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Cuore

Millennials senza reggiseno. Ma che ne è del decoro?

Millennials senza reggiseno. Ma che ne è del decoro?

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Carmela, che appartiene ad un'altra generazione, non riesce a mandar giù la scelta delle Millennials di non indossare il reggiseno: una decisione che, secondo lei, deriva da una mancanza di pudore. Ma è proprio così?

Ogni coppia ha una storia diversa da raccontare e per quanto sia bella e particolare, c’è sempre un fase segnata da difficoltà, dubbi e preoccupazioni

Cara Maya,

ho 50 anni e penso che le nuove generazioni abbiano perso di vista tanti di quei valori che non riesco neanche ad elencarli tutti.

Scrivo questa lettera perché inizio a provare fastidio per un tema molto dibattuto nell’ultimo periodo, finito spesso sui giornali e diventato argomento di conversazione anche a causa della attrici di Hollywood o di qualche Millennials di turno, che lo hanno reso “cool” (è così che si dice oggi, no?).

Di cosa sto parlando? Della scelta di andare in giro senza reggiseno. Okay, è una scelta e questa è cosa buona e giusta. Ma che ne è del decoro? Che ne è del pudore? Perché se questa deve essere la normalità, io vorrei tanto tornare indietro nel tempo, di parecchi anni.

Sarò anche non al passo con i tempi, ma almeno ho dei principi in cui credo fermamente.

Carmela

Maya Risponde

Cara Carmela,

mi fa molto piacere ricevere questa tua riflessione, che però percepisco come una nota che stona in una canzone che parla di libertà. Sei stata proprio tu a parlare di scelte e probabilmente, per motivi anagrafici, forse sai meglio di me quanto sia stato difficile per noi donne poter essere libere di scegliere con la nostra testa.

Quindi a tuo avviso, una ragazza che va in giro senza indossare il reggiseno non ha dei valori mentre chi lo indossa sì? Però scommetto che nell’armadio hai almeno una pelliccia. Ci ho preso, vero? In questo caso, dovrei essere io a giudicarti come una persona senza valori. Perché quegli animali non hanno scelto di finire nel tuo armadio. lo ha deciso qualcun altro. E tu insieme a lui, con la tua scelta di comprare quella pelliccia.

Permettimi di dissentire in toto con quello che hai scritto. Il reggiseno è stata per me una conquista, come per molte altre adolescenti. Significava tante cose, era una sorta di testimone di un passaggio epocale: quello nel mondo degli adulti. Ma negli anni ho capito che è stato qualcun altro - che prima di me lo ha vissuto in questo modo - a mettere nella mia testa l’idea ch’io avessi bisogno di un reggiseno per dimostrare al mondo che non ero più una bambina.

Così come, molto tempo dopo, ho capito che non mi serve per forza un reggiseno per sentirmi sexy con un uomo, per essere apprezzata dagli altri, per stare a mio agio con il resto del mondo. In fondo, è solo un indumento come un altro. Spesso fin troppo scomodo e ingombrante per avere un posto sul mio petto.

Il reggiseno ha il valore che gli abbiamo attribuito noi. Punto. Giudicare la moralità di una persona dalla sua assenza o presenza sarebbe come fare una diagnosi dopo aver visto un episodio di Dottor House.
La possibilità di poter vivere la nostra femminilità per come la sentiamo giusta è una delle libertà più grandi che possediamo. E se c’è una lezione che ho imparato è che essere donna va ben oltre gli abiti che indossiamo.

Maya

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Foto: Evgenii Vershinin - 123.RF