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The American Meme: il documentario Netflix sulle trappole della celebrità

Ascesa e decadenza, morte della privacy e solitudine, lotta per la supremazia sui social: ecco com'è la vera vita degli influencer.

Ascesa e decadenza, morte della privacy e solitudine, lotta per la supremazia sui social: ecco com'è la vera vita degli influencer.

"Cosa succederebbe se ti svegliassi domani mattina e scoprissi di non avere più follower: potresti tornare a essere te stesso?". Questa domanda è il cuore di The American Meme, documentario sugli influencer e su cosa significa essere famosi nell'era digitale. Oggi si combatte per un like, si comprano i follower, si insegue una fama che può essere sgretolata in un attimo da una fake news.

The American Meme è il racconto della visibilità conquistata a colpi di selfie, della morte della privacy, dell'investimento emotivo nei follower da cui si cerca approvazione: tutto quello che c'è da sapere sul documentario Netflix.

The American Meme: la trama

Il documentario segue celebrities come Paris Hilton, Josh "the Fat Jew" Ostrovsky, la star di Vine Brittany Furlan e Kirill "the Slut Whisperer" Bichutsky, con qualche apparizione del calibro di Emily Ratajkowski, DJ Khaled e Hailey Baldwin. Saranno loro a riflettere insieme allo spettatore sulla fama ai tempi dei social, cosa significa essere degli influencer, dei personal brand e quanto sia difficile costruire imperi virtuali. Si parlerà anche di fallimenti.

Il documentario diretto da Bert Marcus, presentato in anteprima al Tribeca Film Festival, analizza la popolarità sui social dalle origini. Si parte da Paris Hilton (e il suo sex tape) e Kim Kardashian, influencer pionieristiche. Si parla di meme, fenomeno imprescindibile che contribuisce a stabilire la popolarità di una persona (più meme, più celebrità).

The American Meme: la privacy e la solitudine

"Privacy is dead now", la privacy è morta dice Emily Ratajkowski, e non sembra preoccupata, anzi. Sembra che voglia dirci: è così e basta, stateci. Ma ciò che non viene mostrato attraverso i selfie è la disperazione dietro tutto il bello e perfetto. "Penso a quanto siamo soli, per cercare consensi dagli sconosciuti".

Brittany Furlan

Solitudine, disperazione e noia nella ricerca continua di ciò che catturerà più like, per non scampare all'economia da social network. Nei primi secondi dall'invio della foto online dipende anche la cifra che influencer del calibro di Brittany Furlan potranno guadagnare sponsorizzando dei brand.

The American Meme: guerra tra influencer

In più c'è il confronto. Gli influencer del documentario si spian tra loro, si invidiano, si dominano. Kirill Bichutsky la chiama "selezione naturale". Ma non si tratta di una vittoria perenne. Anche gli influencer invecchiano, diventano ripetitivi, perdono follower e infine scompaiono. La loro vita umana prosegue, certo, ma - consapevoli della mortalità digitale - si dibattono, sperando di rimanere a galla.

The American Meme ha il pregio di svelare cosa c'è dietro filtri e follower, ma non sembra offire una soluzione valida al "dramma": la fine della celebrità online. Toccherà trovare soluzioni personalizzate.

Foto: Netflix