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La stella di Andra e Tati, il libro per raccontare la Shoah ai bambini

Due sorelle sopravvissute agli orrori del nazismo, un libro per bambini e il bisogno di non dimenticare.

Due sorelle sopravvissute agli orrori del nazismo, un libro per bambini e il bisogno di non dimenticare.

Avevano rispettivamente 4 e 6 anni, Andra e Tatiana,  quando furono deportate nel campo di sterminio di Auschwitz, la più grande fabbrica della morte della storia. Con i capelli castani a caschetto, gli occhi scuri e i vestiti uguali, sembravano quasi gemelle. E fu proprio questa somiglianza a salvarle. I gemelli infatti, erano considerati la "materia prima" ideale per gli esperimenti del crudele dottor Mengele. Così le due sorelline furono rinchiuse in una baracca ai margini del campo, dove finivano i bambini che non venivano eliminati immediatamente. 

Andra e Tatiana Bucci sono state fra i circa 50 bambini sopravvissuti ad Auschwitz: 50 su 232mila che ne hanno varcato i cancelli.

Adesso hanno i capelli bianchi, sono diventate madri e poi nonne, hanno vissuto e stanno vivendo appieno la loro vita. Stanno vivendo, non sopravvivendo. Ma sulla pelle (e nell'anima) hanno impressa, ancora vivida, una sequenza di 5 numeri. Un tatuaggio che è la prova che sono state più forti delle persone che hanno voluto distruggerle.

Foto: LaPresse

La vera storia di Andra e Tatiana oggi viene raccontata in un libro per bambini. Un libro che è un modo non solo per spiegare la storia della Shoah, ma anche per insegnare alle nuove generazioni a non dimenticare mai il passato per costruire il futuro.

La stella di Andra e Tati: raccontare l'Olocausto a un bambino

Il libro si chiama “La stella di Andra e Tati”, è edito da De Agostini e tratto dall’omonimo film d’animazione, il primo europeo sull'Olocausto, prodotto da RAI Ragazzi e Larcadarte.

Le autrici sono Alessandra Viola - giornalista, sceneggiatrice e autrice di romanzi, saggi e programmi per adulti e bambini - e Rosalba Vitellaro - sceneggiatrice, scrittrice, autrice e regista di documentari, cortometraggi e cartoni animati.

"La stella di Andra e Tati", disponibile sia in versione cartacea sia in ebook, racconta, con gli occhi e il linguaggio delle due sorelline italiane sopravvissute alla Shoah, la durezza di un'esperienza molto più grande di loro. Dal lungo viaggio verso il campo di concentramento alle durezze quotidiane.

Chi sono le sorelle Bucci: la biografia

Nate a Fiume, che a quei tempi era una città italiana, rispettivamente nel 1939 e nel 1937, Andra e Tatiana sono le figlie di Giovanni Bucci, cattolico, e Mira Perlow, ebrea.

Il 28 marzo 1944, dopo una denuncia, Andra e Tatiana vengono arrestate insieme con la mamma, la zia, il cuginetto Sergio e ad altri familiari: all’improvviso si ritrovano strappate ai genitori, divise dalla loro famiglia e portate via dalla loro casa per essere trasferite nel terribile campo di Auschwitz-Birkenau, dove vengono spostate con il cugino Sergio nel kinderblock, nella baracca dei bambini destinati agli esperimenti “medici” del dottor Joseph Mengele.

Avvisate dalla blokova di non rispondere al medico che sarebbe venuto a chiedere “chi vuole andare dalla mamma?”, Andra e Tatiana si salvano dagli esperimenti. Non è così per il cuginetto Sergio, che viene utilizzato come cavia e muore per mano dei nazisti.

Alla liberazione del campo di concentramento, Andra e Tatiana vengono trasferite in un orfanotrofio vicino a Praga dove imparano a parlare il ceco. Rimangono lì fino al marzo 1946, quando, con altri bambini ebrei, vengono trasferite in Inghilterra, a Lingfield, nella tenuta che sir Benjamin Drage mette a disposizione per accogliere i bambini ebrei rimasti orfani a causa della guerra. Lì Mira e Giovanni le rintracciano alcuni mesi dopo, e nel dicembre 1946 le due sorelle vengono accompagnate a Roma, dove ritrovano la mamma. Insieme vanno poi a Napoli a rivedere anche Gisella, che ha appena dato alla luce il fratello di Sergio, Mario De Simone.

Trovano il coraggio di tornare ad Auschwitz solo nel 2005. E da allora ci ritornano, ogni anno. Anche più volte all'anno. E promettono: «Finché le forze ce lo permetteranno, continueremo a tornare».