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Renée Zellweger: lettera aperta contro l'accanimento mediatico

Renée Zellwegger si sfoga sull'Huffington Post con una lettera rivolta ai giornalisti e alla cosiddetta stampa scandalistica.

Renée Zellwegger si sfoga sull'Huffington Post con una lettera rivolta ai giornalisti e alla cosiddetta stampa scandalistica.

Renée Zellweger non ci sta. Quella pubblicata sull'Huffington Post è una lettera piena di risentimento nei confronti di una società che fa della speculazione sulla fisicità e sul corpo della donna un argomento di primaria importanza. L'attrice diventata celebre per aver interpretato Bridget Jones, infatti, nel corso degli anni è stata più volte accusata di aver ricorso alla chirurgia plastica. Le prime illazioni arrivano nel 2014 per poi tornare all'onore della cronaca durante la promozione di "Bridget Jones's Baby", nuovo film in uscita in Italia il 22 settembre 2016.

"Non è un segreto che il valore di una donna sia storicamente misurato anche sul suo aspetto fisico", afferma Renee Zellweger. "Troppo magra, troppo grassa, si è fatta il lifting, ha la cellulite", afferma l'attrice, sono solo alcuni dei modi in cui la stampa si riferisce alla donna in una una società che, pur riconoscendone il valore, la misura e la sminuisce attraverso un ulteriore standard: il modo in cui essa appare.

Un messaggio che, secondo l'attrice, diventa problematico soprattutto per le nuove generazioni e per tutti coloro che, oggi, stanno costruendo la propria personalità e che si ritrovano ad aver continuamente a che fare con messaggi densi di pregiudizio, che remano contro l'eguaglianza e l'accettazione di sé e dell'altro.

Un messaggio molto importante, quello diffuso dalla Zellweger attraverso l'Huffington Post.

Perché il punto non è tanto se l'attrice si sia sottoposta o meno alla chirurgia plastica, quanto il motivo che porta stimati giornalisti (o presunti tali) a parlarne e a rendere notizia una semplice illazione, facendo dei veri e propri atti di pubblica umiliazione e bullismo mediatico.

Un modus operandi, quello dei rotocalchi, dei tabloid e della cosiddetta stampa scandalistica, che sta saturando l'intera società, "standardizzando la crudeltà come norma comune e inondando le persone con informazioni che non hanno importanza", afferma l'attrice.

Forse bisognerebbe seguire il consiglio di Renee Zellweger: "dovremmo parlare di più delle reali sfide che deve affrontare la società e di come possiamo diventare persone migliori".

Foto Huffington Post