Spider-webbing, quando l'online dating diventa malsano

Non c’è dubbio che, nel corso degli ultimi anni, l’online dating abbia incrementato le possibilità di conoscere qualcuno, anche solo virtualmente, e di incontrarlo poi dal vivo, per una notte e via, un'idilliaca storia d’amore o solo un mare di chiacchiere. Al contempo, sono cresciute anche le occasioni di trovarsi di fronte a persone discutibili, il cui unico obiettivo è quello di divertirsi alle spalle degli altri. È in uno scenario simile che si colloca il cosiddetto spider-webbing.

Non si tratta di un nuovo supereroe che si nasconde dietro a uno schermo, ma di una tendenza che mette insieme love bombing, gaslighting, breadcrumbing e teraphy baiting. Insomma, è come se tutti i nostri ex si fossero uniti per formare un nuovo incredibile concentrato di stronzaggine.

Cos’è lo spider-webbing

Essere manipolati è un po' come essere truffati: non perdiamo soldi (sebbene potrebbe anche accadere quello), ma fiducia nel prossimo. L’inganno ha a che fare con i nostri sentimenti.

Spider webbing è un termine utilizzato per descrivere un complesso insieme di comportamenti manipolativi messi in atto nel tempo, che possono portare a vivere una relazione malsana e piena di tumulti, una vera trappola emotiva che lascia spesso nell’angoscia più nera.

I comportamenti di chi pratica lo spider webbing possono includere contemporaneamente:

1. il ghosting, quindi sparire senza dare spiegazioni (il ben noto silenzio punitivo);
2. il love bombing, ovvero una fase iniziale in cui si bombarda di lusinghe e interesse l'altro, con gesti travolgenti e complimenti esagerati;
3. il gaslighting, ovvero la manipolazione psicologica effettiva.

Una tendenza della quale si parla sempre di più e che è bene imparare a riconoscere per tempo. Il rischio dello spider webbing è quello di restare incastrati in una tela di tossicità che può mettere a repentaglio tante cose.

La fiducia nel prossimo e nel mondo dell’online dating - e, più in generale, degli appuntamenti - ma anche l’autenticità del nostro interlocutore. La ragnatela generata da una sfilza di appuntamenti e frequentazioni tossici può causare danni emotivi duraturi, oltre che distruggere la propria autostima e creare un’atmosfera di scetticismo cosmico nei confronti delle successive relazioni.

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Partner manipolatori: perché succede

Subire una manipolazione emotiva è un’esperienza dolorosa e umiliante. La dottoressa Sarah Bishop, laureata in psicologia clinica, spiega che le ragioni per le quali si sceglie di manipolare qualcuno sono molto profonde. Si legano a:

• insicurezze;
• paura del rifiuto o dell’abbandono;
• massicce dosi di presunzione e narcisismo;
• traumi del passato;
• mancanza di empatia o di intelligenza emotiva.

Tash Biley, autrice, psicoterapauta e content creator, aggiunge in merito: “è come se i manipolatori avessero una sfida aperta con se stessi sull’essere vulnerabili nelle relazioni”. Non possono perdere, vogliono sentirsi più potenti, anche se questo può significare essere manipolativi nelle proprie azioni verso gli altri. La classica vecchia regola del “frega gli altri prima di essere fregato tu”.

Identificare una manipolatore non è affatto semplice, soprattutto perché sono individui capaci di celare abilmente le loro reali intenzioni, in particolare nelle prime fasi della relazione. C’è allora un modo per riuscire a smascherare chi pratica lo spider webbing per cercare di non cadere in questa rete letale?

Provare a farlo è fondamentale perché ci permette di ridare agli appuntamenti il loro valore positivo, quello di un’attività rispettosa e onesta, che consente alle persone di connettersi e costruire relazioni significative, in grado di migliorare persino il proprio stile di vita e il benessere individuale.

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Quali sono i segnali dello spider webbing?

Tra i suggerimenti della dottoressa Bishop troviamo per esempio:

• il desiderio di diventare intimi con una certa fretta, in tempi molto più ridotti rispetto alla norma;
• l’utilizzo improprio dell’affetto. Potrebbero infatti attribuire i propri comportamenti negativi a quanto vi amano e si prendono cura di voi, invece di riflettere sul fatto che potrebbero manifestare affetto in modo più sano ed equilibrato;
• un’adulazione eccessiva;
• il fatto che si passi da momenti bellissimi a momenti in cui ci si sente scombussolati e abbattuti. Questo up and down va avanti in modo continuo e ininterrotto;
• l’incapacità di assumersi la responsabilità delle proprie azioni, che lo porteranno ad attribuire le sue colpe su di voi e sugli altri.

Di certo, riuscire a riconoscere atteggiamenti simili può essere molto difficile, soprattutto agli inizi, perché sono davvero molto subdoli e ricoperti quasi sempre da un invidiabile charme. E poi, di base, potrebbero anche essere dei comportamenti non tossici, in tutti quei casi in cui la persona che c’è dall’altro lato sia veramente presa.

Questo è il motivo per il quale è bene non concentrarsi unicamente su quello che fa l’altro, ma anche sul modo in cui ci si sente in sua presenza - o in sua assenza. L’istinto gioca una parte importante con tali soggetti.

Ci sono poi alcuni momenti dell’anno in cui si potrebbe essere più vulnerabili, quindi meno propensi a cogliere i segnali che abbiamo indicato. Potrebbe trattarsi delle festività natalizie oppure dell’inverno, quando l’idea di essere soli è più un tormento che una casualità e rischia di rendere il manipolatore di turno ancora più efficace nelle sue malsane tattiche di conquista.

Non esistono regole certe in amore, ma bisogna cercare di non sentirsi intrappolati dentro a una ragnatela. Ascoltarsi, mettere sé stessi al primo posto e prendersi del tempo sono aspetti da non trascurare, anche se si è soli da tempo, per non finire nella tela di “PENElopo”. Le relazioni sane non ti regalano un giro quotidiano sulle montagne russe, ma forniscono stabilità, sostegno e serenità costanti.

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