Prevenzione
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Contrattura muscolare: cos'è, sintomi e cura

Tra gli inconvenienti con cui gli sportivi si trovano a fare i conti, la contrattura muscolare è uno dei più comuni. Vediamo di preciso di cosa si tratta, come prevenirla con qualche semplice accorgimento e quali sono i rimedi più efficaci.

Tra gli inconvenienti con cui gli sportivi si trovano a fare i conti, la contrattura muscolare è uno dei più comuni. Vediamo di preciso di cosa si tratta, come prevenirla con qualche semplice accorgimento e quali sono i rimedi più efficaci.

Gli sportivi la conoscono bene perché la contrattura muscolare è una delle piccole grandi scocciature con cui tutti, prima o poi, si sono trovati a fare i conti. Conoscere un po’ meglio il proprio corpo è il primo passo per gestire al meglio questo fastidio o, meglio ancora, evitare che si verifichi. Vediamo insieme cos’è di preciso una contrattura muscolare, quali sono le sue cause e come tornare più in forma di prima in un batter d’occhio.

Cos'è la contrattura muscolare

La contrattura muscolare è un segnale che il corpo ci invia per farci capire che abbiamo esagerato, spingendolo oltre i suoi limiti fisiologici. Proprio per difendersi, il muscolo si contrae all’improvviso e noi ce ne rendiamo conto perché si irrigidisce, si ingrossa (in termini tecnici si parla di ipertonia) e diventa dolente. In realtà questo dolore è tollerabile, ma conviene comunque fermarsi immediatamente per favorire un rapido recupero.

Quando diciamo impropriamente di avere i nervi accavallati, generalmente abbiamo a che fare con una lieve infiammazione dovuta all'eccessiva contrazione dei muscoli; in realtà i nervi non si sono mai spostati di un millimetro! Di solito la contrattura muscolare interessa il polpaccio, la schiena e la zona lombare, i muscoli della spalla del collo.

Le cause

Possiamo dividere le contratture muscolari in due grandi famiglie.

Da un lato ci sono quelle che insorgono durante l’attività sportiva se sottoponiamo il muscolo a uno sforzo eccessivo e brusco, magari senza averlo preparato con un accurato riscaldamento. La contrattura spesso è il prezzo da pagare quando ci avventuriamo in un allenamento sproporzionato rispetto alla nostra preparazione fisica.

Non è detto, però, che la contrattura sia solo ed esclusivamente un affare da sportivi. Può capitare anche mentre si solleva un carico troppo pesante, o addirittura come conseguenza di una postura scorretta mantenuta troppo a lungo. Diventa più probabile per i soggetti sovrappeso, non particolarmente allenati o nel pieno di fasi delicate come l’adolescenza o la gravidanza.

Come prevenire una contrattura muscolare

La regola d’oro per prevenire qualsiasi problema muscolare (e non solo!) è quella di prenderci cura di noi stessi con una regolare attività fisica, una buona idratazione e un’alimentazione ricca di vitamine e sali minerali.

Più nello specifico, prima di qualsiasi workout, anche il più blando, dovremmo dedicare qualche minuto al riscaldamento e allo stretching per allungare i muscoli. È fondamentale essere consapevoli dei nostri limiti e resistere alla tentazione di strafare, magari per fare bella figura di fronte agli amici. Attenzione anche ai colpi di freddo, soprattutto durante le corse o le partite di calcetto in inverno!

Troppo spesso finiamo per trascurarla, ma una corretta postura ci può salvare da innumerevoli fastidi, contratture comprese. Vale proprio la pena di investire in una visita dall’osteopata che eventualmente ci saprà anche consigliare un’ottima sedia da scrivania, esercizi mirati oppure presìdi ad hoc (dalle scarpe ai cuscini anatomici).

Quali sono i sintomi

Abbiamo già detto che il muscolo si contrae improvvisamente quando lo mettiamo eccessivamente sotto pressione. Il primo inequivocabile sintomo è il dolore, tangibile ma moderato. Proprio per la natura del trauma, la zona appare rigida, tesa e ingrossata, tanto da rendere difficoltosi i movimenti. A volte può comparire anche un livido.

Ma come possiamo distinguere la contrattura da altri dolori muscolari? 

Cominciamo con il crampo. Anch’esso è una contrazione involontaria e improvvisa del muscolo, ma la fitta di dolore è molto più intensa e tende a svanire nell’arco di pochi minuti. Se ci è mai capitato di svegliarci di notte perché inspiegabilmente ci faceva male il polpaccio, eravamo proprio alle prese con un crampo.

Poi possiamo passare alle lesioni muscolari vere e proprie. La contrattura è la meno grave perché non danneggia le fibre: in un’ipotetica classifica, sarebbe seguita dallo stiramento e lo strappo. 

Lo stiramento in un certo senso è l’opposto perché il muscolo si allunga eccessivamente, di solito dopo uno sforzo eccessivo e prolungato. Il dolore – acuto ma non insopportabile – è accompagnato da edema, gonfiore, rigidità e indolenzimento.

Lo strappo invece è il trauma più severo perché corrisponde alla rottura di alcune fibre muscolari, sempre a seguito di uno sforzo brusco ed eccessivo. La fitta di dolore è immediata e seguita da gonfiore e da un livido che compare dopo circa 24 ore. Maggiore è il numero di fibre coinvolte, più aumentano i tempi di recupero. Quando la rottura è completa può essere necessario seguire un percorso di riabilitazione o sottoporsi a un intervento chirurgico.

Come curare una contrattura muscolare

La contrattura muscolare non comporta un danno vero e proprio, ma questa non è certo una buona ragione per sottovalutarla o – peggio ancora – ricorrere al fai da te. Una telefonata al nostro medico di base è d’obbligo: spetterà a lui escludere che si tratti di qualcosa di più serio e, se necessario, a consigliarci una visita da un fisioterapista, da un ortopedico o da un osteopata.

La prima indicazione terapeutica è il riposo per almeno tre giorni. Anche ai più incalliti fitness addicted conviene attenersi a questa regola, perché anticipare i tempi significa ritardare la guarigione e, a conti fatti, prolungare il problema. 

Se il medico curante lo ritiene opportuno, si possono assumere farmaci miorilassanti, antinfiammatori o analgesici. In generale, il calore dà sollievo: ecco perché, nei giorni successivi all’infortunio, può essere indicato applicare dispositivi autoriscaldanti o rimedi naturali come gli impacchi caldi.

Esistono anche alcune terapie ad hoc, come i massaggi decontratturanti del fisioterapista che aiutano a sciogliere le contratture alla schiena, le manipolazioni effettuate dall’osteopata, il kinesio taping (cioè l’applicazione delle famose bende colorate) o ancora le terapie che sfruttano laser, campi magnetici e ultrasuoni.

Se dopo dieci giorni di riposo la contrattura permane, è il caso di risentire il medico e procedere a qualche accertamento più approfondito.

Foto apertura: nicoletaionescu - 123rf.com