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Sesso con minori. Per molti italiani è ok

Alla vigilia del Safer Internet Day, un'indagine di Save the Children porta alla luce una sconvolgente realtà italiana. Leggi tutti i dettagli.

Alla vigilia del Safer Internet Day, un'indagine di Save the Children porta alla luce una sconvolgente realtà italiana. Leggi tutti i dettagli.

Contro ogni previsione, per 1 italiano su 3 avere delle relazioni a sfondo sessuale con minori è un fatto accettabile.

  • Alla vigilia del Safer Internet Day, la giornata mondiale organizzata per promuovere un uso corretto e sicuro delle nuove tecnologie da parte dei minori, Save the Children ha commissionato a Ipsos uno studio per fotografare cosa pensino gli adulti italiani delle relazioni che intrattengono con bambini e ragazzi.
    Con un focus speciale sulle interazioni sessuali, dirette o attraverso internet

Per il 38% degli italiani gli incontri sessuali tra adulti e adolescenti, siano essi virtuali o fisici, sono accettabili

  • Il  28% degli adulti tra i 45 e i 65 anni ha tra i propri contatti giovani che non conosce personalmente; oltre 1 su 3 vuole trovare in rete un rapporto di affetto o di amore. 1 italiano su 10 attribuisce la responsabilità dell’iniziativa di contatto agli adolescenti

Tra gli over 45, sono molti coloro che si affacciano alla rete per colmare un importante vuoto relazionale e affettivo della vita reale: il 37% degli italiani infatti afferma di utilizzare il Web - soprattutto i social network -  per conoscere persone disponibili a fare amicizia o ad intrattenere un rapporto di affetto o amore.

  • L’81% degli italiani pensa che le interazioni sessuali tra adulti e adolescenti siano diffuse e trovino in internet il principale strumento per iniziare e sviluppare la relazione, che può sfociare nell’incontro fisico.
  • Il 49% degli intervistati attribuisce agli adulti la responsabilità dell’iniziativa di contatto nell’interazione con un adolescente, ma secondo il 41% anche gli adolescenti hanno una parte attiva nell’iniziativa del contatto (per il 33% condividono questa responsabilità con gli adulti).

Sulla scia dei sempre più numerosi episodi di interazione a sfondo sessuale tra minori e adulti, che spesso hanno trovato terreno fertile nella Rete, quest’anno
Save the Children ha scelto di approfondire il fenomeno concentrandosi sulla percezione che gli adulti hanno dei ragazzi, dei modelli comportamentali - propri e di questi ultimi - in ambito sessuale e relazionale, nonché il grado di accettazione sociale della relazione tra un adulto e un minore.

“Nella nostra esperienza di lavoro sul campo coi ragazzi, veniamo spesso a conoscenza di tentativi di interazione da parte di un adulto con un minore, uno dei motivi che ci ha spinto ad indagare in profondità un fenomeno come quello di un’interazione a sfondo sessuale tra giovani e adulti, anche attraverso le nuove tecnologie. Ma non ci aspettavamo un grado di tolleranza così alto dei rapporti da parte l’opinione pubblica che, a nostro avviso, prelude ad un’accettazione di una deresponsabilizzazione e di un disimpegno degli adulti rispetto al loro ruolo nei confronti degli adolescenti. Ci rivolgiamo dunque alla società civile, così come a tutti gli attori coinvolti: gli adulti tutti, gli adolescenti, i media, le istituzioni e gli organi di controllo al fine di innescare un dibattito continuativo sul ruolo educativo e sulle responsabilità degli adulti in genere, che siano o meno genitori, nei confronti degli adolescenti”.
C
ommenta Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children. 

I ragazzi di oggi, secondo gli adulti italiani,  sono più disinvolti nell’approccio con gli adulti (48%) e sessualmente più precoci (61%), ma comunque impreparati nel gestire una relazione sessuale con una persona matura (36%). Ma c'è di più:

  • Per 1 intervistato su 100, la relazione sessuale con un adulto potrebbe addirittura essere formativa per il minore
Il tema è molto complesso e trova la sua sintesi nella relazione sbilanciata tra mancanza totale o carenza di senso di responsabilità di un certo tipo di adulti di oggi, e l’atteggiamento degli adolescenti, sicuramente più precoci e sicuri di sé nel modo di proporsi, ma fondamentalmente ancora sprovvisti di una impalcatura emotiva e relazionale solida. – ha proseguito Valerio Neri– Quando il terreno di gioco, o magari proprio l’inizio stesso della partita, diventa il Web, un adolescente, per quanto disinvolto nell’utilizzo della tecnologia, nell’esperienza di relazione parte svantaggiato, e più facilmente può cadere in relazioni pericolose.”

Un adulto che avvicina un giovane a scopi affettivi o sessuali è ritenuto irresponsabile ed emotivamente immaturo da quasi 3 italiani su 4 e potrebbe preferire questo tipo di legame per poter esercitare un ruolo di potere o di dominanza verso qualcuno più debole (22%), magari a causa di altrettanta immaturità emotiva, non sapendo portare avanti un rapporto con un pari (21%), posizione espressa soprattutto dalla componente femminile (26%).

  • Tuttavia, alla maggior parte degli adulti è molto chiaro il potenziale di contatto e di pericolo offerto dalla rete internet ai giovani

L’incontro sessuale tra minori e adulti a partire dal Web è un fenomeno diffuso per i più (81%), facilitato anche dalla scarsa selettività degli adolescenti nel concedere “l’amicizia” a sconosciuti, che pone i ragazzi di fronte al pericolo di entrare in contatto con persone dalle cattive intenzioni (51%), preoccupazione nutrita soprattutto dai genitori con figli nella fascia d’età 0-17 (55%).

  • Tra le principali motivazioni in tal senso, la mancanza di un ambiente familiare equilibrato e di affetto tra le mura domestiche che contribuirebbero all’adozione di comportamenti sessualmente rischiosi (11%), di cultura e di informazione (11%), di sicurezza economica (7%) o, ancora, una generale accettazione culturale e sociale, da parte della famiglia e dei propri contesti di riferimento (7%)

Molto scarsa la conoscenza della Legge in materia. Va ricordato ad esempio che per la Legge italiana ogni atto sessuale compiuto con minori di 14 anni è Reato

Save the Children da anni lavora con programmi di sensibilizzazione e formazione nelle scuole, anche attraverso l’applicazione di metodologie  innovative come la peer education, e porta avanti progetti specifici di ricerca e di contrasto a fenomeni inerenti l’abuso sessuale online dei minori, e progetti specifici sulle vittime e sugli abusanti.

  • Per la versione integrale dell'indagine potete consultare il sito di Save The Children o cliccare qui