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Il calcolo della Pasqua & co.: vademecum pasquale

Perché la Pasqua non ha una data fissa? Perché dipende dalla Luna? La ricorrenza è in arrivo: ecco alcune risposte.

Perché la Pasqua non ha una data fissa? Perché dipende dalla Luna? La ricorrenza è in arrivo: ecco alcune risposte.

Se il Natale resta una certezza incrollabile, non si può dire lo stesso per la Pasqua. Sul 25 dicembre tutti hanno le proprie tradizioni e abitudini, anche perché la data non cambia mai. Ma la Pasqua, con la sua data altalenante, non offre le stesse certezze. Anche per questo recita l'antico adagio: Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi. Come a dire: la famiglia resta una certezza a Natale, mentre a Pasqua scatta il "liberi tutti". Ma perché la Pasqua non ha una data fissa? Scopriamolo insieme.

Perché Pasqua non ha una data fissa?

La Pasqua non ha una data fissa perché è legata al calendario lunare. Questo legame trae la sua origine dalla Pèsach (o Pesah), la Pasqua ebraica. A differenza di quella cattolica, questa festività ricorda la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù e l'esodo dalla terra d'Egitto, guidato dal profeta Mosè verso la Terra Promessa.

Gli ebrei usano un calendario i cui mesi durano un ciclo lunare, quindi 29 o 30 giorni. La Pasqua ebraica è da sempre celebrata il quattordicesimo giorno del mese nissàn, cioè in corrispondenza della luna piena di marzo-aprile. Perciò, fino al II secolo, i cristiani celebravano la Pasqua il 14 nissàn per ricordare la morte di Gesù che, secondo l'evangelista Giovanni, era avvenuta in quel giorno.

Ma nel 325, in occasione del concilio di Nicea, interpretando un passo di San Paolo, si stabilì che la data della Pasqua coincidesse con la domenica successiva alla prima luna piena di primavera. Di conseguenza essa è sempre compresa nel periodo dal 22 marzo al 25 aprile.

La scelta fu fatta per sottolineare la differenza tra le due festività. Infatti, la Pasqua cristiana celebra la resurrezione del Cristo. Questa decisione creò un'altra serie di feste mobili: la Pentecoste, che si celebra 50 giorni dopo (nel computo si comprende anche la Pasqua), o le Ceneri, 47 giorni prima, che apre il periodo della Quaresima.

Pasqua alta e bassa: cosa significa?

Spesso si sente anche parlare di Pasqua alta e Pasqua bassa. Queste espressioni si riferiscono alla data della festività. Se cade dal 22 marzo al 2 aprile, si dice che la Pasqua è bassa. Se la data pasquale si colloca tra il 14 e il 25 aprile, si dice Pasqua bassa. Ma c'è anche la Pasqua "media", la cui data va dal 3 al 13 aprile.

Come si calcola la Pasqua?

Il calcolo della data della Pasqua cristiana segue approssimativamente quello della Pasqua ebraica, ma presenta due importanti differenze. Infatti, la Pasqua viene sempre celebrata di Domenica. Inoltre, per il calcolo convenzionale del plenilunio non viene usato il calendario ebraico (codificato da Maimonide nel XII secolo), ma il calendario lunisolare ecclesiastico.

Resta fermo il dogma secondo il quale la Pasqua cristiana deve cadere la domenica successiva alla prima luna piena di primavera. La data è compresa tra il 22 marzo e il 25 aprile. Supponendo infatti che il primo plenilunio di primavera si verifichi il giorno dell'equinozio di primavera (21 marzo) e sia un sabato, allora Pasqua si avrà il giorno immediatamente successivo, ovvero il 22 marzo. Qualora invece il plenilunio si verificasse il 20 marzo, bisognerà aspettare il plenilunio successivo (dopo 29 giorni), arrivando quindi al 18 aprile. Se infine questo giorno fosse una domenica, occorrerà fissare la data della Pasqua alla domenica ancora successiva, ovvero al 25 aprile.

Quando viene annunciata la data di Pasqua?

Dato che non c'è una data fissa, la Pasqua ha un giorno dedicato al suo annuncio. Esso coincide con l'Epifania del Signore, culmine delle feste natalizie, cioè il 6 gennaio. La consuetudine cristiana vuole che la data di Pasqua venga annunciata con un canto. In questo testo, vengono presentate anche le date della altre feste mobili, cioè del Mercoledì delle Ceneri e della Pentecoste.

Questa usanza si collega alle lettere festali che da Alessandria, luogo dove gli studi astronomici erano particolarmente fiorenti, venivano inviate alle Chiese per notificare la data della celebrazione solenne della Pasqua. Secondo le testimonianze di Eusebio di Cesarea e di Cirillo di Alessandria, fu il Concilio di Nicea a stabilire che fosse il patriarca della metropoli egiziana ad assolvere questo incarico.

Cos'è la Quaresima?

Ma a Pasqua si arriva dopo un tempo di preparazione: la Quaresima. È un periodo di 40 giorni che inizia con il Mercoledì delle Ceneri. La Quaresima inizia dopo i festeggiamenti del Carnevale ed è caratterizzato da digiuno e penitenza in attesa della resurrezione del Cristo.

Cos'è il Mercoledì delle Ceneri?

Il Mercoledì delle Ceneri è il giorno che segna l'inizio della Quaresima. Si caratterizza come giorno di digiuno e astinenza, celebrato da un rituale liturgico in cui il celebrante impone le ceneri sul capo dei fedeli. La celebrazione nasce dalla volontà di rendere pubblica la penitenza: costituiva infatti il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli che sarebbero stati assolti dai loro peccati la mattina del Giovedì Santo.

In questo giorno la Chiesa prescrive il digiuno e l’astinenza dalle carni. Simbolicamente, le ceneri indicano la penitenza, richiamano la caducità della vita terrena e la necessità della conversione. Il celebrante dice: «Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris», ovvero: «Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai». Queste parole compaiono in Genesi 3,19 allorché Dio, dopo il peccato originale, cacciando Adamo dal giardino dell’Eden lo condanna alla fatica del lavoro e alla morte.

Cosa significa la parola Pasqua?

Infine, vogliamo fare chiarezza sul significato della parola Pasqua. Deriva dal verbo ebraico pèsach che significa "passare oltre". Si rifà a un passaggio dell'Esodo, in cui si racconta che durante la schiavitù in Egitto, l'angelo della morte inviato dal dio degli ebrei, uccise tutti i primogeniti degli egiziani. Tuttavia, passò oltre le case degli ebrei, le cui porte erano state segnate con il sangue dell'agnello. Il giorno dopo, risparmiati dall'angelo del Signore, il popolo partì verso la Terra Promessa.