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L’autunno ci insegna l’arte del cambiamento

Il cielo mutevole, le foglie che cadono, le chiome degli alberi: la natura in autunno è maestra di cambiamento.

Il cielo mutevole, le foglie che cadono, le chiome degli alberi: la natura in autunno è maestra di cambiamento.

L’autunno è sempre stata la mia stagione preferita. Il tempo in cui tutto esplode con la sua ultima bellezza, come se la natura si fosse risparmiata tutto l’anno per il gran finale. Non ho mai pensato di avere paura dell’autunno.
(Lauren DeStefano) 

L’autunno è ormai arrivato e come ogni anno ci insegna l’arte del cambiare. In questo mese e in questo periodo è tutto in movimento prima della stasi invernale: le foglie si staccano dai rami degli alberi e assumono meravigliosi colori nuovi, è il momento di seminare l’erba, le verdure autunnali, alcune tipologie di piante, le chiome degli alberi danzano al ritmo di un vento mattutino freddo, il cielo si colora di sfumature diverse, le nuvole si muovono più velocemente.

Questo è il momento dell’anno per imparare dalla natura la mutevolezza degli eventi. Questo cambiamento in natura giunge sempre al momento giusto, senza forzature, e fluisce in modo naturale e leggero, senza resistenze. Abbiamo dinnanzi ai nostri occhi la più grande delle maestre e non ce ne rendiamo conto: la natura ci può svelare le più importanti leggi della vita, se ci fermiamo ad osservarla attentamente.

L’autunno ci invita a lasciare andare il passato, a ricordare con benevolenza ciò che è stato ma a non trattenerlo, a farsi trasportare dall’onda del rinnovamento. 

Per questo preferisco di gran lunga l’autunno alla primavera, perché in autunno si guarda il cielo. In primavera la terra.
(Soren Kierkegaard) 

Come accogliere il cambiamento che ci porta l’autunno

L’autunno è una stagione che si fa notare: i colori delle foglie e del cielo c’incantano, il freddo sulla pelle inizia a farsi sentire, gli uccelli volano con più intensità. Tutto è in movimento. Per riuscire ad accogliere i grandi insegnamenti dell’autunno vi consigliamo tre azioni di attenzione da svolgere durante il giorno.

  1. Soffermarsi a guardare il cielo più volte durante la propria giornata.
    In autunno il cielo muta velocemente, la luce non è più accecante come in estate e i nostri occhi possono rimanere rivolti all’insù per periodi più lunghi. Riuscire ogni giorno ad assistere alle meravigliose albe colorate di rosa, al gioco delle nuvole che sembrano rincorrersi tra loro e ai magnifici tramonti della sera è un’abitudine potentissima che parla alla nostra interiorità e gli racconta dell’affascinante gioco della mutevolezza. Ammirando questi cambiamenti del cielo impariamo con naturalezza che abbandonarsi al mutare crea bellezza.

    “Quando tutti i giorni diventano uguali è perché non ci si accorge più delle cose belle che accadono nella vita ogni qualvolta il sole attraversa il cielo.”
    (Paulo Coelho)

     
  2. Soffermarsi a guardare il momento esatto della foglia che cade.
    La caduta delle foglie è un momento che affascina tutti noi, ma nonostante questo non prestiamo la giusta attenzione a questo momento magico. Cerchiamo allora di trascorrere del tempo nella natura, anche solo vicino ad un albero in questo periodo dell’anno e stare ad osservare la caduta delle foglie. Il mistero che le porta a cadere permette alla nostra interiorità di far entrare quella foglia in noi, di sentirci concretamente parte dell’universo, di rimanere nel tempo presente senza continuare a passare dal passato al futuro dimenticandoci del presente, che è l’unico tempo che ci è concesso di vivere. Imparare dalle foglie a cadere al momento giusto per lasciare spazio al nuovo è una delle più grandi lezioni di vita!

    “Mi sono preparata una sedia comoda.
    Proprio là, vicino alla pianta di fico in giardino.
    È finalmente giunto il momento di contemplare lo spettacolo.
    L'autunno giunge per questo.
    Il buio, la pioggia, la nebbia, il sole che diviene tiepido ed il primo freddo. Tutto è pronto. Tutto ci invita ad accomodarci sulla sedia più comoda.
    Per ammirare una delle più grandi lezioni di vita di sempre.
    La caduta delle foglie.
    Il loro ultimo ciclo vitale.
    Prima di lasciarsi andare la foglia si colora a festa. Indossa gli abiti più belli mai usati prima. E poi, come per magia, si stacca dal suo albero creatore.
    Per la prima volta nella sua vita.
    Finalmente libera, danza nel vento.
    Per adagiarsi poi a terra e divenire, pian piano, terra stessa.
    Muore per rinascere altro.
    Tutto è stato una preparazione a questo momento.
    Che sarà poi una preparazione a quello successivo.
    Ed io, fortunata spettatrice della sua danza sacra, fermo tutto. Dentro e fuori di me.
    E mi dedico alla visione di questo incredibile spettacolo naturale.
    Un insegnamento che non ha bisogno di parole, di rumore, di ragionamento.
    E' il momento di sederci accanto ad un albero. Di starci per tanto tempo. Di contemplare la danza delle sue foglie.
    Senza fare null'altro.
    Basta solo aprire il cuore per farci entrare i preziosi messaggi portati da questa caduta dirompente.
    Non conosco maestro più saggio della natura.
    Per chi la vuole ascoltare.”
    (Elena Bernabè)

     
  3.  Soffermarsi ad ammirare il movimento delle chiome degli alberi.
    Le chiome degli alberi nel periodo estivo rimangono spesso immobili, come addormentate. In autunno con le prime piogge, i primi temporali e i primi venti freddi, ritornano a danzare. Si muovono continuamente durante tutto il giorno, permettendo alle foglie di cadere, alla polvere accumulata di andarsene. Ci invitano silenziosamente a muoverci anche noi, ad attuare quel cambiamento, necessario per affrontare l’inverno. La loro danza è tutta per noi, non perdiamocela!

    Gli alberi fanno di tutto per non dominare ciò che li circonda. Lasciano che gli eventi accadano: il cielo azzurro, le tempeste, il vento, la pioggia.
    Accettano ogni cosa senza l’ossessione di capire o di controllare.
    (Fabrizio Caramagna) 

Buon cambiamento a tutti!

Foto apertura: pixabay