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Il nono tocco vintage: i fiori di stoffa

Per fare tu-u-tto ci vuole un fio-o-re...”  Veramente questa frase dà il suo meglio col sonoro di una canzone di un bel po’  di anni fa, quasi vintage anche lei. Però ispira noi, visto che ci interessano i fiori di stoffa.

Per fare tu-u-tto ci vuole un fio-o-re...”  Veramente questa frase dà il suo meglio col sonoro di una canzone di un bel po’  di anni fa, quasi vintage anche lei. Però ispira noi, visto che ci interessano i fiori di stoffa.

Per fare tu-u-tto ci vuole un fio-o-re...”  Veramente questa frase dà il suo meglio col sonoro di una canzone di un bel po’  di anni fa, quasi vintage anche lei. Però ispira noi, visto che ci interessano i fiori di stoffa. E visto che anche con quelli puoi fare quasi tutto.

Ma prima devi trovarli e accertarti che siano vintage, sapendo bene cosa stai cercando.
Qui parlo di quei fiori di frusciante tessuto delicato e realistici che negli anni ’40, ’50, ’60 decoravano solitari o in forma di minuscoli mazzetti un abito formale, spesso misti a fruttini spruzzati di un finish granuloso effetto rugiada; o che ingentilivano (anche il verbo “ingentilire” è vintage) il revers di una giacca o un cappello; e che

 

saltando gli anni ‘70 “figli dei fiori” con fiori veri

 

negli anni ’80, in versione grande, vistosa e magari a petali un po’ sfatti finivano nelle spire di qualche incongruo drappeggio o sfidavano spalloni imbottiti.
In seguito si sono visti un po’ meno, se escludiamo i matrimoni.

L’idea è cogliere quei fiori, semplicemente scucendoli dall’abito che qualche scatolone dimenticato tiene ancora nascosto, anche se non è un Valentino autentico. Compi quest’operazione con mano gentile, potresti volerli rimettere dov’erano!

Non hai scatoloni di abiti smessi. Non hai Valentino autentici ma rovinati nell’armadio. Dove puoi procurarti i fiori di stoffa vintage? In merceria. Online sui soliti noti siti che iniziano per “e” (v. ottavo tocco vintage)… in cartoleria. In tante  cartolerie, quelle che esistono da tanti anni specialmente, vendono quei fruttini o quei fiori da comporre in mazzetti: hanno un’anima di fil di ferro nel gambo e si prestano così a nuovi intrecci. Per non parlare del recupero metodico dei fiori da bomboniera.

Nelle ultime settimane

 

ho adocchiato riutilizzi trionfali dei fiori di stoffa

 

es. nei cappelli delle signore ad Orticola o a simili eventi per floreal-presenzialisti: molti, molti fiori su un cappello di paglia, diversi e mescolati, come non crescerebbero in nessun giardino naturale. O portati come choker, cuciti su un nastro. Reinterpretati come spilla, come bordura delle maniche di una camicia di voile. Ripensati in forma di origami da indossare, come è il caso con among-among.
 
Libri sui fiori? Per ispirazione puoi spaziare nel regno vegetale, tessile, fashion e letteralmente avere mille idee. Puoi farti regalare le rose illustrate di Redouté. Ma nessuno ti vieta di cogliere fior da fiore anche guardando gioielli, design e delizie da confetteria.

 

Foto tratta da: bleintz, da flickr