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A Urbania la Befana è di casa

Una festa nazionale nell'antica cittadina marchigiana

Una festa nazionale nell'antica cittadina marchigiana

Personaggio molto italiano, quello della Befana, che nella notte del 6 gennaio fa la sua apparizione nelle case, scendendo dal camino. Tutti se la immaginano come una vecchia brutta, mal vestita, con il sacco sulle spalle, che sfreccia nel cielo a cavallo di una scopa. Assomiglia senza dubbio a una strega, e per questo fa un po’ paura ai bambini: nella calza mette dolcetti, caramelle, piccoli doni, ma anche carbone, cipolla, aglio, per ricordare le marachelle e i guai combinati durante l’anno.

E come Babbo Natale ha la sua casa tradizionalmente al Polo Nord, così anche la Befana ne ha trovata una: si trova a Urbania, nel cuore delle Marche. Ogni anno, dal 2 al 6 gennaio, la cittadina diventa il cuore di tutte le sue celebrazioni e si trasforma a misura di bambino, ribattezzando i luoghi e le strade (piazza del cioccolato, viale dei balocchi ecc.), organizzando feste, eventi e giochi di ogni genere. E alla sua casa i bambini possono anche indirizzare una letterina, nella quale esprimere desideri e chiedere consigli.

Il nome della Befana deriva proprio da Epifania, una parola greca che significa ‘manifestazione’, e indica il momento in cui Gesù si manifestò agli uomini, quando i re Magi giunsero da lui per adorarlo portando doni. La storia che lega la Befana al 6 gennaio riporta direttamente ai Magi: questi, in viaggio per Betlemme, bussarono una notte alla porta della vecchietta per farsi indicare la strada. Lei gentilmente gliela indicò, ma nonostante le loro insistenze non andò con loro a rendere omaggio al bambino Gesù. Quando furono partiti, però, fu presa dal rimorso e provò a inseguirli, portando con sé dei doni, ma senza successo. Ogni volta che bussava a una porta e trovava nella casa un bimbo, lasciava un piccolo dono nella speranza che fosse Gesù.

A Urbania, dunque, patria ufficiale della Befana, i festeggiamenti inziano il 2 gennaio. Dalla sua casa, in piazza San Cristoforo, parte un folto corteo di befane aiutanti, befane in biciclo, tra canti e balli accompagnati dal Bandino dei Brutti, gruppo musicale della vicina Piobbico. Si allestiscono laboratori per bambini e stand di degustazione. Poi, spettacoli di giocolieri, acrobati e mangiafuoco, quindi l’arrivo della Befana, che scende pericolosamente dalla Torre Campanaria.

Nei giorni successivi proseguono gli eventi, le esibizioni di danza acrobatica, i laboratori per bambini, discesa in cordata di befane dal campanile, tombole, gare di briscola, nonché attività dedicate ai numerosi visitatori, come una caccia ai tesori artistici e storici di Urbania, serate danzanti e spettacoli teatrali per grandi e piccini. Nel pomeriggio del 5 la sfilata dei quattro rioni del paese dà il via al Palio della Befana. In questa divertente gara d’altri tempi i rioni di Porta Celle, Ponte Vecchio, Porta Nuova e Porta Parco, rappresentati da Spazzacamini e Befane, si cimentano in tre prove: la prima è il Befan Tour, gara di velocità e destrezza da disputarsi a cavallo di speciali biciclette; poi segue Befane in Biga, nella quale befane su scope giganti gareggiano portate dagli spazzacamini; infine la Staffetta, che prevede anche la corsa con i sacchi e con la carriola.

La sera del 5 gennaio, la Befana consegnerà i regali, passando per le case, alberghi e agriturismi della zona, momento magico ed emozionante per tutti i bimbi. La mattina del 6 gennaio si apre con la gara podistica ‘Befane in corsa’, quindi la giornata prosegue tra sfilate, stand gastronomici, premiazione del Palio dei Rioni, musica e spettacoli.

La cittadina di Urbania sorge a circa 16 chilometri da Urbino, nell’alta valle del fiume Metauro. È l’antico Castel delle Ripe, distrutto completamente nel 1227 dai ghibellini di Urbino e ricostruito con il nome di Casteldurante nel 1284. Nel XV secolo passò ai Montefeltro. Annesso alla Santa Sede con tutto il ducato, assunse nel 1636 il nome attuale in onore di papa Urbano VIII, che lo elevò a città. Il suo nucleo medievale e quattrocentesco conserva costruzioni di notevole pregio, come il Palazzo Ducale, nelle cui cantine ha sede il Museo di Storia dell’Agricoltura e dell’Artigianato o il Palazzo Comunale, cinquecentesco, con la torre campanaria. Singolare la chiesa dei Morti (XIV secolo), dove sono conservati 18 corpi mummificati.

www.labefana.com