Psiche
Psiche

Buonanotte: come dormire bene

Le basi per un buon sonno ristoratore si possono mettere già dall’ora di cena, o, addirittura, dall’aperitivo.

Le basi per un buon sonno ristoratore si possono mettere già dall’ora di cena, o, addirittura, dall’aperitivo.

Le basi per un buon sonno ristoratore si possono mettere già dall’ora di cena, o, addirittura, dall’aperitivo.

Tanto per cominciare, a tavola è importante non appesantirsi, e preferire una cena leggera, ricca di frutta e di verdura.

Una digestione complessa, infatti, incide negativamente sulla qualità del sonno.

Da evitare quindi la cattiva abitudine di saltare il pranzo (nella sbagliata convinzione di mangiare meno)  e di abbuffarsi a cena. Ma attenzione anche all’eccesso opposto: mangiare troppo poco la sera o addirittura andare a letto digiuni può provocare difficoltà nell’addormentamento o risvegli notturni per fame, con conseguenti (e incontrollati) raid nel frigorifero!

Anche gli alcolici incidono negativamente sul sonno: la sonnolenza che si avverte dopo aver bevuto e che sembra predisporre ad una bella dormita è infatti solo un’illusione temporanea, perché non appena l’alcol viene metabolizzato i suoi effetti negativi sullo stomaco ostacolano il sonno anziché favorirlo. Se proprio non se ne può fare a meno, è bene non superare un bicchiere.

Durante la serata, poi, a parte l’alcool bisognerebbe evitare quegli alimenti che, per loro natura, “svegliano” l’organismo, come caffè, tè, cioccolato, bevande a base di cola.

In generale, anche la giusta dose di attività fisica, intesa in special modo come movimento costante e quotidiano (fare le scale a piedi, camminare, portare a spasso il cane), gioca un ruolo importante nel favorire l’”abbraccio di Morfeo”: sentirsi fisicamente stanchi aiuta senza dubbio a riposare meglio, ma attenzione un grosso sforzo fisico subito prima di dormire sortisce l’effetto opposto. Occhio al peso, infine, perché i chili in più possono causare difficoltà respiratorie.

E il bicchiere di latte caldo della nonna funziona? Sembrerebbe di sì, in quanto alcuni segmenti di proteine, derivanti dalla digestione del latte, possono avere anche un’azione rilassante e tranquillizzante;  inoltre il latte, bevuto caldo, lentamente e a piccoli sorsi, è più digeribile perché forma nello stomaco piccoli coaguli più facili da assimilare.