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Nuove professioni - Programmatore: chi è, cosa fa e come diventarlo

Se diventare un programmatore informatico è sempre stato il tuo sogno, è ora di trasformarlo in realtà. Diventare degli esperti è faticoso ma non impossibile: ecco come fare.

Se diventare un programmatore informatico è sempre stato il tuo sogno, è ora di trasformarlo in realtà. Diventare degli esperti è faticoso ma non impossibile: ecco come fare.

L’informatica è il tuo sogno e vuoi sapere come diventare un programmatore? Innanzitutto, è una scelta vincente. Ancora nel 2016 i programmatori figuravano tra le figure professionali “introvabili” per le aziende secondo il rapporto stilato da Unioncamere, mansioni per cui i brand erano disposti a rischiare il posto fisso.

In questo ambito le differenze di genere sono ampie, ma secondo il Global Gender Gap Report all’industria 4.0 serve il talento femminile e quindi le opportunità nei prossimi anni saranno sempre maggiori. E comunque è bene ricordare che la scienza della programmazione è stata per prima padroneggiata da una donna: la prima programmatrice della storia fu, appunto, una donna, la matematica inglese Ada Lovelace.

Ma chi è, cosa fa e soprattutto come si diventa programmatori? Facciamo il punto.

Chi è il programmatore

Il programmatore è un tecnico che traduce o codifica il software da far eseguire a un computer. Questo codice si scrive attraverso un linguaggio di programmazione, scelto sulla base delle esigenze del progetto da portare a termine. Tra i linguaggi maggiormente diffusi, soprattutto per la programmazione web, ci sono PHP, ASP, Java EE, JavaScript o ActionScript. L'attività di codifica viene dopo l'analisi e precede il collaudo del software.

Cosa fa il programmatore

Un programmatore può sviluppare codice per far funzionare una macchina, per creare un sito web o per creare un'applicazione per lo smartphone. L'abilità rimane la stessa: conoscere un linguaggio che sia in grado di far eseguire una data operazione. La prima cosa che un programmatore fa è proprio questa: scegliere da quale codice partire.

La programmazione è una Babele di linguaggi: Java è diffuso e multifunzionale, adatto allo sviluppo app Android. Se si preferisce lavorare con hardwer Apple, meglio imparare Xcode. C++ è perfetto per chi vuole lavorare nei videogiochi. Python è il linguaggio più apprezzato da chi deve gestire dei server. Per creare siti Web meglio partire da HTML5 e integrarlo con CSS, JavaScript e PHP. Tieni presente che non è una scelta definitiva: il primo linguaggio che si impara è solo il primo, serve a familiarizzare con la programmazione, farsi le ossa, crearsi un metodo.

Come si diventa programmatore

Innanzitutto, bisogna conoscere il codice e saper programmare. Spesso queste abilità sono in possesso soprattutto di persone che si sono appassionate al settore, con titolo di studio non specializzato in informatica. Tuttavia la strada preferenziale è un diploma di perito informatico o una laurea in informatica. La terza alternativa è seguire dei corsi professionalizzanti su un singolo codice.

Per imparare un codice si possono seguire corsi e tutorial su piattaforme specializzate, come Bento o Codeacademy. Vanno bene per crearsi una prima infarinatura, ma un corso face to face resta l'opzione migliore preferibile. Poi si può cominciare con le prime sperimentazioni, creando un progetto da mettere online per farsi conoscere e confrontare il proprio lavoro con quello degli altri. La strada per diventare bravi, tuttavia, è lunga: secondo lo psicologo K. Anders Ericsson servono 10mila ore di programmazione per padroneggiare una tecnica.

L’ingresso nel mondo del lavoro può avvenire in due modi: da freelance oppure cercando di entrare in azienda. Come detto, queste ultime faticano a trovare programmatori bravi. Ma non bisogna sottovalutare la possibilità di rimanere libero professionista, con una rete di clienti e all’occorrenza anche di collaboratori per gestire le commesse più impegnative.