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Da Catanzaro a Crotone, lungo la Calabria

Per mari e monti attraversando la Sila, un viaggio alla scoperta del patrimonio paesaggistico e artistico della Calabria.

Per mari e monti attraversando la Sila, un viaggio alla scoperta del patrimonio paesaggistico e artistico della Calabria.

L’itinerario parte da Catanzaro, città dall’assetto medievale, borgo fortificato voluto dai bizantini nel IX secolo. Per scoprire la città antica si può partire dal lungo corso Mazzini, che da piazza Matteotti arriva al belvedere di via De Seta. Piazza Matteotti segna il limite settentrionale del centro storico e ospita il monumento al Cavatore, di Giuseppe Rito e il monumento ai Caduti di Michele Guerrisi.

Imboccato il corso si incontra piazza Garibaldi, dove sorge il complesso religioso di San Giovanni Battista, la cui chiesa ha una facciata con due scalinate che portano al portale realizzato con pietra locale. In via De Grazia la sconsacrata chiesetta di Sant’Omobono è l’unico monumento medievale della città rimasto quasi integro.

Tra gli edifici ottocenteschi di corso Mazzini spicca palazzo Fazzari, progettato secondo canoni quattrocenteschi fiorentini. Oltrepassato il teatro Masciari, deviando per la balconata di Bellavista, si entra nel dedalo di viuzze del quartiere della Gracìa, uno dei più antichi della città. Imboccando via XX Settembre si giunge al duomo, forse costruito al posto di una chiesa romanica preesistente, al cui interno sono conservate le spoglie di san Vitaliano.

Da Catanzaro ci si muove verso Crotone, ma anziché percorrere l’agevole ma trafficata via costiera, ci si arrampica sulla Sila Piccola, per osservare la Calabria dal suo interno, andando dal mare sui rilievi e viceversa.

La strada sale tra oliveti, colture, castagneti e piccoli nuclei d’insediamento, con ampie vedute sulla costa che si allontana.

Già da Taverna il paesaggio boscoso annuncia che ci si trova nella Sila. A Taverna nacque Mattia Preti, uno dei maggiori pittori del Seicento. Raggiunto Villaggio Mancuso si punta in direzione del lago Ampollino, attraverso magnifiche foreste di pini. Si può compiere una deviazione di una quindicina di km verso la stazione forestale del Gariglione (1650 m) per penetrare in una delle più antiche foreste silane.

Seguendo la sponda dell’Ampollino per Croce di Agnara, dopo qualche km si arriva a San Giovanni in Fiore. Ci si trova nella Sila badiale, antica pertinenza della badia florense, che oggi corrisponde all’estensione del territorio comunale di San Giovanni in Fiore. Il centro abitato si formò a partire dal Cinquecento attorno alla potente badia di Gioacchino da Fiore. L’ordine florense fu soppresso nel 1806 dai napoleonidi, durante il decennio francese del regno di Napoli. In questa zona sono ancora vivi l’artigianato del ferro, del legno e della tessitura.

Si prosegue verso Santa Severina, luogo ricco di ricordi del monachesimo basiliano, arroccata su uno sprone roccioso. Merita una visita la chiesa di Pozzolio, con cupola cilindrica e sedici piccole colonne, che richiama le costruzioni religiose dell’Anatolia, dell’Armenia e della Georgia.

Scendendo dalle colline una piccola sosta a Cutro consente di vedere un centro del bracciantato contadino, espressione fino agli anni Cinquanta del Novecento della dura realtà della Calabria ionica, terra di latifondo. Anche Cutro ha conosciuto profonde trasformazioni, ma è possibile riconoscere nelle stradine regolari dalla pianta a maglia quadrata, le vecchie case dei braccianti, spesso monolocali con annessa una piccola stalla. Nella chiesa del convento della Riforma si trova un crocifisso ligneo di grande espressività, il Cristo di Cutro, opera secentesca di fra’ Umile da Petralia.

Procedendo verso sud, fino a Le Castella, si può ammirare il pittoresco complesso fortificato che guarda sulla baia omonima. Attraversato un paesaggio agrario punteggiato da qualche casetta si devia per Isola di Capo Rizzuto e la sua marina. Da qui si va al famoso capo Colonna o Nao, tra aridi terreni argilloso-arenacei. Una solitaria colonna segnala il sito del santuario di Era.

Percorrendo la strada costiera di San Leonardo si giunge a Crotone, città di radicata tradizione marina. Si può visitare il duomo, edificato nell’XI secolo e ristrutturato nel Cinquecento e nel Settecento. Al suo interno si trovano un fonte battesimale cinquecentesco, una cappella con ricchi decori ottocenteschi, un crocifisso in terracotta e un pulpito in marmo. Caratteristico è l’antico quartiere della Pescheria, un labirinto di strade sul lato nord del duomo, con resti di conventi e palazzi nobiliari tra le case del tessuto urbano.

Da Catanzaro a Crotone: lunghezza percorso 150 km circa