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Microneedling viso: cos'è e a cosa serve

Il microneedling viso spiegato semplice: come funziona il trattamento che combatte rughe e imperfezioni.

Il microneedling viso spiegato semplice: come funziona il trattamento che combatte rughe e imperfezioni.

Quando la nostra pelle inizia a raccontare storie che preferireste tenere private – linee sottili, texture irregolare, pori che sembrano crateri lunari – è il momento di fare pace con la scienza. Il microneedling al viso non è l'ennesima trovata di marketing, ma una tecnica che sfrutta un principio biologico tanto semplice quanto geniale: trasformare micro-traumi controllati in una “cascata” rigenerativa, che ci è di aiuto nel riportare il più possibile la pelle ai fasti di un tempo.

Cos'è il microneedling viso

Microneedling visoFoto: Freepik

Partiamo dalle basi scientifiche del microneedling viso, la tecnica di rigenerazione della pelle che fa incontrare dermatologia e bioingegneria. Il microneedling utilizza aghi sterilizzati di dimensioni microscopiche (da 0,25 a 2,5 mm) per creare perforazioni precise negli strati superficiali della pelle.

Fin qui tutto bene, ma nello specifico, il microneedling: come funziona? Non stiamo parlando di agopuntura facciale, ma di una tecnica che attiva nel derma una rinnovazione cellulare basandosi su un meccanismo biologico in risposta a un (piccolo) danno cutaneo controllato. Quando gli aghi penetrano nell'epidermide, è come se il sistema di riparazione cutanea del nostro organismo si attivasse con la precisione di un orologio svizzero.

Fibroblasti, collagene e elastina

La vera magia del processo entra in gioco con una terminologia che non ci deve spaventare. I fibroblasti, ad esempio, sono cellule della nostra pelle deputatei alla produzione di collagene ed elastina (sostanze preziose per il mantenimento del tono e della compattezza cutanei).

Il microneedling dà il boost alla pelle perché produca più cellule di questo tipo. Inoltre agisce anche a livello di microcircolazione attraverso un fenomeno  chiamato neoangiogenesi, che corrisponde alla creazione di nuovi vasi sanguigni, i quali a loro volta contribuiranno a una migliore irrorazione e ossigenazione dei tessuti cutanei. Tornando invece alla neocollagenesi, il microneedling innesca, in particolare, la produzione di collagene di tipo 3, particolarmente importante perché è quello che si forma naturalmente durante la guarigione delle ferite ed è più elastico rispetto al collagene di tipo 1. Tradotto in termini più semplici, è come avere una versione aggiornata del software della nostra pelle.

A cosa serve il microneedling: applicazioni

MicroneedlingFoto: Freepik

Ora che ne conosciamo il meccanismo d’azione, vediamo a cosa serve il microneedling e quali sono le sue applicazioni concrete. Questo trattamento non è un passepartout da improvvisare, ma una soluzione mirata per problematiche specifiche a livello cutaneo.

In particolar modo, la ricerca dermatologica e la medicina estetica utilizzano questa tecnica per la sua efficacia significativa nel trattamento di cicatrici da acne, con miglioramenti visibili già dopo 3-4 sedute, e nel ringiovanimento cutaneo generale. Naturalmente, queste sono indicazioni di massima, e l’eventualità di un trattamento di microneedling viso andrà ponderata insieme al proprio specialista.

In generale, comunque, possiamo dire che microneedling viso eccelle nel trattamento di:

  • Cicatrici atrofiche (quei "buchetti" lasciati dall'acne)
  • Rughe sottili e linee di espressione
  • Iperpigmentazione e macchie scure
  • Pori dilatati e texture irregolare
  • Smagliature recenti (quelle ancora rossastre).

La differenza del microneedling, rispetto ad altri trattamenti viso, sta nella sua capacità di permettere agli ingredienti attivi di penetrare in profondità attraverso i fori praticati sulla pelle, potenziandone gli effetti. È come aprire delle “autostrade molecolari” che permettono ai principi attivi di raggiungere strati cutanei altrimenti difficilmente accessibili.

Microneedling contorno occhi

Questione di precisione millimetrica: il microneedling contorno occhi richiede una competenza tecnica superiore e dispositivi specifici. In questa zona, dove la pelle è spessa appena 0,5 mm (contro i 2 mm del resto del viso), si utilizzano aghi particolarmente sottili, densità di perforazione calibrata.

La tecnica deve essere eseguita con movimenti verticali precisi, per evitare micro-lacerazioni. I risultati del microneedling contorno occhi sono particolarmente evidenti sulle cosiddette zampe di gallina e, più in generale, sulle rughe perioculari. Il trattamento stimola la produzione di collagene in una zona dove normalmente la rigenerazione è più lenta, a causa della minore vascolarizzazione e della continua sollecitazione muscolare.

Microneedling labbra

Il microneedling labbra rappresenta un'alternativa non invasiva ai filler, per chi desidera un effetto di volumizzazione naturale e ridefinizione. Viene stimolata la produzione di collagene nel vermiglio labiale e nella zona perilabiale, dove spesso si formano le rughe verticali (il cosiddetto “codice a barre”). Questa tecnica è particolarmente efficace per ridefinire il contorno labiale che, con l'età, tende a perdere definizione, proprio a causa della diminuzione del collagene. Il risultato è una bocca più piena e definita, ma senza l'effetto "gonfiato" tipico dei filler eccessivi.

Protocolli di trattamento e aspettative realistiche

La progressione dei risultati segue un timing biologico preciso che non può essere accelerato. Nelle prime 24-48 ore si verifica la fase infiammatoria, con eritema e possibile edema. Tra il 3° e il 7° giorno inizia la fase proliferativa, con desquamazione e possibile formazione di micro-crosticine. I primi segni di neocollagenesi si manifestano generalmente dopo circa 3-4 settimane, ma il picco di produzione si raggiunge intorno alle 6-8 settimane successive al trattamento.

Per questo motivo, le sedute andrebbero distanziate di almeno 4-6 settimane (sempre da concordare con lo specialista), così da permettere al processo rigenerativo di completarsi.

Ricordiamo infine che il microneedling viso non è una bacchetta magica, ma scienza applicata con precisione. Non bisogna aspettarsi trasformazioni miracolose e immediate, ma miglioramenti graduali e naturali, “tarati” sui tempi biologici della propria pelle. È un investimento a lungo termine che richiede pazienza, competenza e aspettative realistiche, e possibilmente da integrare con una beauty routine specifica e costante, ed eventualmente con altre tipologie di trattamento.

Controindicazioni e precauzioni

Microneedling viso: controindicazioni ce ne possono essere, come per tutti i trattamenti estetici. Nella maggior parte dei casi, si tratta perlopiù di suggerimenti, e non imperativi categorici, ma in primis deve regnare il buon senso. Oltre alle ovvie infezioni attive e alle patologie della coagulazione, che impongono uno stop a questo tipo di trattamento, esistono situazioni meno evidenti, ma altrettanto importanti da considerare.

Per chi assume retinoidi sistemici (come l'isotretinoina) è consigliabile sospendere il trattamento almeno 6 mesi prima del microneedling. I pazienti con storia di cheloidi o cicatrici ipertrofiche potrebbero addirittura peggiorare la situazione, ricorrendo al microneedling viso, mentre l’assunzione di anticoagulanti non è una controindicazione assoluta, ma richiede una valutazione medica specifica.

Un’attenzione particolare deve essere prestata anche da chi assume corticosteroidi sistemici (potrebbero rallentare la guarigione), immunosoppressori (possono alterare la risposta riparativa), alcuni tipi specifici di antibiotici, come le tetracicline (per il possibile effetto fotosensibilizzante). Anche condizioni autoimmuni come lupus o artrite reumatoide richiedono una valutazione caso per caso, per via di come il sistema immunitario già compromesso potrebbe rispondere al microneedling.

Specifichiamo che queste precauzioni sono puramente indicative, e che vanno valutate insieme al proprio specialista in dermatologia o in medicina estetica, che sapranno dare indicazioni anche rispetto alle precauzioni da adottare post-trattamento, ad esempio dopo quanto tempo è sicuro esporsi al sole.

Foto di apertura: Freepik