghi più segreti del palazzo: ecco la sala del trono, dove il sultano riceveva i suoi consiglieri e subito dietro l’antica Biblioteca di Ahmet III, che conteneva i preziosi manoscritti legati alla religione. Nella Camera dei Cimeli Sacri sono raccolte una sorta di reliquie legate all’islam. Ecco poi finalmente il Tesoro imperiale: vi sono conservati gioielli di inestimabile valore e pietre preziose leggendarie, come il famoso pugnale protagonista del film, che porta incastonati tre grossi smeraldi.
 
La quarta corte, infine, introduce a una specie di santuario: ricca di aree verdi e di chioschi, conserva la Sala della circoncisione, con ceramiche cinesi, il padiglione Iftar, dove andavano i sultani quando era il momento di rompere il digiuno durante il Ramadan e il chiosco Baghdad.