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Una dimora immersa nel verde

Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno, un bene FAI in provincia di Varese

Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno, un bene FAI in provincia di Varese

Collocata sullo sfondo dei dolci pendii delle Prealpi lombarde che costeggiano la Valcuvia e precisamente nel piccolo borgo di Casalzuigno in provincia di Varese, fa la sua maestosa comparsa Villa Della Porta Bozzolo, una dimora pluricentenaria scenografica e stupefacente. Malgrado il nome possa indurre qualcuno a crederlo, essa non ha nulla a che fare con porte famigerate o con insetti in fase di metamorfosi; molto più semplicemente i Della Porta e i Bozzolo furono le due famiglie più importanti tra quelle che si avvicendarono nella proprietà di questa abitazione.

La villa, infatti, sorse a partire dal XVI secolo per volere di Giraldino Della Porta, che acquistò un ampio appezzamento di terreno in Valcuvia per realizzarvi una grande dimora signorile di campagna. Nella seconda metà del secolo successivo furono apportate consistenti modifiche e migliorie all’edificio, ma fu solo nel Settecento che la villa iniziò ad assumere la fisionomia che presenta ancora oggi, grazie alla realizzazione dell’imponente parco e delle decorazioni degli ambienti interni che la resero un’elegante residenza di rappresentanza. Nel 1877, quindi, la proprietà passò al senatore Camillo Bozzolo, patriota e medico che fece edificare la scuderia e il villino del custode, e dopo decenni di alti e bassi, nel 1989 l’edificio fu donato al FAI, che si occupò di renderlo agibile e di compiere importanti interventi di restauro che hanno trasformato alcuni dei suoi ambienti in spazi espositivi o in locali per manifestazioni e ricevimenti.

Giunti al cancello d’ingresso, non si può evitare di far correre il proprio sguardo lungo la linea ideale che, partendo dal viale d’accesso, oltrepassa il parterre principale e l’enorme parco, di cui si scorgono già la bianca scalinata e la peschiera, e prosegue lungo il viale di cipressi che sale ripido fino alla cima del Belvedere, la collina che sovrasta la villa e il paesaggio circostante, e sembra quasi una strada segreta apertasi nei boschi che conduce dritta alle porte del cielo.

Sulla sinistra del viale d’ingresso si trova, invece, l’elegante struttura della villa, articolata su due piani, con la sua facciata semplice, dai colori tenui e dalle linee essenziali. La prima stanza alla quale si accede, una volta oltrepassata la soglia del pian terreno, è il salone principale, adibito a sala da ballo, nel quale troneggia un grande camino in marmo. La stanza è ricoperta da ricchi affreschi: finte architetture, trabeazioni, cornici e porte sono dipinte sulle pareti, mentre il soffitto si trasforma in un cielo dove aleggiano putti e figure allegoriche. Sullo stesso piano si possono osservare altri interessanti ambienti: a sinistra la sala del biliardo, dove è esposto il biribissi, antico gioco d’azzardo in voga nel Settecento e considerato da molti l’antenato della roulette, mentre a destra la sala da pranzo, le cucine, un'anticamera ospitante un grande armadio del Settecento che contiene parte della raccolta libraria della villa, e lo studio.

Uscendo nel cortile d’onore dal salone principale e percorrendo lo scalone posto a sinistra, si sale alla galleria del primo piano, interamente rivestita di affreschi colorati, dove all’illusione creata dalle finte architetture si uniscono scorci prospettici, fiori e ghirlande dall’aura rococò. Dalla galleria si può accedere alle diverse stanze del piano nobile dove sono conservati i pochi arredi originari rimasti, tra cui i sontuosi letti a baldacchino del XVIII secolo, e altri mobili e opere d’arte di un periodo compreso tra il XVI e il XIX secolo donate al FAI e qui collocate per tentare di dare alle stanze un’atmosfera più reale.

La visita prosegue nei due giardini esterni dove è possibile passeggiare e rilassarsi immersi nel verde: il giardino segreto, situato proprio dirimpetto alla facciata e dove all’estremità di un ombroso viale di tigli si trova un’edicola affrescata con le immagini di Apollo e delle Muse, e il giardino barocco, costituito da quattro terrazze collegate tra loro da una scalinata con balaustre, statue e fontane in pietra di Viggiù, e dal ‘teatro’, ovvero un ampio prato in dolce pendenza al termine del quale si trovano la peschiera e il sentiero di cipressi. Qui si trova, tra le altre, una delle più grandi aiuole d’Europa nella quale centinaia di migliaia di bulbi di crocus offrono ogni anno un meraviglioso spettacolo nel momento della fioritura primaverile.

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