Gatti
Gatti

FIV e FELV nel gatto: cosa sono, sintomi e terapia

Tutto sulla FIV e sulla FELV, due virus del gatto che scatenano alcune tra le più importanti patologie.

Tutto sulla FIV e sulla FELV, due virus del gatto che scatenano alcune tra le più importanti patologie.

La FIV e la FELV sono due virus che scatenano alcune tra le più importanti patologie nel gatto. Nei paesi come l’Italia, dove c’è un’alta percentuale di gatti randagi, si parla di due virus che colpiscono circa il 30% della popolazione felina.

Cosa è la FIV

La FIV è anche conosciuta come l’HIV del gatto. Il suo acronimo significa “virus dell’immunodeficienza felina” e ha alcune similarità con l’immunodeficienza umana.

La causa della FIV è un retrovirus appartenente ai Lentivirus, isolato per la prima volta nel 1986 in un gattile californiano. Tuttavia, alcuni studi ne attestano l’esistenza già dagli anni Sessanta e può colpire anche felini selvatici come i leoni, le tigri, le pantere e i giaguari.

La FIV comprende diversi sottotipi di virus in grado di compromettere le funzioni immunitarie del gatto, con aumento di rischio oncologico e di infezioni secondarie.

Come si trasmette

La FIV si trasmette per lo più attraverso la saliva. Nel dettaglio, quindi, è possibile trasmettere il virus con un morso, con l’alimentazione promiscua, per esempio gatti che mangiano dalle stesse ciotole, e con il grooming. È stato comunque dimostrato che la gran parte delle infezioni da FIV deriva proprio dai morsi, nelle liti o con l’accoppiamento.

È anche possibile la trasmissione madre-figlio, soprattutto se l’infezione acuta è stata sviluppata in gravidanza.

A massimo rischio di contagio troviamo gli esemplari di gatto adulto, generalmente maschi interi, che vivono all’esterno. Anche i gatti domestici che escono spesso sono però a rischio, magari a causa di dispute con altri esemplari, soprattutto se il loro stato di salute non è ottimale.

Diagnosi

La diagnosi della FIV avviene attraverso un test sierologico eseguito dal medico veterinario, al fine di rilevare la presenza degli anticorpi prodotti contro il virus.

Sintomi

I sintomi della FIV, presenti per lo più durante il primo stadio della malattia, comprendono la stomatite-gengivite, presente nel 50% dei gatti FIV-positivi, dolore alla bocca durante la pappa e fatica a prendere l’alimento, congiuntivite, riniti, dimagrimento, febbre, diarrea, letargia, ingrossamento dei linfonodi e insufficienze renali.

Nei cuccioli, a seconda del ceppo virale, potrebbero a volte comparire anche dei disturbi di tipo neurologico.

Terapia

Non esistono cure specifiche per la FIV. È possibile però intraprendere un percorso terapeutico per far vivere il gatto più a lungo e in salute, per quanto possibile. Di solito la terapia è di tipo farmacologico, a base di antivirali e immunomodulatori. A questo vanno aggiunti dei controlli periodici affinché il veterinario monitori lo stato di salute dal gatto.

L’aspettativa media di vita per un gatto FIV positivo è di circa 5 anni, con adeguata terapia medica.

fiv e felv gatto

Prevenzione

L’unico modo per prevenire la FIV è quella di evitare il contatto tra il nostro gatto e altri esemplari, soprattutto se randagi. Non essendoci vaccini e nemmeno cure efficaci, l’assenza di contatto è l’unico modo per proteggere il gatto.

Cosa è la FELV

Anche la FELV, virus della leucemia virale felina, è un retrovirus che causa immunodeficienza nel gatto e una più alta probabilità di sviluppare tumori, per lo più linfomi.

L’incidenza è in generale più bassa rispetto alla FIV, con una percentuale in costante diminuzione grazie al vaccino, ai test diagnostici e alle misure di separazione dei gatti infetti. Tra i soggetti più a rischio troviamo i gatti di giovane età che vivono in gruppo e che non prestano troppa attenzione alla propria igiene.

Come si trasmette

La trasmissione della FELV avviene attraverso i gatti positivi al virus e per contatto dei fluidi corporei. Come per la FIV, quindi, troviamo i morsi e anche la toelettatura reciproca come mezzi di trasmissione più frequenti.

Quali sono i sintomi

I segni clinici sono molto variabili e di solito si sviluppano con il progredire dell’infezione, spesso dopo anni. Le conseguenze più comuni sono la soppressione immunitaria e del midollo osseo, con anche lo sviluppo di linfomi.

Come si esegue la diagnosi

Il veterinario può diagnosticare la FELV con un esame del sangue chiamato ELISA. Questo test è estremamente sensibile e può identificare l’infezione anche nel suo stadio più precoce. Esiste poi un altro esame, l’IFA, in grado di rilevare la fase progressiva dell’infezione.
Infine, esistono anche dei test rapidi, ma funzionano solo se è in corso una viremia.

Terapia

Anche in questo caso non esistono cure specifiche. Tenendo conto che il virus colpisce il sistema immunitario è bene cercare di mantenere il gatto in buona salute, anche con controlli periodici dal veterinario al fine di proteggerli da infezioni secondarie.

In caso di FELV diagnosticata è necessario sterilizzare il gatto ed evitare il contatto con altri esemplari, tenendolo quindi in appartamento.

Prevenzione

Nel caso della FELV è stato sviluppato un vaccino. Per proteggere il gatto dal virus sono necessarie due dosi a distanza di due – quattro settimane, non prima dei due mesi di età, e un richiamo ogni due – tre anni. Prima della vaccinazione il veterinario effettuerà il test. Se il gatto risulterà FELV negativo si potrà procedere con la somministrazione del vaccino.

Immagine di copertina: thaka1 - 123rf