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Come aiutare un neo papà in crisi dopo la nascita del bebè

Solo, abbandonato e in preda ad una crisi di nervi: molti uomini vivono l'arrivo di un figlio con angoscia che genera una vera crisi esistenziale. Come superarla?

Solo, abbandonato e in preda ad una crisi di nervi: molti uomini vivono l'arrivo di un figlio con angoscia che genera una vera crisi esistenziale. Come superarla?

Sono sempre di più i casi in cui chi sta per diventare padre o lo è diventato da poco attraversa una vera “crisi esistenziale”. Una crisi di ruolo che colpisce soprattutto uomini caratterialmente più fragili e vulnerabili che avvertono di più il cambiamento in atto. Ma perché accade? E come affrontare la situazione? Ecco alcuni consigli.

Negli anni successivi alla nascita di un bambino, le statistiche affermano che aumentano le separazioni e i divorzi. La causa sembra essere proprio l’arrivo di un figlio che, per molti uomini, genera una vera e propria crisi interiore.

L’annuncio di una gravidanza  può generare panico e una sorta di rifiuto per la paura di non sentirsi più “i primi”, ma al secondo posto dopo il bambino

Inoltre, le donne che vivono in maniera totalizzante il rapporto con il proprio piccolo, tendono ad escludere il compagno e questo acuisce lo stato d’animo, già messo a dura prova, di uomini che non più al centro dell’attenzione della propria compagna. E' proprio in questo caso che, paradossalmente, il neonato può essere inconsciamente considerato come un “rivale”.

Le conseguenze?

Molti fuggono, altri si orientano verso nuovi interessi come la palestra, gli amici e ahimè, le braccia di un’ altra donna.

Come aiutare questi uomini sull’orlo di una crisi di nervi?

  • E’ importante coinvolgere il compagno già prima del parto, facendosi accompagnare (senza forzature) nel corso dello sviluppo gravidanza: ecografia, amniocentesi, ecc… Per ricreare “l’incanto” bisogna fargli capire che desiderate averlo accanto, poi sarà lui libero di decidere cosa fare, magari anche assistere al parto.

 

  • Durante la gravidanza la sessualità può risentire per la paura di “far male al bambino”. Ma è bene ricordarsi che essere incinte non significa essere malate. Può essere d’aiuto consultare il proprio ginecologo che saprà dare le giuste raccomandazioni, come quella di non rinunciare al sesso a causa del pancione. Se non sussistono particolari problemi, fare l’amore può aiutare i partner a riavvicinarsi, a sentirsi come i primi tempi e poi, si dice che faccia anche bene al bambino. Leggete anche la guida come mantenere l'intimità in gravidanza.

 

  • Le future mamme molto spesso dimenticano di chiedere al compagno come sta, come vive le sue giornate perché troppo concentrate sulla “propria” gravidanza. Il consiglio è quello di ricordarsi che la gravidanza ( almeno emotivamente) è anche del maschio. Le donne incinte parlano molto di più con parenti, amiche mentre il dialogo con il compagno si fa meno intenso. Per questo alla nascita del bambino gli uomini si possono sentire smarriti di fronte al nuovo ruolo di “padre”.

 

  • Cosa fare dopo la nascita? Le donne dovrebbero aiutare l’uomo ad avere un rapporto fisico con il nascituro , se questo non è spontaneo. Oltre a fargli cambiare i pannolini e preparare le pappine, la mamma potrebbe spingere il neo papà a vivere altri momenti “ludici” come il bagnetto, la ninna nanna, le fiabe prime di dormire. In questo modo, il bambino grazie alla vicinanza potrà sviuluppare un rapporto sereno anche con il papà.

 

  • E’ fondamentale, per non avere accanto un uomo che si sente trascurato, ritagliarsi dei momenti solo per due. Dopo pannolini e pappe, è bene uscire insieme da soli, andare al cinema o a cena fuori senza bebè. Questo servirà a entrambi: lui non si sentirà abbandonato e lei, più serena, trasmetterà gioia anche al bambino.