Giardinaggio
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Come coltivare la lavanda

La lavanda è un erbacea arbustiva che attrae per la sua bellezza e le sue molteplici proprietà: impara a coltivarla nel tuo giardino.

La lavanda è un erbacea arbustiva che attrae per la sua bellezza e le sue molteplici proprietà: impara a coltivarla nel tuo giardino.

La lavanda è una pianta rustica, molto apprezzata per il suo profumo fresco e pulito, che da sempre è stata utilizzata oltre che per scopi decorativi, anche per le sue proprietà antisettiche.

Gli oli essenziali contenuti in questa pianta, e in particolare nei suoi fiori, hanno la capacità di allontanare tarme e funghi, ragion per cui i fiori essiccati vengono usati da tempo immemore per proteggere la biancheria e gli indumenti posti nei cassetti e negli armadi.

Esistono circa 35 specie arbustive ed erbacee appartenenti al genere della lavanda ma solo alcune di esse vengo usate per decorare i giardini e i campi con le loro spighe colorate con tinte che vanno dal viola carico al rosa delicato, dal lilla al bianco puro.

Alcuni tipi lavanda sono in grado di sopportare anche temperature rigide, addirittura fino a meno 20 °C ma in generale tutti i tipi di lavanda richiedono un’esposizione in pieno sole, preferibilmente in un terreno povero, ben drenato e neutro.

Alcune specie sbocciano solo in primavera altre invece durante l’estate o addirittura tutto l’anno: i fiori sono piccoli e riuniti in spighe, le foglie sono vellutate dal colore grigio- verde.

La piantumazione in piena terra deve avvenire in primavera o in autunno, effettuando una buca abbastanza profonda e larga e aggiungendo fin da subito un po’ di concime organico.

Dopo essere interrate le piante di lavanda vanno innaffiate una volta a settimana per almeno una ventina di giorni e poi vanno bagnate poco a meno che non si verifichino fenomeni di forte siccità. Se invece la lavanda è coltivata in vaso è opportuno innaffiarla un paio di volte a settimana e concimarla una volta al mese.

La potatura è fondamentale per la lavanda: innanzitutto non va mai toccata la parte legnosa e poi solitamente si effettua una prima spuntatura a settembre, tagliando gli steli del fiore e 3 cm di vegetazione, e una seconda potatura più decisa verso marzo, prima della ripresa vegetativa, riducendo di circa la metà il volume della chioma e conferendogli una forma a sfera.

La lavanda si moltiplica tramite talea verso marzo: partendo dalla punta di un rametto si tagliano circa due internodi, cioè più o meno 4 cm, di vegetazione e la si interra in un vaso lasciandolo a mezz’ombra e nebulizzando raramente con acqua. Dopo poco più di un mese il rametto si può trasferire in un vaso di circa 10 cm di diametro da tenere al sole e poi, in autunno, lo si può piantare nel terreno.

foto © Jeanette Dietl - Fotolia.com 

Tipsby Dea

Origine della lavanda

I luoghi d’origine della lavanda sono l’Europa sud orientale, Il Nord Africa, l’India, la Turchia e l’Arabia.