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Come capire se si ha un'infezione intima: guida e consigli utili

Un’infezione intima spesso si manifesta con secrezioni anomale, prurito e bruciore. Ecco i campanelli d’allarme da non sottovalutare per capire se si ha un disturbo vaginale che merita attenzione.

Un’infezione intima spesso si manifesta con secrezioni anomale, prurito e bruciore. Ecco i campanelli d’allarme da non sottovalutare per capire se si ha un disturbo vaginale che merita attenzione.

Le infezioni intime sono un disturbo femminile molto comune e diffuso a carico della vagina e della vulva. Possono essere causate da batteri, funghi, lieviti, parassiti e virus e colpiscono principalmente donne in età riproduttive.

Ma come capire se si ha un’infezione intima? Alla comparsa dei primi sintomi delle infezioni vaginali è bene consultare il ginecologo per individuare l’origine del disturbo e farsi prescrivere la cura più indicata. Scopriamo, dunque, quali sono i campanelli d’allarme da non sottovalutare.

I principali sintomi delle infezioni vaginali 

Le infezioni vaginali fungine causano principalmente prurito, bruciore e perdite bianche. Quelle di tipo batterico, al contrario, comportano perlopiù bruciore e perdite giallognolo-verdastre.

In generale, tra i sintomi da non sottovalutare figurano fastidio, secrezioni e odore sgradevole: in presenza di queste “anomalie”, quindi, è sempre bene consultare il proprio medico, così da fugare dubbi e perplessità.

Una sintomatologia di questo tipo, però, non indica necessariamente un’infezione: alcuni agenti chimici o determinate sostanze, infatti, in alcuni casi possono irritare la vagina dando origine a secrezioni, fastidio o vaginite. È il caso, ad esempio, di prodotti per l’igiene intima troppo aggressivi, gel contraccettivi, biancheria sintetica.

Infezioni a trasmissione sessuale 

Alcune perdite vaginali possono essere sintomo di alcune malattie a trasmissione sessuale: clamidia, gonorrea e sifilide sono determinate da batteri, la tricomoniasi da un protozoo, mentre condilomi genitali, herpes genitale, HIV e ed epatiti sono riconducibili ad un virus.

I vari tipi di infezioni alle parti intime comportano sintomi differenti, alcuni dei quali sono particolarmente importanti, mentre altri sono molto lievi (o quasi inesistenti): per questo motivo, come forma di prevenzione, è sempre consigliato fissare dei controlli periodici dal ginecologo per evitare possibili complicazioni future.

infezioni vaginali

Foto: Patchanan Wongchana - 123.rf

Le cause delle infezioni

Nella maggior parte dei casi, le infezioni alle parti intime femminili possono essere ricondotte a queste cause:

  • Rapporti sessuali non protetti (va ricordato che la pillola anticoncezionale evita la gravidanza, ma non protegge da nessuna malattia infettiva!).
  • Uso promiscuo di asciugamani, biancheria e saponette.
  • Igiene dei genitali esterni non adeguata.
  • Uso frequente di detergenti intimi troppo aggressivi o con un pH scorretto, che indeboliscono le naturali difese dell’organismo.
  • Abitudine di indossare collant e pantaloni aderenti e sintetici anche quando fa caldo.

Bisogna ricordare che durante il ciclo mestruale avviene una naturale alterazione del pH che rende le donne più vulnerabili alle infezioni.

Le infezioni intime più diffuse tra le donne 

Nei prossimi paragrafi diamo quindi maggiori informazioni sulle infezioni intime più diffuse tra le donne. Come annotazione generale, bisogna ricordare che l’infezione può partire dalla vagina per poi interessare anche la cervice uterina, il corpo uterino e le tube: una diagnosi tempestiva è quindi importante per evitare che peggiori e si diffonda.

Candida 

La candida albicans è un micete (cioè un fungo) che vive abitualmente nel canale vaginale ma, in certe situazioni, prolifera fino a scatenare un’infezione. Si parla quindi di candidosi, o candida vaginale. 

Vaginiti e vaginosi batterica

Anche la Gardnerella vaginalis è un batterio comunemente presente nella flora microbica della vagina che, a determinate condizioni, può scatenare la vaginite e la vaginosi batterica. Questi due termini possono sembrare sinonimi, ma in realtà la vaginosi è un’infezione che può essere causa di vaginite, cioè di un’infiammazione (acuta o cronica) dell’ambiente vaginale.

Mycoplasma hominis

Il Mycoplasma hominis è un batterio di solito innocuo ma, se il sistema immunitario è debole (magari per l’uso di antibiotici) e ci sono opportunità di contagio (ad esempio attraverso rapporti sessuali promiscui), genera infezioni. Se trascurate, queste ultime possono sfociare nella malattia infiammatoria pelvica o creare complicanze soprattutto in gravidanza.

Tricomoniasi

La tricomoniasi è una delle malattie a trasmissione sessuale più diffuse. Può essere anche asintomatica o paucisintomatica, ma diventa evidente quando rende il pH leggermente alcalino, il che si riflette sulle secrezioni vaginali.

Herpes genitale

Esistono due tipologie di virus che provocano l’herpes genitale: l’HSV-1 (più raro) e l’HSV-2 (più comune). Entrambi si trasmettono mediante rapporti sessuali non protetti, soprattutto se la risposta immunitaria di per sé è già indebolita. 

Infezioni vaginali e autodiagnosi 

Partendo dal presupposto che un’autodiagnosi non può mai sostituire un parere medico, in presenza di alcuni sintomi è possibile comunque ipotizzare la presenza di alcuni disturbi intimi abbastanza comuni (come, ad esempio, candida o vaginosi batterica).

La vaginite micotica, ad esempio, si accompagna a prurito esterno e secrezioni bianche, dense e perlopiù inodori. Esternamente si può verificare anche arrossamento e senso di gonfiore che tende a migliorare spontaneamente dopo la comparsa del ciclo mestruale.

Al contrario, la vaginosi batterica comporta lieve bruciore interno, secrezioni grigiastre e spesso schiumose e un odore di pesce marcio che generalmente peggiora dopo un rapporto sessuale o dopo le mestruazioni.

Le vaginiti da batteri intestinali causano bruciore interno, disuria e secrezioni molto scarse, mentre quelle da Herpes genitalis comportano bruciore esterno intenso e fastidiose vescicole.

Consigli utili 

Ma come si possono evitare le infezioni vaginali? Un primo consiglio è quello di rivolgersi ad un ginecologo qualora si riscontrino sintomi anomali. Tuttavia, per prevenire la comparsa di infezioni vaginali, è importante curare attentamente l’igiene intima, utilizzando prevalentemente biancheria in tessuti naturali e traspiranti.

Dal momento che ambienti umidi e caldi favoriscono la proliferazione dei batteri, un’altra accortezza è quella di utilizzare con moderazione salvaslip, costumi ed indumenti sintetici. Attenzione anche ai rapporti sessuali non protetti: in presenza di patologie è fondamentale parlarne con il partner onde evitare di trasmettersi a vicenda (e ripetutamente) le infezioni.

Anche riconoscere un'infezione intima nell'uomo, infatti, non è sempre semplice: come nel caso della donna, dunque, è fondamentale rivolgersi al proprio medico di fiducia se si notano fastidi, disturbi o bruciori anomali.

Come prevenire le infezioni intime

Per concludere, ecco alcuni semplici consigli per prevenire le infezioni intime:

  • Prendersi cura dell’igiene intima con un sapone a pH fisiologico (4 o 5), avendo sempre l’accortezza di passare dalla vagina all’ano e non viceversa, al fine di evitare contaminazioni batteriche. Attenzione, però, perché farne una fissazione rischia di ottenere l’effetto opposto: usare detergenti aggressivi troppe volte al giorno indebolisce le difese naturali dell’organismo.
  • Applicare lavande vaginali solo se sono state prescritte dal ginecologo.
  • Cambiare spesso l’assorbente durante il ciclo mestruale ed evitare di indossare il salvaslip se non è davvero necessario.
  • In caso di infezioni intime rivolgersi al proprio ginecologo, soprattutto se sono ricorrenti: sarà lui (o lei) infatti a prescrivere eventuali terapie ed esami di approfondimento, come il tampone vaginale.
  • Usare il profilattico durante i rapporti sessuali: a differenza della pillola anticoncezionale, infatti, costituisce una barriera fisica contro gli agenti patogeni.
  • Indossare biancheria intima in fibre naturali, in primis il cotone, ed evitare indumenti (collant, pantaloni, calze) troppo aderenti e in tessuti sintetici.

 

Foto aperura: Aleksej Sarifulin  -123.rf