Rimedi naturali
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Lavanda: coltivazione, proprietà e usi

La lavanda è una pianta ricca di proprietà benefiche per l’organismo. Ne esistono circa trenta varietà che possono essere coltivate in vari periodi dell’anno. 

La lavanda è una pianta ricca di proprietà benefiche per l’organismo. Ne esistono circa trenta varietà che possono essere coltivate in vari periodi dell’anno. 

La lavanda (il cui nome scientifico è Lavandula angustifolia) è una pianta erbacea, perenne e sempreverde che appartiene alla famiglia delle Lamiaceae dalle innumerevoli proprietà benefiche per l’organismo. Originaria della macchia mediterranea, cresce rigogliosa (e spesso spontanea) in terreni asciutti, calcarei, alcalini e profondi, mal tollerando al contrario quelli acidi.

Tutte le proprietà della lavanda

La lavanda è ricca di oli essenziali, tannini, acido ursolico, flavonoidi e sostanze amare e per questo ha azione sedativa, calmante e balsamica.

Questa pianta è un vero toccasana se si soffre di ansia, malattie da raffreddamento, mal di testa, raffreddore, stress o insonnia.

Inoltre, possiede proprietà carminative e antispasmodiche: aiuta, infatti, a calmare gli spasmi addominali, i dolori e le contratture muscolari.

Lavanda: tutte le varietà 

In natura esistono circa trenta varietà di lavanda spontanea, per la maggior parte molto simili tra loro. Soffermandosi sulle più note, in primis c’è la Lavanda Officinalis (o angustifolia) che è in assoluto la più comune e dalla quale si ricava l’olio essenziale. Segue la Lavandula stoechas (o Lavanda selvatica) che è caratterizzata dalla presenza di pennacchi di brattee viola più chiare sull’estremità dei fiori e che è originaria delle regioni mediterranee occidentali.La Lavandula dentata (o Spigonardo), al contrario, ha foglie particolarmente pelose dentellate e tomentose. La Lavandula latifolia, infine, è meno diffusa delle precedenti, emana un aroma meno intenso ed è maggiormente adatta alla produzione industriale piuttosto che al settore cosmetico.

I mille usi della lavanda 

Gli utilizzi di questa pianta sono davvero tantissimi: la lavanda, infatti, è indicata per calmare mal di testa e nevralgie, così come per detergere ferite e piaghe. È un vero toccasana, inoltre, per alleviare il prurito, per ridurre le irritazioni del cavo orale, in caso di puntura di insetto o come profumatore ambientale. E non è tutto: concilia il sonno, facilita la digestione e contrasta naturalmente i dolori intestinali, muscolari e articolari. L’olio essenziale, inoltre, ha proprietà balsamiche ed è utile in caso di raffreddore, tosse e catarro.

Le controindicazioni della lavanda 

L’utilizzo della lavanda non presenta particolari controindicazioni. Tuttavia, è buona norma non eccedere con l’utilizzo dell'olio essenziale estratto dalla pianta, perché un suo sovradosaggio può risultare tossico. Raramente, inoltre, può causare dermatite allergica o un eventuale reazione topica.

Come coltivare la lavanda 

Foto: Robert Przybysz-123RF

La lavanda può essere coltivata in giardino, in terrazzo o semplicemente anche su un balcone. Il suo colore e il suo profumo, infatti, la rendono una splendida pianta decorativa e funzionale. Per un risultato ottimale, inoltre, si può coltivarla a partire dai semi o dalla talea, in un contenitore, in un vaso o direttamente in piena terra. Il clima migliore è quello temperato e il terreno ideale è particolarmente drenante, morbido e possibilmente privo di ristagni.

Quando piantare la lavanda 

I periodi migliori per piantare la lavanda sono l’autunno o la primavera, a seconda dell’area geografica in cui si vive. Nelle zone dell’Italia centro-meridionale (dove il clima è più mite) è consigliato l’autunno, mentre al Nord (dove il clima è più rigido) è bene farlo in primavera. I tempi di germinazione dei semi variano molto a seconda della tipologia e della varietà piantata. Indicativamente, però, i germogli tendono a spuntare entro quattro settimane dalla semina.

Quando fiorisce la lavanda 

La lavanda è una pianta che rimane verde quasi tutto l’anno, tuttavia la fioritura è tipicamente estiva: a seconda delle zone di coltivazione, infatti, varia dal mese di maggio fino a settembre inoltrato. Questo fenomeno è molto appariscente e scenico, dal momento che lavanda ha un caratteristico colore lilla azzurrino e un profumo molto intenso.

Quando potare la lavanda 

La lavanda tende a estendersi rapidamente e può necessitare di frequenti rinvasi. La potatura solitamente si effettua in autunno, tendenzialmente al termine della fioritura. Per fare questo si deve tagliare il fusto in diagonale a circa due centimetri di distanza dalla precedente infiorescenza, così da agevolare e assicurare il rinnovamento della pianta.

Foto apertura: Andrey KOTKO-123RF

Dea by Salute e Benessere