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Andare a convivere: 5 importanti punti da chiarire subito

Paura della convivenza? Non sei la sola: ecco perché se vuoi andare a convivere devi mettere nero su bianco alcune questioni fondamentali.

Paura della convivenza? Non sei la sola: ecco perché se vuoi andare a convivere devi mettere nero su bianco alcune questioni fondamentali.

La paura che si prova di fronte alle parole “andare a convivere” è spesso più grande di quella che si ha dinnanzi a temi quali il matrimonio o decidere di avere dei figli. La convivenza fa paura, è normale. Sarebbe strano il contrario. Chi non proverebbe una certa dose di timore di fronte a una situazione nella quale ti ritrovi a dover rinunciare a una parte dei tuoi spazi e della tua libertà per vedere ogni giorno la persona che ami?

Ci possono essere situazioni - cercate o capitate - come quella di andare a convivere a 20 anni (o addirittura a 18 anni) oppure quella di andare a convivere senza lavoro nelle quali l’insicurezza e i dubbi nei confronti di questa nuova fase dell’esistenza potrebbero sicuramente essere maggiori. Ogni coppia sarà in grado di capire quando è il momento giusto per iniziare una convivenza, ma probabilmente qualche consiglio in più per farla andare bene è gradito in qualsiasi contesto. Vi suggeriamo 5 punti da tenere in considerazione prima di fare il grande passo.

Andare a convivere: come organizzarsi con le spese

Uno degli argomenti che fanno scoppiare più velocemente anche le coppie di lunga data è quello legato alla gestione delle spese. Lui ha un file Excel per ogni pagamento effettuato, lei pensa di avere poche scarpe e 40 è sempre meglio di 30. No? Imparare il meglio che l’altro possiede può essere una fonte di arricchimento per far funzionare una roba davvero complicata come la convivenza. La virtù sta nel mezzo, in ogni ambito. Lui potrebbe cancellare uno dei suoi Excel e lei rinunciare - ogni tanto - a un paio di scarpe nuove.

Foto: Aleksandr Davydov © 123RF.com

Andare a convivere: imparare a soprassedere

I litigi durante la convivenza sono diversi rispetto a quelli che si hanno quando non si vive sotto lo stesso tetto. Nessuno dei due ha voglia di farli durare settimane: ogni parte cerca di fare del suo meglio per trovare un punto d’incontro. Anche se ciò dovesse significare ammettere di non avere ragione. A volte il compromesso è meglio di una vittoria ottenuta al costo di far soffrire l’altro.

Andare a convivere ma non dimenticarsi di se stessi

Iniziare una convivenza ha bisogno di un prerequisito fondamentale, che deve essere rispettato da entrambi i partner: quello di continuare ad avere la propria indipendenza. Gli amici, i colleghi, le persone che c’erano e che hanno avuto un posto prima dell’inizio di questa fase, non devono essere messe nel dimenticatoio. Sono state importanti e potranno continuare ad avere un ruolo fondamentale. Anche adesso.

Foto: Evgeny Atamanenko © 123RF.com

Andare a convivere: cosa comprare

Nel capire quali sono gli oggetti/elementi considerati indispensabili da entrambi i partner in una casa l’idea è quella di partire con un bell’inventario. Ci si renderà conto di essere d’accordo su tante cose, che alcune sono davvero inutili e che altre, be’, alla fine non ci avevamo mai pensato, ma in effetti l’acquario non ci starebbe per niente male nella nuova casa!

Andare a convivere: think positive

E se dovesse andare male? Nessuna battaglia è stata vinta con questo atteggiamento. Mentre ti prepari ad affrontare questa impresa, prova a mettere da parte tutti gli psicodrammi che ci tengono ad occupare spazio nella tua testa e goditi il momento. Se ci saranno problemi da affrontare, be’, la soluzione la troverete insieme. E il resto verrà da sé. 

Foto apertura: Aleksandr Davydov © 123RF.com