Editoriali
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8 marzo 2021: ripartiamo dalla Libertà

Un nuovo vestito, comodo e colorato, perfetto per affrontare le tante sfide che ci attendono: quest'anno, mentre gli alberi tornano in fiore, anche DeAbyDay rinasce. Con i piedi per terra e gli occhi rivolti al futuro, proponendo nuovi spunti, guide, approfondimenti, storie inedite ed eterogenee. Figlie, tutte, di un seme comune: quello della Libertà. 

Un nuovo vestito, comodo e colorato, perfetto per affrontare le tante sfide che ci attendono: quest'anno, mentre gli alberi tornano in fiore, anche DeAbyDay rinasce. Con i piedi per terra e gli occhi rivolti al futuro, proponendo nuovi spunti, guide, approfondimenti, storie inedite ed eterogenee. Figlie, tutte, di un seme comune: quello della Libertà. 

Lisa in primavera si depila solo fino al polpaccio, “giusto il minimo sindacale”, dice lei. Poi d’estate si vedrà. Paola di ceretta e lamette non vuole nemmeno sentir parlare. Marta prova ancora un po’ di imbarazzo quando sorride, perché non vorrebbe mostrare i suoi denti. A volte si trattiene fino a diventare rossa, poi esplode in una risata fragorosa che riempie il cuore. Forse dovrebbe lasciarsi andare più spesso. O forse no. Roberta non vede l’ora di diventare vecchia per poter essere finalmente libera di mandare tutti a quel Paese (quando ce ne fosse bisogno). Laura aspetta la bella stagione per tirar fuori il suo vestito preferito e fare giravolte per la stanza davanti allo specchio.

L’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna (non chiamatela semplicemente “Festa della donna”), è anche il giorno in cui su DeAbyDay inauguriamo un nuovo percorso.
Così, mentre la natura rinasce, mentre è in pieno fermento la stagione dei cambiamenti, cambiamo anche noi. Ci mettiamo su un vestito nuovo, con dipinti a mano tanti semini colorati che sono in attesa di diventare fiori, e poi frutti. Il più bello, il più figo di tutti, è il seme della Libertà. Una libertà tutta diversa rispetto a quella di cui avete sentito parlare finora. Una libertà che non obbedisce a nessuno standard o costruzione arbitraria, ma semplicemente alla vostra voce, al bisogno di stare bene con voi stesse. Al di là di qualsiasi restrizione esterna. Perché il vostro centro siete solo e soltanto voi. Non ci sono limiti o catene, porte chiuse o sbarramenti, condizionamenti reali o virtuali che possano farvi smettere di sentirvi libere.

Non a caso, l’8 marzo. Rinasciamo a un anno esatto dal primo lockdown. In questi 365 giorni abbiamo riso, cantato, urlato, amato, pianto. Abbiamo visto le metropoli di tutto il mondo diventare spettrali. Abbiamo passeggiato tra casa e supermercato, contando ogni passo, cercando di rallentarlo un po', di assaporare - boccheggiando - quei meravigliosi momenti d'aria. Ci siamo cercati, amati, parlati, raccontati, abbracciati sui social. Poi evitati - quasi a slalom - sui marciapiedi. Un evitamento che è in realtà, nel paradosso, un gesto d'amore. E ora è tempo di ripartire, di selezionare i “semi” migliori raccolti quest'anno, di coltivarli, curarli. Quindi rinascere. Non possiamo ancora abbracciarci ma possiamo e dobbiamo proteggerci, rispettarci, catturare e diffondere bellezza, speranza, amore. 

Il seme della Libertà, dicevamo. È proprio su questo seme che rinasce DeAbyDay. Sulla libertà che continuiamo a tenere stretta tra le dita, nonostante tutto. Libertà di essere uguali a tutti e tutte, perché esseri umani. E libertà di essere diverse da tutti e da tutte, perché uniche. Nella nostra voglia di rinascita non ci sono standard, regole, obblighi, né costruzioni arbitrarie: c'è la voce di ognuna di noi, ci sono i nostri occhi, c'è la nostra pelle; i nostri sensi, tutti. Accarezziamoli, prendiamocene cura, ma innanzitutto: ascoltiamoli

Perché non esiste un solo modo di essere libera, di essere bella, di sentirsi bella. Non c’è una regola che definisce la normalità, non c’è un solo modo di amare, di vivere il tuo corpo, di essere madre o di non esserlo. Non c’è un solo modo per raccontare il cambiamento, non c’è solo la retorica dell’ “andrà tutto bene” o del “niente sarà più come prima”. Ci siete voi, con le vostre voci, straordinariamente libere di essere uniche. Le nostre voci. E ci ritroviamo di nuovo qui, in un posto completamente nuovo, per raccontarci, occhi negli occhi, tutte le donne che saremo, tutte le donne che sei.

Buon 8 marzo.

Marianna Monte, Giusy Gullo, Marco Vannicelli

Foto apertura:  franzidraws  -123rf