Alimentazione
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Come scegliere la carne dopo l'E.Coli

Da oggi i consumatori europei potranno essere più informati su quello che mangiano grazie al nuovo accordo stipulato dei 27 paesi membri che prevede l’obbligo di tracciare la provenienza del prodotto di tutti i tipi di carne

Da oggi i consumatori europei potranno essere più informati su quello che mangiano grazie al nuovo accordo stipulato dei 27 paesi membri che prevede l’obbligo di tracciare la provenienza del prodotto di tutti i tipi di carne

La recente emergenza alimentare causata dal batterio E.coli, ha allarmato tutta l’Europa per quanto riguarda il consumo prima di cetrioli, poi soia e ora anche la carne. Con il passare del tempo è diventato di vitale importanza per tutti i consumatori garantire la trasparenza delle informazioni sui prodotti alimentari. Proprio in queste ore, dopo tre anni di contrasti, i 27 paesi membri della Ue hanno trovato un accordo sull’etichettatura alimentare della carne. Vediamo cosa cambia.

Da oggi i consumatori europei potranno essere più informati su quello che mangiano grazie al nuovo accordo stipulato dei 27 paesi membri che prevede l’obbligo di tracciare la provenienza del prodotto di tutti i tipi di carne.
Dopo la crisi della mucca pazza del 1996 l’obbligo di indicare il paese di origine sull’etichetta era relativo all’imballaggio della fettina di manzo, ma ora sarà esteso anche per i suini, agnello e pollame.

Sulla nuova etichetta il consumatore troverà anche i valori energetici e nutrizionali dei prodotti con l’indicazione della presenza di allergeni, utile per chi soffre di intolleranze alimentari

L’Unione Europea dà, dunque, ragione all’Italia, dopo aver bocciato la norma sull’etichettatura d’origine dei prodotti varata dal Parlamento italiano nel febbraio scorso. Quali sono le principali novità per i consumatori e l’industria?
 

  1. Etichettatura delle carni. Come abbiamo anticipato, l’obbligo dell’origine, viene esteso anche alle carni di maiale, agnello e pollame mentre è già in vigore per ortofrutta, miele e olio d’oliva
  2. Valori nutrizionali. Sulle nuove etichette verranno indicate informazioni circa le calorie, i grassi, Sali e zuccheri espressi su 100 grammi o 100 milligrammi o per porzione. Si potrà trovare in percentuale, anche l’apporto giornaliero raccomandato. Tutto questo per sensibilizzare i cittadini al problema dell’obesità
  3. Trasparenza delle informazioni. Il nuovo accordo prevede il divieto a forme di espressione o presentazione ingannevoli per il consumatore o poco chiare. Ad esempio, scatta l’obbligo di pubblicazione in etichetta in caso di sostituzione parziale o totale nella fase di produzione di un ingrediente che normalmente debba esserci
  4. Allergeni. Devono essere messi in evidenza in tutti i tipi di alimenti

Per le bevande alcoliche ma anche per gli alcopops (miscele alla frutta a base di bevande alcoliche), Un riesame è previsto nei prossimi tre anni; per il momento sono esenti dall’obbligo di riportare la lista degli ingredienti e valori nutrizionali.

Fonte: www.repubblica.it

Tipsby Dea

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Bruxelles dovrà esaminare se estendere l'obbligo dell'origine alla carne usata come ingrediente negli alimenti. E un anno dopo, nella stessa ottica, Bruxelles dovrà pronunciarsi su latte, carni diverse presenti nelle preparazioni, alimenti non trasformati, quelli a monoingrediente e quelli dove gli ingredienti superano il 50% del prodotto finale. Una soluzione, quest'ultima, da tempo invocata in Italia dalla Coldiretti, che sostiene l'estensione dell'indicazione del luogo di origine anche alle carni e al latte utilizzati in alimenti trasformati, come prosciutti, salami e formaggi. "In Italia - denuncia il presidente di Coldiretti, Sergio Marini- la metà delle mozzarelle e tre prosciutti su quattro sono ottenuti da latte e carne di animali allevati all'estero senza alcuna informazione per il consumatore