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Microdermal piercing, caratteristiche e controindicazioni

Tutto quello che c’è da sapere sul microdermal piercing: la nuova moda che impazza tra celeb e non solo!

Tutto quello che c’è da sapere sul microdermal piercing: la nuova moda che impazza tra celeb e non solo!

Si chiama microdermal piercing ed è una delle nuove mode in fatto di piercing, ne avevate mai sentito parlare? Probabilmente le amanti dei piercing sanno bene a cosa ci riferiamo, ma per tutte coloro che lo sentono nominare per la prima volta, ecco tutto quello che c’è da sapere su questa grande novità che sta facendo impazzire celebrities e non solo!

Cosa è e come si applica un microdermal

Chiamato anche piercing ad ancora, il piercing microdermal è quella tipologia di piercing sottopelle che viene applicato inserendo, con l’aiuto di un ago, una piccola placchetta in titanio a cui viene solitamente viene attaccato un mini gioiello o un brillantino. 

Sono celebri, per esempio, i brillantini in mezzo al seno, sul collo, sul polso: il “dermal piercing” può essere fatto su qualsiasi parte del corpo e la procedura è abbastanza facile da realizzare.


Come si cura il piercing ad ancora

Per quanto ci si possa rivolgere a mani esperte, in grado di inserire il piercing senza problemi, il rischio di incorrere in irritazioni, infezioni o addirittura nel rigetto del microdermal piercing è alto ed è per questa ragione che, soprattutto nei giorni successivi al suo inserimento, è importante prestare massima attenzione alla sua cura.

Per almeno una settimana è consigliabile coprire il piercing con una garza o un cerotto da sostituire con una certa frequenza e effettuare, almeno una volta al giorno, dei lavaggi con soluzione salina.

Altre piccole accortezze da avere? Proteggere la zona con il piercing in modo da evitare colpi di qualsiasi genere e lavarsi sempre le mani prima di procedere con i lavaggi.

 

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Controindicazioni e rischi del microdermal

Il microdermal piercing non ha altre particolari controindicazioni: proprio come un piercing tradizionale può rivelarsi un po’ doloroso ma la cosa è soggettiva e tutto dipende dalla zona in cui si applica e dalla soglia del dolore che ciascuno ha.

Nel caso in cui si dovessero notare dolori, arrossamenti o strani gonfiori, meglio rivolgersi subito al medico: potrebbe essere in corso un’infezione quindi è meglio non sottovalutare anche i piccoli sintomi.

Inoltre, proprio come un piercing tradizionale, può essere soggetto a qualche piccola infezione, per il resto non si corrono chissà quali rischi quando si decide di applicarlo.

Un altro neo? Se e quando deciderete di rimuoverlo, dovete mettere in conto che rimarrà traccia sulla pelle di una piccola cicatrice…in fondo si tratta pur sempre di un piercing sottocutaneo!


I sintomi del rigetto del microdermal

Per rigetto si intende l'azione che il nostro corpo compie contro qualcosa che è stato "innestato" nel nostro corpo, proprio come un piercing microdermal. Il nostro organismo,riconoscendolo come estraneo, comincia a "combatterlo" col fine di eliminarlo.

Il rigetto può avvenire anche nel caso di un microdermal. Ma come capire se siamo in presenza di rigetto? Quali sono i sintomi?

Per capirlo è necessario osservare attentamente il piercing: se, per esempio, notate che il foro si è allargato, significa che il corpo è in fase di rigetto, perché cerca di eliminare, appunto, il piercing. Per questo stesso motivo il microdermal potrebbe "spostarsi" leggermente rispetto alla posizione in cui lo abbiamo fatto.

Se, inoltre, al posto del pus, dal foro notate che fuoriesce un siero vischioso, allora potremmo essere in presenza di un un rigetto.

Se pensate, quindi, di essere in presenza di un rigetto potere recarvi:

  • Da chi vi ha effettuato il piercing, che provvederà a rimuoverlo
  • Dal medico
  • Al pronto soccorso, qualora sopraggiunga febbre o nausea

In questo caso potrebbero altresì prescrivervi un antibiotico dopo la rimozione del piercing microdermal.

Foto d'apertura: Juan Aunin