Cucina e Ricette News
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Oltre gli schemi: mangiare da soli al ristorante è bello

Scoprite il piacere di mangiare al ristorante da soli: un momento di relax in compagnia di se stessi e di buon cibo che ha molti risvolti positivi. 

Scoprite il piacere di mangiare al ristorante da soli: un momento di relax in compagnia di se stessi e di buon cibo che ha molti risvolti positivi. 

Per qualcuno è una piacevole abitudine, per altri un tabù: resta il fatto che, mangiare da soli al ristorante, rimane ancora per molti un’esperienza insolita. Sarà per il fatto che generalmente associamo il momento dei pasti, ed ancora di più quelli fuori casa, a un’idea di convivialità o semplicemente di divertimento, ma andare a mangiare fuori da soli è ancora una pratica poco comune. Anche se, fortunatamente, le cose stanno gradualmente cambiando. Già, perché forse non ci pensiamo, ma consumare il proprio pasto da soli in un locale ha anche i suoi risvolti positivi.

Mangiare da soli al ristorante: la “paura” del giudizio altrui

Diciamoci la verità, una delle prime preoccupazioni che prova chi vorrebbe pranzare o cenare da solo in pizzeria, in trattoria o in un ristorante di sushi è il giudizio altrui. Cosa penserebbero i nostri vicini di tavolo vedendoci gustare il nostro pasto in solitaria? Susciteremmo in loro tristezza? Una morbosa curiosità? Pena?

Bene, forse non siete pronti per questa grande rivelazione: il condizionamento è tutto nella nostra testa. La verità è che, la maggior parte delle persone in un ristorante, si concentra sul proprio pasto e sulla compagnia, senza prestare attenzione a chi lo circonda. Inoltre, scorgere ad un tavolo un uomo o una donna sola al ristorante è sempre più frequente. Spesso lo si fa per motivi di lavoro, perché non si ha il tempo di tornare a casa nella pausa pranzo, ed allora si ripiega su uno dei locali nei pressi del proprio ufficio.

Photo Credit | Unplash

I vantaggi del mangiare da soli

Non pensate di dover avere bisogno di una scusa: andare in pizzeria o a mangiare sushi da soli ha anche i suoi vantaggi. Il primo, è quello di concedersi un momento di puro relax in compagnia dei propri pensieri. Ma anche quello, perché no, di esplorare il proprio rapporto con il cibo. Senza la distrazione dovuta all’inevitabile conversazione che si verrebbe a creare con gli altri commensali, è possibile concentrarsi pienamente sui sapori, sui profumi e sulla presentazione dei piatti. Quante volte, a cena con amici, avete assaporato ogni singolo boccone interrogandovi su come il piatto sia stato preparato?

Inoltre, andare al ristorante da soli ci consente di godere di una flessibilità e di una libertà che, se andassimo con altri, difficilmente ci verrebbero concesse nel tentativo di andare incontro alle esigenze di tutti. Senza dover sottostare alle preferenze o ai tempi di altre persone, si è liberi di scegliere non solo il locale, ma anche il menù e l'orario che si desidera. Con il vantaggio di poter scoprire cibi e ristoranti nuovi e, magari, ampliare i propri orizzonti gastronomici.

A questo ultimo aspetto è legato un altro, seppure forse più banale, vantaggio: non è meglio consumare il proprio pasto in solitaria che farlo insieme a persone con le quali non ci troviamo a nostro agio, che non smettono di blaterare o con le quali non andiamo d’accordo? A questo punto, forse, è molto più gratificante dare un’occhiata in giro, magari fantasticando su quella coppia che sembra essersi appena conosciuta, o su quegli uomini d’affari vestiti di tutto punto dei quali non si riesce a capire quale posizione lavorativa ricoprano…

Ma, e questo è forse l’aspetto più interessante, trovarsi da solo al tavolo di un ristorante ci concede una opportunità unica, quella di poter socializzare e fare nuove conoscenze. Ci avreste mai pensato?

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Andare da soli al ristorante, da dove iniziare?

Volete fare questo esperimento già da un po’ ma la paura del giudizio, o le vostre insicurezze, vi frenano? Bene, potreste iniziare in maniera graduale e mettendo in pratica alcuni piccoli accorgimenti. Ad esempio, scegliendo come primo locale un ristorante, magari piccolo, che disponga di sedute al bancone o di tavoli comuni, che favoriscono l'interazione tra i clienti. Vi ritroverete, così, con diverse persone nella vostra stessa situazione, e questo contribuirà a “normalizzare” l’esperienza.

Inoltre, potreste scegliere un orario nel quale il locale è poco affollato. Andate prima delle 13, ci sarà decisamente meno confusione e vi sentirete anche meno sotto pressione. Magari potreste portarvi dietro un libro: se amate leggere, farlo mentre gustate un delizioso pranzetto potrebbe completare al meglio il momento. In casi come questo, anche lo smartphone può essere di aiuto: una volta indossate le cuffie, potreste vedere una serie o ascoltare della musica.

“Mi piace mangiare da solo”

Non scomodiamo la psicologia a tutti i costi. “Mi piace mangiare da solo”? Nessuna tristezza, dietro frasi come questa. Questo momento di solitudine può rivelarsi estremamente rigenerante, in grado di farci riconnettere con noi stessi e di godere di un momento di tranquillità e piacere per il cibo. Anzi, la prossima volta in cui vi troverete a pensare di pranzare o cenare da soli, abbandonate ogni timore e lasciatevi trasportare dal vostro istinto. Vedrete che ne verrete ripagati. E, anzi, penserete: "ma perché non l'ho fatto prima?"

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