la posta del

Cuore

"Mi sento un brutto anatroccolo"

"Mi sento un brutto anatroccolo"

cmsfn.decode(article).text!""

S. si sente bruttina e inadeguata e non ha mai avuto una relazione seria. Ma a volte basta poco perché un "brutto anatroccolo" si trasformi in cigno. 

Ogni coppia ha una storia diversa da raccontare e per quanto sia bella e particolare, c’è sempre un fase segnata da difficoltà, dubbi e preoccupazioni

Cara Maya,

Mi scuso per il papiro. Taglialo pure, cestinalo pure se è lungo, ma dovevo sfogarmi.
Sono sempre stata un brutto anatroccolo da manuale e ho sempre avuto un'autostima molto bassa. Pochissime esperienze "amorose" al liceo. All'università le cose sono leggermente migliorate ma la mia mentalità è sempre quella del brutto anatroccolo e non ho mai avuto storie vere. Quasi un anno fa ho frequentato per un po' un ragazzo che era appena uscito da una relazione finita male. Nel giro di due mesi abbiamo smesso di vederci perché non era pronto per una nuova relazione. Capisco e non gliene faccio una colpa, ma ci è voluto un mio pianto che proprio non sono riuscita a trattenere per tirare fuori la verità perché lui si limitava a far finta di nulla quando era evidente che qualche problema c'era. Tre mesi fa circa è ricomparso dal nulla chiedendomi di uscire...per sparire subito dopo l'uscita. Di nuovo ho dovuto farmi viva io e dirgli, gentilmente come faccio sempre, che ci ero rimasta male. Mi ha dato ragione, col classico adagio della pillola che va giù meglio con un po' di zucchero ("sei una persona per cui varrebbe la pena ma scusa non ne ho proprio"). Vabbè...
Nel frattempo ho conosciuto un altro ragazzo. Lui inizialmente lanciatissimo, io meno perché mi sarei laureata a breve e non sapevo se sarei rimasta nella città in cui ho studiato o no. Ma sono una che si affeziona molto in fretta (forse perché non ho mai avuto un ragazzo sul serio) e mi sono lanciata anch'io. A un tratto si è fatto più assente e non ci vedevamo mai. Non mi scriveva quasi più. Insomma, anche con lui basta.
Evidentemente non sono in grado di tenere vicini i ragazzi che mi piacciono.
Ho 25 anni e mi sento già un vecchio catorcio. Intorno a me vedo ragazze super belle, super magre, con super capelli super lisci. E io mi sento da buttare. Ed è un discorso molto triste ma non riesco a non fare paragoni.
Non ho un aspetto particolarmente attraente, non riesco ad avere una storia...so benissimo che una donna non è "meno donna" se non ha un uomo al suo fianco. Però una volta piacerebbe anche a me avere una persona al mio fianco con cui condividere momenti gioiosi e momenti no. Evidentemente non sono fatta per questo.
Non so nemmeno io cosa voglio chiederti. Forse un consiglio per accettare la solitudine. Grazie,

Sola soletta

Maya Risponde

Cara Sola soletta,

Stavo pensando a quale potesse essere il modo migliore per rispondere a ciò che mi hai scritto, partendo dal saluto. E quello che ho visto in te, leggendo le tue parole, è che sei un cigno. Non un brutto anatroccolo. Sono felice che tu abbia raccontato tutto quello che avevi dentro: l’unica cosa che dobbiamo cercare di cestinare, adesso, sono i pensieri. Non che faccia male riempire la testa con quelli, eh. Ma a volte per stare bene c’è bisogno di fermarsi e provare a guardare tutto con una nuova prospettiva. E l’unico catorcio da rottamare, qui, è l’idea di non andare bene tu. Per come sei.

Gli incontri sbagliati capitano. A tutte le età. Basta poco a farci brillare gli occhi e a farci tornare a credere che questa volta sarà diverso, che lui è quello che stavamo aspettando. E invece ci ritroviamo ancora una volta a guardare le sue foto sui social di nascosto, in compagnia di un episodio di una serie TV che dovrebbe farci ridere, ma che finisce non si sa mai bene come col farci pensare a lui. Ed è così che arriva la solita domanda, con l’effetto di un ago che ci punge mentre eravamo intente a cercare di cucire qualcosa: “Cosa ho io che non va? Perché non sono come le altre?”.

Sai qual è la differenza tra noi che sbattiamo la testa con questo interrogativo e le altre, quelle belle e magre e con i capelli lisci che invece non ci pensano? Che noi siamo diverse, è vero. Ma nel senso più bello del termine. Perché significa che non abbiamo bisogno di un involucro esterno (e basta) per andare bene.

È un po’ come quando compri del cioccolato al supermercato solo perché sei attratto dalla confezione, ma non ti curi minimamente di leggere gli ingredienti. Una volta scartato, quello che ti rimane in bocca potrebbe non piacerti. A me piace pensare che quelle come NOI siano più i cioccolati che trovi in una ciotola antica, ma preziosa, a casa della nonna. Non tutti hanno il coraggio di assaggiarli, perché sono un po’ diffidenti. Non c’è quasi niente all’esterno che possa far pensare che siano irresistibili al palato. Ma chi non ha bisogno di tutta questa esteriorità e riesce a intuirne la bontà a prescindere, senza trucchi, non scambierà mai una tale prelibatezza per una “scioglievolezza” (concedimi il termine) di cera (sì, perché si scioglie in fretta, non ne rimane niente e non è affatto commestibile!).

Il tempo farà il suo corso: non hai bisogno di una persona accanto per riempiere un vuoto. Impara a vedere quel cigno nello specchio, perché io lo vedo attraverso lo schermo. Il resto arriverà. Te lo assicuro. E arriverà pure un momento in cui ci sarà la fila per avere “il cioccolato della nonna” (è una metafora, eh!). Quello che devi fare è iniziare a credere di più in te stessa. Io ci credo! 

Ti abbraccio,
Maya
 

Foto Credit © Darya Petrenko - 123rf.com

Hai una domanda per Emme? Scrivi a: postadelcuore@deabyday.tv