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Mononucleosi: una malattia meno pericolosa di quanto si creda

Cos'è, come si manifesta, come curarla e quanto può essere pericolosa la "malattia del bacio".

Cos'è, come si manifesta, come curarla e quanto può essere pericolosa la "malattia del bacio".

La mononucleosi è una malattia virale tipicamente associata all’infanzia e all’adolescenza che notoriamente spaventa i genitori, sia per la mancanza di una cura specifica che per il suo decorso potenzialmente lungo.

Tuttavia, al contrario di quel che comunemente si è portati a pensare, il virus della mononucleosi non è così pericoloso come sembra

A spiegarci perché è la dottoressa Chiara Maria Trovato, pediatra di idoctors.it.

Cos’è la mononucleosi?

La mononucleosi, comunemente conosciuta anche come la malattia del bacio, è una malattia infettiva che si trasmette attraverso la saliva. È un virus ad alta contagiosità, diffuso soprattutto nei bambini, per via della pluralità di occasioni per lo scambio di saliva (es. mani e giocattoli portati spesso alla bocca e scambiati con altri bambini) e negli adolescenti, ma può colpire anche soggetti adulti.

Come si manifesta?

Le manifestazioni cliniche della mononucleosi sono molto ampie: possiamo avere dei sintomi molto sfumati (come nella maggior parte della popolazione) o delle manifestazioni importanti, come per esempio febbre molto prolungata e importante stanchezza, sintomi che, soprattutto negli adolescenti, possono durante anche fino a 20-25 giorni. La maggior parte delle volte però la malattia è totalmente asintomatica: spesso si scopre infatti in età adulta e in modo del tutto casuale di aver contratto la mononucleosi in passato senza averne mai avuto contezza, proprio perché spesso i sintomi non si presentano o si presentano in modo talmente lieve da essere confusi con quelli di malattie dalla sintomatologia simile (es. una tonsillite batterica).

Come capire se si tratta di mononucleosi?

La diagnosi è principalmente clinica, cioè si basa sull'esame diretto del paziente. A caratterizzare questa malattia, distinguendola da altre patologie con sintomi simili, è sicuramente il prolungato tempo di permanenza dei sintomi. Immancabile poi la linfoadenomegalia, cioè l’ingrossamento dei linfonodi, e la epatosplenomegalia, cioè l’aumento di volume di fegato e milza.

Qual è la cura?

La mononucleosi è una malattia che si autolimita, cioè che passa da sola. Non esiste quindi una cura specifica per farla passare. Si possono solo, nei casi più difficili, alleviare i sintomi con una terapia di supporto, che consiste in una buona idratazione e tanto riposo, e all’occorrenza con l’assunzione di antipiretici in caso di febbre, che può essere anche molto elevata, o antinfiammatori, in caso, ad esempio, di forte dolore alla gola (la mononucleosi crea infatti delle placche, differenti da quelle batteriche ma comunque dolorose). 

Come prevenirla?

Le comuni norme igieniche aiutano a non contrarre il virus della mononucleosi. Per prevenirla è quindi bene evitare tutto ciò che porta allo scambio di saliva e lavarsi spesso le mani.