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PEOPLE: L'ATTUALITA'
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Judy Garland, dall'alba al tramonto: la tragica storia di una diva hollywoodiana

Diva prodigiosa e tormentata, la stella americana ha forse bruciato troppo velocemente: ecco tra salite e discese le tappe fondamentali della sua carriera.

Diva prodigiosa e tormentata, la stella americana ha forse bruciato troppo velocemente: ecco tra salite e discese le tappe fondamentali della sua carriera.

La stella di Judy Garland non ha mai smesso di brillare. Oltre a farlo dalla Hollywood Walk of Fame, ora torna anche al cinema grazie alla prodigiosa interpretazione di Renée Zellweger in Judy. Presentato alla Festa del Cinema di Roma, ci offre l'occasione di ripercorrere le tappe salienti della bambina prodigio che ha regalato al mondo Over the Rainbow.

Ma chi era davvero Judy Garland? Scopriamolo insieme.

Chi era Judy Garland

Judy Garland nasce il 10 giugno 1922 a Grand Rapids, Minnesota. Il suo vero nome è Frances Ethel Gumm e appartiene a una famiglia di artisti di vaudeville di origine ebraica. Il freddo Minnesota non è una terra adatta ai Gumm, che decidono di cercare fortuna in California.

Gli esordi

La piccola Frances esordisce nel mondo dello spettacolo alla fine degli anni Venti. Piccolissima, prese parte di un trio canoro con le due sorelle Mary Jane e Dorothy. Ma la piccola Frances spiccava nel gruppo grazie al suo talento vocale e al suo magnetismo scenico. Dal 1929 al 1935 le "Gumm Sisters" divennero un'attrazione amatissima dal pubblico e recitarono nel ruolo di se stesse anche in diversi musical. Nel 1934, durante un'esibizione a Chicago, un talent scout della MGM notò la piccola Frances. D'accordo con la madre, firmarono un contratto cinematografico molto proficuo. Nasce così Judy Garland.

La rivalità con Deanna Durbin

Erano gli anni delle piccole star. La MGM fece recitare la piccola Judy in diversi musical di medio livello. Fa il suo esordio al cinema in Every Sunday, un cortometraggio in cui recitò insieme a un'altra promessa, Deanna Durbin. L'azienda voleva lanciare entrambi, ma i critici bocciarono la Durbin che venne scritturata dalla Universal Studios. Le due attrici divennero grandi antagonisti anche come cantanti.

Nel 1938 l'astro nascente affiancò anche Mickey Rooney nella serie dedicata ad Andy Hardy. L'attore divenne grande amico di Judy Garland. Secondo alcune fonti sembra che risalga a quei tempi l'inizio dell'uso di droghe da parte dell'attrice.

Il successo

Il 1939 fu l'anno che consacrò Judy Garland nel firmamento cinematografico. Viene scritturata come protagonista de Il mago di Oz per la regia di Victor Fleming. La dolce Dorothy conquistò i cuori del pubblico e dei critici, che sono concordi nel definirla la sua migliore interpretazione cinematografica. Proprio in questo film lancia la canzone Over the Rainbow, pietra miliare della musica e della cinematografia internazionale. Nel 1940 l'appena diciottenne Judy Garland conquistò l'Oscar giovanile.

Durante il film, per sostenere i forti ritmi di lavorazione e per evitare di aumentare di peso, si dice che Judy Garland sia stata spinta da Louis B. Mayer, capo della MGM, a predere dei farmaci in dosi massicce. Questo "rimedio" la segnerà per tutta la vita.

L'incontro con Vincete Minnelli

Judy Garland ha avuto cinque mariti. Il secondo è stato forse il più celebre. Si tratta di Vincente Minnelli, che sposò nel 1945, dopo aver divorziato dal musicista Davide Rose. Dal regista ebbe una figlia, la futura star Liza Minnelli. I due però si separarono dopo soli sei anni.

Ma Judy Garland era famosa, lavorava a più non posso mietendo moltissimi successi. Recitò al fianco di Gene Kelly ne Il Pirata, Fred Astaire in Ti amavo senza saperlo. Durante le riprese de Il pirata ebbe un crollo nervoso e fu ricoverata in una clinica. La sua devozione al lavoro però le permise di ultimare le riprese.

Gli anni Cinquanta

Dopo due decenni di successi, gli anni Cinquanta si aprirono con un disastro dietro l'altro. Dopo aver divorziato da Minnelli, visse un matrimonio burrascoso con Sideny Luft, da cui ebbe due figli, Joseph e Lorna. I ritmi di lavoro non facevano che aumentare e, con essi, anche la dipendenza da alcool e pillole. Ma la MGM le dà il colpo di grazia. Dopo l'insuccesso del film L'allegra fattoria, la licenzia.

È nata una stella

Dopo alcuni anni di assenza dal grande schermo, Judy Garland decide di produrre con suo marito il fim È nata una stella di George Cukor. È il debutto di questa storia che impareremo ad amare grazie anche a Barbra Streisand e Lady Gaga. Nonostante i magri incassi, riscosse un grande successo di pubblico e critica. Secondo la Warner il film era troppo lungo, ma consacrò Garland come attrice drammatica, eccellendo in brani come That Man That Got Away. Non vinse l'Oscar, ma dovette accontentarsi del Golden Globe.

Inizia così la sua carriera di attrice drammatica. Judy Garland recitò in Vincitori e vinti (1961, film in cui non cantò) e Gli esclusi (1963). Il suo ultimo film fu Ombre sul palcoscenico (1963) di Ronald Neame. Concluse le riprese, abbandonò il cinema per dedicarsi al teatro e ai concerti. Ma la sua vita si era trasformata in un percorso a ostacoli. Concluso anche il quarto matrimonio, i problemi di salute e le crisi depressive si moltiplicarono.

La morte

Judy Garland morì il 22 giugno 1969. Aveva 47 anni. L'autopsia definì il decesso come "morte accidentale" dovuta a una massiccia dose di barbiturici. A trovarne il cadavere fu il quinto e ultimo marito, Mickey Deans. Il corpo era nella stanza da bagno del suo appartamento a Cadogan Lane, Chelsea, Londra. Garland era affetta da tempo da cirrosi epatica. Il suo corpo giace oggi nel Judy Garland Pavilion, all'interno dell'Hollywood Forever Cemetery.

Il film con Renée Zellweger

Il mito di Judy Garland è tutt'altro che morto e sepolto. Lo dimostra la calorosa accoglienza riservata al biopic Judy, presentato alla Festa del Cinema di Roma. Renée Zellweger veste i panni dell'attrice e cantante, prestando anche la sua voce per una struggente versione di Over the Rainbow. Il regista Michael Finkel si è ispirato al dramma teatrale End of the Rainbow per raccontare gli ultimi mesi di vita della star. Tra il desiderio di una vita più semplice e dei veri affetti su cui contare, Renée Zellweger ci porta all'inevitabile conclusione della storia della tormentata star, in uno dei ruoli che ridefiniranno la sua carriera. Già da ora si sente odore di Oscar. 

Foto di apertura: MGM studio